Composta e pacifica, la
manifestazione di Roma è riuscita perfettamente, captando l’attenzione dei
media e facendo riaccendere qualche faro sulla questione del terremoto che
sembra ormai sopita per i media nazionali. L’idea del flash mob in cui si sono
gettate via le tessere elettorali, la “consegna” delle macerie, portate a Roma
con carriole da muratore, le numerose persone che hanno partecipato
hanno senz’altro
fatto effetto. Attendiamo il comunicato ufficiale ma credo che gli organizzatori
possano essere soddisfatti. Francesco Pastorella, coordinatore dei Comitati, ha
espresso ottimismo, anche in funzione della presenza, finalmente, di
amministratori locali. C’erano ben sei amministratori regionali e sei Sindaci
di paesi del cratere, segno che anche a livello di istituzioni locali si sente
la necessità di dimostrare pubblicamente, anche se in maniera purtroppo
tardiva, lo scollamento tra lo Stato e le sue periferie istituzionali.
Il problema, a mio giudizio,
però è che da domani si tornerà alla normalità. La manifestazione sarà
archiviata e i media che oggi se ne sono occupati daranno spazio ad altro. È per
questo che serve un’azione più forte, locale ma di impatto, perché la
manifestazione pacifica davanti a Montecitorio è diventata prevedibile e
facilmente assorbibile per chi controlla con grande maestria l’informazione.
Purtroppo in Italia si
ottiene qualcosa solo dopo aver alzato i torni, e forse è proprio quello che
serve, rimanendo ovviamente nella legalità e facendo attenzione a non passare
dalla ragione al torto. Gli Italiani hanno metabolizzato ormai da tempo la
questione, fanno paragoni con eventi simili del passato senza considerare l’enorme
differenza tra la loro gestione e quella attuale. Per tenere alta l’attenzione
è necessario far passare il messaggio che l’emergenza non è affatto passata e
che ci sono situazioni paradossali per le quali, dopo quindici mesi, non si è
fatto nulla o quasi.
La sordità e la cecità delle
Istituzioni nazionali e regionali al grido di aiuto che proviene dal cratere va
contrastata creando movimenti sull’opinione pubblica. Per cui bene la
manifestazione odierna ma va studiato qualcosa di più impattante. Altrimenti
rimarrà solo la rassegnazione che è la cosa più dannosa possa verificarsi e che
si sta manifestando ogni giorno di più.
Luca Craia
Nessun commento:
Posta un commento