lunedì 9 ottobre 2017

Il Dipartimento Regionale “Tutela delle Vittime” di Fratelli d'Italia a sostegno di “Nonna Peppina”.


Comunicato stampa integrale

Le Referenti del Dipartimento “Tutela delle Vittime” di FdI-AN, nello specifico per la Provincia di Macerata, il consigliere regionale Elena Leonardi, e per quella di Pesaro Urbino, Cristina Cannas, intervengono in merito alla vicenda della Signora Giuseppa Fattori, 95 anni, nota a tutti, suo malgrado, come Nonna Peppina, terremotata sfrattata di San Martino di Fiastra.
Nei giorni scorsi le abbiamo fatto nuovamente visita per portarle la nostra solidarietà e abbiamo fortemente sperato che le autorità competenti accogliessero il ricorso, presentato dalla famiglia, concedendole di restare a vivere nella casetta di legno. Quest'ultima edificata a pochi passi da quella che il terremoto dello scorso anno le ha portato via, nella quale sono racchiusi i ricordi di tutta una vita.
Purtroppo la decisione dei giudici non è stata quella che noi e milioni di italiani, che si sono appassionati a questa vicenda paradossale, speravamo. La signora si è trasferita nella casetta di legno, costruita su terreno di sua proprietà, prima di ottenere l’ultima autorizzazione paesaggistica, essendo all’interno del Parco dei Monti Sibillini, e dunque per la legge si configura l’illecito penale di abuso edilizio La casetta va demolita e la signora dovrà tornare a vivere nel container di 10 mq, un residuato del terremoto del 1997, privo di servizi igienici, dove già lo scorso inverno ha patito il freddo, in condizioni che definire precarie e indecorose è assolutamente riduttivo”
La legge - precisa la Cannas - non ammette umanità, non si applica tenendo conto dei sentimenti, lo sappiamo e noi siamo sempre stati, come partito, e sempre saremo schierati a favore della legalità.
Tuttavia non possiamo esimerci da alcune amare riflessioni, perché quella perpetrata nei confronti di questa innocua e tenera nonnina, ci sembra una violenza morale e materiale, da parte di uno Stato che, in oltre un anno, nulla ha fatto per garantire il diritto a questa cittadina italiana, onesta contribuente, di tornare nella propria abitazione. Di ricostruzione nemmeno l’ombra, nonostante le tante promesse, anche da parte dello stesso Presidente Mattarella: “non vi lasceremo soli” aveva detto ai terremotati.
Invece questa anziana signora, colpevole solo di voler concludere i suoi giorni dove è nata, cresciuta e ha vissuto tutta la sua vita, non solo è stata abbandonata, ma anche violentata nella sua dignità di persona, trattandola come fosse una delinquente. Laddove a tanti veri criminali la Magistratura concede le più assurde attenuanti, qui si è voluto a tutti i costi procedere con uno zelo inopportuno, che davvero rasenta il ridicolo, senza tener conto che stiamo parlando di un territorio, di un paesino distrutto dal terremoto, dove non è rimasto niente e nessuno, se non un cumulo di macerie.
Ci chiediamo allora -prosegue la Leonardi- il senso dell'azione politica quando essa deve trasformarsi in atti concreti in questo contesto di distruzione ed emergenza dovute al terremoto. Soprattutto se confrontato a molte parti del territorio nazionale dove invece si tollerano ecomostri, abusi edilizi di dimensioni ciclopiche, il propagarsi di campi rom e l’occupazione di abitazioni da parte di soggetti che scavalcano le leggi e i diritti di cittadini onesti.
Non può essere uno Stato giusto quello che sfratta una vecchina terremotata da una casa che si è costruita da sola, a sue spese, in attesa dei tempi biblici della elefantiaca e burocratica ricostruzione.
Umanamente siamo vicine alla famiglia di Nonna Peppina e ci mettiamo a completa disposizione. Sotto il profilo istituzionale, in quanto Consigliera Regionale, prosegue Elena Leonardi, ho personalmente presentato due proposte di legge apposite; una di esse va ad integrazione della legge regionale votata ad agosto, per ammettere soluzioni abitative di emergenza (SAE) nelle zone gravemente colpite dal sisma, aventi caratteristiche di temporaneità e removibilità, come appunto la casetta di nonna Peppina. L'altra proposta è quella che va presentata al Parlamento Italiano per introdurre una specifica modifica al Codice Nazionale del Paesaggio, ed escludere pertanto dalle sanzioni chi realizza le soluzioni abitative di emergenza rispettando la volumetria massima di 350 metri cubi.”
Le due esponenti di FdI non escludono di tornare a Fiastra, al fine di assicurare di persona alla signora Peppina il più ampio sostegno anche e soprattutto quando i riflettori dei media saranno purtroppo rivolti altrove.

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