Vedere le strade di
Montegranaro chiuse da autobus messi di traverso è una cosa tristissima. Però
era necessario e obbligatorio per adempiere alle nuove normative
antiterrorismo. Le direttrici principali che conducevano alla fiera svoltasi
ieri per la festa di San Serafino erano sbarrate dagli autobus urbani messi in
modo da impedire un eventuale attacco con mezzi pesanti, quelli che vanno tanto
di moda oggi per massacrare gli infedeli occidentali. Una misura drastica ed
estremamente limitativa della nostra libertà. Basti pensare che uscire in
macchina dal centro storico era impresa estremamente difficoltosa, per quanto
ci fossero gli autisti degli autobus pronti a spostare i mezzi per agevolare il
passaggio di eventuali soccorsi. E tutto questo fa pensare a quanto siano vacue
le parole di tanti politici che ci hanno sempre assicurato che non ci lasceremo
intimidire e che la paura non vincerà. La paura ha già vinto.
Triste anche vedere la
presenza di tanti ambulanti abusivi nel percorso della fiera. Ragazzotti di
colore hanno spaso tranquillamente la loro merce a terra e hanno mercanteggiato
per tutto il giorno sostanzialmente indisturbati, pronti a raccogliere tutto in
un nanosecondo se avvistavano una divisa. A sera, verificato che le divise
erano passate più di una volta senza colpo ferire, nemmeno si preoccupavano
più. Hanno anche fatto buoni affari, a quanto pare, con la loro merce
contraffatta venduta, ovviamente, completamente a nero. Ma noi, si sa, siamo
tolleranti e se ci lamentiamo diventiamo razzisti e xenofobi. Pace.
Carina anche la spazzolatrice
che puliva largo Conti mentre in piazza San Serafino, appena arrivata la
processione, si concludevano le celebrazioni religiose.
Comunque è andato tutto bene,
una bella giornata di sole e tanta gente, anche se non mi pare di aver visto le
folle oceaniche e gli assalti alle bancarelle che leggo sui giornali. Archiviamo
così anche questa edizione della festa con un pizzico di nostalgia per tempi
neanche troppo lontani, quando non avevamo paura dei terroristi, quando i
piazzisti erano tutti regolari e magari c’era un po’ più di rispetto anche per
il Santo.
Luca Craia
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