martedì 28 febbraio 2017

Regione Marche: approvata mozione per costruzioni temporanee su aree private. Un tempismo sbalorditivo.



È con un tempismo sbalorditivo che il Consiglio Regionale delle Marche ha approvato stamattina una mozione della stessa maggioranza per chiedere “presso tutte le sedi istituzionali competenti” che venga modificata la normativa vigente in tema di autorizzazioni a costruire. Con la mozione si chiede che i Comuni terremotati possano decidere autonomamente se e come autorizzare l’edificazione di manufatti temporanei su suolo privato, cosa attualmente non possibile.
Si faccia attenzione: tra il chiedere e l’ottenere ce ne passa, perché la decisione se modificare o meno la legge non spetta certo alla Regione. Si tratta comunque di un fatto positivo anche se a dir poco tardivo. Questa richiesta, infatti, poteva essere fatta mesi fa e magari si sarebbe potuto fare qualcosa di concreto per l’inverno, in modo da non far passare a chi è rimasto in loco la stagione più rigida in roulotte ghiacciate.
Vale la pena anche ricordare che, alle deroghe disposte da alcuni comuni sulla stessa materia, fu proprio la Regione Marche a disporne l’annullamento tramite un’apposita circolare. Si potevano spendere le stesse energie per muoversi nel senso in cui ci si è mossi ora, ma meglio tardi, anzi tardissimo, che mai.
L’assessore Sciapichetti, quello che qualche tempo fa chiese agli allevatori terremotati perché non si fossero costruiti le stalle provvisorie da soli, ha dichiarato: “la situazione di grave criticità causata dal sisma nelle Marche ci impone di snellire e semplificare le procedure”. Già che si sia capito questo è un bel passo avanti. Ora però servono azioni concrete.



                                      
Luca Craia

Quando lo svago è più importante della sicurezza. Vai a capire Montegranaro.



Archiviamo anche il carnevale scolastico di quest’anno, un carnevale caratterizzato anch’esso da una delle tante polemiche che Montegranaro vive ormai quasi quotidianamente, questa volta dovuta alla decisione del corpo insegnante del plesso di Santa Maria di vietare ai bambini di presentarsi a scuola mascherati. Da qui è partita una forte indignazione da parte dei genitori che, lancia in resta, si sono recati dalle maestre a protestare, vincendo la loro battaglia. Infatti, seppur col compromesso di evitare i costumi più ingombranti, alla fine si è consentito ai piccoli alunni di festeggiare il carnevale a scuola.
Fin qui tutto normale. Un genitore credo possa anche aspettarsi una zona ludica nell’educazione del proprio figlio e il carnevale a scuola è sempre stato, tradizionalmente, un momento di svago educativo. Quindi l’azione dei genitori è stata legittima, tanto che anche le insegnanti lo hanno dovuto riconoscere.
Quello che, però, lascia a dir poco perplessi è che la motivazione per la quale il divieto di mascherarsi era stato posto sembra essere sfuggita ai genitori. E non è una motivazione da prendere alla leggera. Il motivo per cui le insegnanti avevano chiesto di non recarsi a scuola mascherati era legato alla vulnerabilità sismica dell’edificio, considerata da tutti, compreso il Comune di Montegranaro, troppo bassa. Non abbastanza per evitare ogni rischio ai bambini portandoli in uno stabile più sicuro ma abbastanza da vietare loro di festeggiare il carnevale perché, in caso di terremoto, le maschere avrebbero reso l’eventuale fuga lenta e pericolosamente impacciata.
La preoccupazione degli insegnanti è condivisibilissima e, nello stesso tempo, estremamente allarmante. Significa che la scuola non è sicura. Significa che i ragazzi sono sottoposti a rischi gravi non solo a carnevale ma anche in ogni giorno scolastico. E qui sorge la domanda: come mai i genitori hanno dato battaglia per far mascherare i bambini ma tacciono sul rischio sismico? Come mai si è gridato allo scandalo per la festa mancata ma nessuno muove un dito per chiedere al Comune un intervento più incisivo per mettere al sicuro i propri figli? A me il ragionamento sfugge, evitando di fare considerazioni sulle priorità che una figura genitoriale dovrebbe avere.
                                      
Luca Craia