sabato 1 luglio 2017

Terremoto: 763.000 Euro per le imprese colpite della Provincia di Macerata dalla CCIAA



Non è una cifra astronomica ma è un segnale, una strada indicata a chi potrebbe fare di più e, invece, pensa a fantomatici progetti al momento inutili: la Camera di Commercio di Macerata, una di quelle che saranno soppresse per volere e lungimiranza della Regione Marche, che accorperà tutte le camere locali in un’unica camera regionale, ha stanziato 763.835 Euro da destinarsi, a fondo perduto, per la riparazione e il ripristino di impianti, attrezzature, macchinari e di scorte di materie prime, prodotti finiti e semilavorati che sono stati danneggiati dal terremoto che ha colpito i paesi della provincia.
Si tratta di un piccolo ma significativo aiuto, il 20% delle spese per il ripristino dei beni strumentali e il 40% di quanto speso per le scorte. Non è tantissimo ma è un aiuto concreto. Sono 37.415 le aziende colpite dal terremoto con circa 63.000 addetti. Farle ripartire o aiutarle a farlo è fondamentale per far rinascere questa terra e l’iniziativa della CCIAA va esattamente in questa direzione, dimostrando quanto le Camere di Commercio locali abbiano un contatto molto più diretto col territorio rispetto a quanto si possa avere con un ente ipercentralizzato.
Le domande si potranno presentare agli uffici della CCIAA entro il 31 dicembre prossimo.

Luca Craia

Misterioso scooter schiantato sull’Elpidiense.




Stamattina, andando al lavoro, lungo la strada provinciale Elpidiense, appena usciti dall’abitato di Montegranaro, ho notato uno scooter buttato sulla banchina. Mi sono fermato a vedere: lo scooter era molto danneggiato e ho subito pensato a un incidente, così mi sono messo a cercare intorno, casomai il conducente fosse precipitato lungo la scarpata ma non ho trovato nulla. Ho allertato il 112 ma mi hanno riferito di essere già a conoscenza del fatto già da ieri sera e che anche per loro è un mistero cosa sia accaduto. Fatto sta che lo scooter, buttato così sul lato della strada, è un pericolo. Innanzitutto perché una macchina che non lo noti e accosto potrebbe finirgli sopra, ma soprattutto perché la gente, come ho fatto io, si ferma e va a vedere se vi sia bisogno di un soccorso, creando una situazione di ingorgo stradale (mentre ero lì si sono fermate almeno altre tre vetture). Infine immagino quante chiamate inutili, come la mia, abbia ricevuto il 112 che, sicuramente, ha cose più importanti a cui prestare attenzione.

Luca Craia

Collaborare col Comune? Ci abbiamo provato.



Il Crocifisso del Cimitero di Montegranaro che Arkeo vuole restaurare con i fondi donati da un benefattore è fermo da mesi. Abbiamo fatto tutte le procedure, il progetto è stato approvato dalla Soprintendenza, abbiamo già il permesso della stessa per trasportarlo al laboratorio del restauratore, ma non possiamo farlo perché manca la delibera del Comune. Dal 14 marzo, data in cui il progetto è stato presentato all’assessore Beverati, non c’è stato tempo per scrivere una delibera di quattro righe. Solo quello doveva fare, il Comune, il resto lo abbiamo fatto noi, compreso trovare i soldi. Attendiamo con ansia ma il restauratore ha anche altre cose da fare e certamente non può aspettare noi all’infinito. Quindi riposizionare il Crocifisso per Ognissanti come ci eravamo ripromessi diventa davvero complicato.
Abbiamo proposto all’assessore una rosa di eventi culturali da realizzare in luglio: una giornata sperimentale d’arte pittorica in strada, una conferenza storica, la presentazione di un importante pubblicazione e una passeggiata storico-naturalistica. Organizzavamo tutto noi, ci servivano solo i permessi per gli spazi pubblici e l’uso di un pulmino per la passeggiata. Oggi, 1 luglio, ancora non abbiamo avuto alcuna risposta. Logicamente dobbiamo desistere ma è un peccato anche perché queste cose le potevamo organizzare anche senza l’ausilio del Comune ma abbiamo cercato una collaborazione, senza trovarla. Il risultato è che il tempo è passato e ora non si fa in tempo nemmeno a organizzare per conto nostro.
Vabbè, ci abbiamo provato.

Luca Craia

Silenzi e la maria che vien dal mare.

Confesso: tutto sommato stimo Giulio Silenzi perché è un politico che sa fare politica e, oggigiorno, questa categoria comincia a essere merce rara. Ma appartiene al partito più contraddittorio della scena che, di per sè, è comunque sconfortante, e anche lui non si esime da contraddizioni. Per esempio dichiara sul suo profilo Facebook:

"non ho letto fino ad ora dichiarazioni di amministratori o Sindaci. Un fatto inquietante che ci da la dimensione drammatica del problema droga e dei danni che fa a tanti giovani e non solo. Oggi riscuote più consensi parlare di Rom e abusivi piuttosto che di droga. MEGLIO non parlarne anche di fronte a questa enormità che, per caso,  solo per caso e' emersa nella sua sconvolgente vastità".

Si riferisce alla cronaca recente che racconta di una imbarcazione stracarica di marijuana spiaggiata sull'arenile di Porto Recanati. Silenzi è giustamente preoccupato perché quel grosso quantitativo di stupefacenti era verosimilmente destinato al mercato locale, dove lui, fino a ieri, amministrava uno dei centri più importanti. 
Però non capisco: nella cultura di sinistra la legalizzazione delle cosiddette droghe leggere è un cavallo di battaglia e sono noti i propositi di larghe frange del PD che vorrebbero modificare la legge in materia.
A questo punto, quindi, vorrei capire: la cannabis, secondo Silenzi, è pericolosa? Pare di sì, leggendo la suddetta dichiarazione. Allora vorrei che il nostro chiarisse e si schierasse inequivocabilmente contro quelli del suo partito che ne vorrebbero la legalizzazione e chiedesse, a gran voce e con la stessa veemenza dimostrata nel post di cui sopra, l'intensificarsi dei controlli sul consumo di tali sostanze, che risulta molto diffuso a Civitanova e dintorni certamente non da domenica scorsa, e che non mi risulta abbia mai preteso da vicesindaco di Civitanova.

Luca Craia