martedì 2 maggio 2017

Montegranaro, marciapiede nuovo di viale Gramsci. Il percorso tattile per non vedenti è previsto?



Un lettore mi ha fatto una domanda: si può costruire un marciapiede nuovo senza metterci il percorso tattile per i non vedenti? Mi sono andato a documentare e la risposta è no. Il DPR 503/1996 e DM 236/1989 e successive modifiche sanciscono l’obbligo di abbattimento delle barriere architettoniche e, in tal senso, sembra che la legge prescriva l’adozione di percorsi tattili che agevolino “l’orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo” per non vedenti e ipovedenti. Il percorso tattile, quindi, è un sistema di rilievi sul terreno che consentono, tramite una codifica riconosciuta dai soggetti portatori di questo tipo di disabilità, di sapere dove si va e cosa si ha di fronte.
Costruire un nuovo marciapiede senza l’inserimento di questi percorsi, oltre a non rispettare le prescrizioni di legge, è leggibile come una politica contraria all’abbattimento delle barriere architettoniche. A quanto ricordo l’Amministrazione Comunale di Montegranaro si era impegnata ad abbattere le tante barriere esistenti, chiedendo tempo per farlo. Credo sia giusto consentire al governo della città di intervenire con tempi e modi consoni ma, in caso di realizzazione di una nuova opera, mi aspetterei che le barriere architettoniche non siano presenti all’origine e che vengano prese tutte le misure perché i disabili abbiano meno difficoltà possibile.
A quanto mi pare di capire vedendo il marciapiede in corso di realizzazione in viale Gramsci, il percorso tattile non è presente. La parte di marciapiede già realizzata sul lato ovest del viale, infatti, non presenta al momento alcun tipo di piastrellatura di questo tipo, a meno che non la si voglia applicare in un secondo tempo cosa che, però, parrebbe raffazzonata. A questo punto mi chiedo: il percorso tattile per non vedenti, in viale Gramsci, è previsto? Come lo si vuole realizzare? Mi piacerebbe che qualcuno chiarisca.

Luca Craia

La carica del 70. E Lanciano scopre Montegranaro.



Circa settanta bambini che frequentano la terza classe della scuola primaria si sono riversati oggi lungo le stradine montegranaresi in cerca di tesori, aneddoti e tradizioni. L’idea è venuta a Paola Iannucci, lancianese doc ma ormai montegranarese a tutti gli effetti. Paola e il marito, Giovanni Battista Mariani, segretario regionale dell’associazione di consumatori UDICONS, hanno organizzato uno scambio culturale tra le scuole di Lanciano e di Montegranaro, portando i bambini abruzzesi alla scoperta di questo paesino delle Marche, accompagnati dai loro stessi coetanei e dalle insegnanti.
Paola ha chiesto la collaborazione di Arkeo che, ovviamente, è stata fornita con entusiasmo, e stamattina ci siamo trovati a fare da ciceroni a una settantina di bambini splendidi, intelligenti, preparati ed educati. Erano già stati a visitare il calzaturificio GALMEN, dove Lucio e Giampietro Melchiorri hanno mostrato ai ragazzi i processi di produzione delle scarpe. Da lì i bambini sono venuti in centro e, partendo da San Serafino, hanno fatto un giro del centro storico di Montegranaro che si è concluso, naturalmente, con la visita a quel gioiello che è la chiesa di Sant’Ugo. Al termine del tour i bambini sono andati a divertirsi con lo sport presso il diamanta di baseball del complesso sportivo La Croce.
È sempre una bella esperienza guidare un tour a Montegranaro, noi di Arkeo lo facciamo da anni e ogni volta è un’esperienza unica, specie quando i nostri ospiti sono bambini. In questo caso, poi, è stato interessantissimo mostrare le nostre bellezze a giovani provenienti da lontano accompagnati da coetanei montegranaresi che pure poco conoscono della nostra storia e del nostro patrimonio.
La vocazione turistici di Arkeo va proprio in questa direzione: la promozione del patrimonio culturale del nostro territorio tramite la sua riscoperta. Stamattina credo che abbiamo fatto una buona promozione al nostro paese: questi bambini torneranno nelle loro case e parleranno di noi, spero e credo bene, e forse i loro genitori, amici, parenti saranno tentati di venire anche loro a vedere i piccoli grandi tesori che il paese delle scarpe nasconde. Il turismo, dalle nostre parti, si fa anche così.

Luca Craia

lunedì 1 maggio 2017

Montegranaro, funerali sotto il gazebo per il PD


Che il PD montegranarese stesse male lo sapevamo. Già nel 2013, alle primarie, andarono a votare soltanto 706 persone e sembrarono poche. Ieri, sotto quel gazebo bianco in viale Gramsci, ce ne sono andate meno della metà, 266, sancendo il declino inarrestabile, se non la morte, del partito che, storicamente, a Montegranaro rappresentava la gente, la classe operaia, un partito, una sezione che ha fatto la storia del paese e che oggi, sotto i colpi di un direttivo chiuso a riccio nel proprio cerchio magico, non rappresenta più nessuno.
Lo sapeva bene, Roberto Basso, segretario appena dimessosi. Si è dimesso apposta, per non doverlo fare dopo questo fallimento annunciato. Ma le sue responsabilità rimangono e sono enormi, così come lo sono quelle del direttivo che è tutt’ora in carica. Hanno trasformato il partito degli operai nel partito degli interessi, della tutela delle nuove presunte classi deboli, identificate negli immigrati, per puro tornaconto politico. Per il resto si sono completamente staccati dalla società civile, non hanno più contatti, non conoscono le reali necessità della cittadinanza. Tutto questo è dimostrato dalle decisioni che prende il governo cittadino, guidato proprio dal PD.
Una specie di funerale all’americana, quello celebrato ieri in viale Gramsci. Hanno fatto festa sul cadavere del PCI, ballando tra ex comunisti ed ex fascisti, accomunati solo dal desiderio di mantenere il potere. Un bel risultato, non c’è che dire, da aggiungere a quelli conseguiti per Montegranaro. E sono pronto a scommettere che ci sarà anche chi vede in tutto questo un successo.

Luca Craia