venerdì 30 settembre 2016

Superbasso veglia su di noi!



Tempi bui, e peggio verrà, come dice qualcuno. Delinquenza, degrado, pochi soldi da investire in opere pubbliche. Amministrare una cittadina come Montegranaro è cosa ardua e di gente capace di farlo ne vediamo poca: chi non è proprio in grado, chi ha altro per la testa. Per fortuna che sui Montegranaresi veglia un supereroe che pensa solo a noi e si fa in quattro (e, se serve, pure in otto) per il bene della nostra città.
Superbasso è il nostro eroe. Egli può tutto: l’assessore alla cultura non ne fa una giusta? Non c’è problema, arriva Superbasso. L’assessore ai lavori pubblici è in tutt’altre faccende affaccendato? Arriva in volo Superbasso e risolve i problemi. La scuola casca e non casca? Arriva Superbasso e la puntella con le sue possenti spalle. Devi organizzare Veregra Street e Nuciari ti sta antipatico? Più veloce della luce Superbasso ti porta un pulmino sbrindellato fino a dietro le mura, lo addobba, ci mette la moquette e sta attento che i bambini non sporchino. Vuoi organizzare un ballo di gruppo? Superbasso è anche un valente ballerino e uno showman coi controcosi.
Insomma, non ci fosse Superbasso, a Montegranaro regnerebbe il caos e sarebbe in balia del suo acerrimo nemico, l’Ape Malefica, di cui non smette mai di sentire il ronzio. E, come tutti i supereroi che si rispettino, anche Superbasso ha la sua criptonite: l’assessorato all’ambiente. È superlativo, superesistente, superintelligente, superspiritoso e supersuper in tutto ma nell’assessorato all’ambiente perde i superpoteri. Però lo perdoniamo. Non tutti si possono permettersi un Superbasso in Comune.

Luca Craia

giovedì 29 settembre 2016

Lu Voccentò e le barricate dei padroni


Vi ricordate la campagna elettorale posta in essere da alcuni genitori del nuovo corso basata sul discredito di genitori che li avevano preceduti, colpevoli di scarsa trasparenza? Ho già avuto modo di dire che, almeno quelli, le riunioni con i genitori e con i rappresentanti di classe li facevano. Adesso, una volta eletti questi del nuovo corso, non solo non hanno mai riunito i genitori, ma nemmeno i rappresentanti di classe. Non lo hanno fatto per la questione della sicurezza nelle scuole, non lo hanno fatto nemmeno per l'aberrante situazione della mensa nella scuola di Santa Maria.
Senza avvisare i genitori, qualcuno ha deciso che i ragazzi debbano consumare i pasti della mensa scolastica, profumatamente pagata, dentro alle proprie classi, e questo senza che i genitori ne venissero messi a conoscenza da quelli che rappresentano la trasparenza. Mentre si guarda la caldaia che bolle, o un episodio di Supercar, nel mentre ci si reca in lavanderia, si può pensare che la scuola non serve per parare i colpi di chi dovrebbe averla come stella polare, sia per dovere costituzionale, sia per credo politico.
Chi ha bisogno della mensa, o chi ha bisogno di lasciare i figli anzi tempo alla scuola, probabilmente non può permettersi una babysitter o una cuoca, nè può permettersi di pagare un autista per portare i figli a scuola, più semplicemente ...lavora. Gli altri magari vorrebbero che i figli imparassero a socializzare con i coetanei, datosi che a Montegranaro siamo carenti anche in questo. Ai miei tempi a Montegranaro c'erano le barricate e si gridava” servi dei padroni”. Adesso hanno tolto le barricate ma a gridare sono sempre loro e dicono “siamo noi i padroni”,

Santa Maria, mensa chiusa. Come mangiano i bambini?



È sceso un silenzio politicamente opportuno, dopo una settimana dall’assemblea pubblica sulla sicurezza della scuola di Santa Maria a Montegranaro . È un silenzio che credo piaccia molto all’amministrazione comunale ma che stupisce dal lato dei genitori che, ancora una volta, accettano supinamente le decisioni prese dall’alto come se nell’edificio scolastico non ci siano i loro figli.
Nell’arco di una settimana è avvenuto il miracolo delle aule lesionate e guarite in un battibaleno: le pareti che rischiavano di cadere addosso ai bambini sono state sistemate in poche ore di lavoro da mastri muratori favolosi che usano la bacchetta magica anziché la cazzuola. Ma è rimasto il problema della mensa, per la quale non c’è magia che tenga: il locale è seriamente inagibile e la situazione non si risolve con una passata di stucco autolivellante.
E dove li fanno mangiare, allora, questi bambini? Sembra che la ASUR abbia dato parere favorevole a far mangiare i bambini in aula, anche se pare che ispettori dell’azienda sanitaria non si siano visti per rendersi conto di persona. Quindi i giovani alunni mangiano sul proprio banco, assistiti dalle insegnanti e da tre persone assunte con borse lavoro che provvedono alla pulizia. E mentre queste apparecchiano e sparecchiano, i bambini o stanno lì o in corridoio. Una sorta di allevamento in batteria, dove i bambini stanno fermi nello stesso posto, sia per studiare che per mangiare, per circa otto ore al giorno.
Si dice che il provvedimento è temporaneo ma non si dice quanto lo sia, non ci sono date certe e non è stato iniziato alcun lavoro. Ma sta bene a tutti e va bene così. In altri paesi i genitori avrebbero smontato la scuola. A Montegranaro no.

Luca Craia

mercoledì 28 settembre 2016

Quelli coi denti neri – di Sabrina Cappelli




Quelli coi denti neri fanno lacrime grigie e camminano come zombie a piedi scalzi. Escono dalle macerie del pese che non ha più campane, tanto non sarebbero bastate per suonare a morto.
Quelli coi denti neri hanno lo sguardo del terrore e si arrampicano fino alla strada della salvezza, ingoiando polvere.
Non tremano loro eppure hanno paura; trema solo la terra che se ne frega.
Quelli lì si specchiano per caso e credono di non aver più denti. Non pensano che possa essere stata polvere di macerie a colorarli, pensano che quella notte qualsiasi dolore fisico sarebbe stato ignorato di fronte a quello scenario infernale. E credono di aver perso i denti senza accorgersene. A me è successo, e devo averne incontrati altri... di quelli coi denti neri.