martedì 1 dicembre 2015

In realtà, che ha detto Giacomino?



Sono in molti a chiedersi (e a chiedermi) cosa abbia detto l’assessore Beverati nel corso dei suoi due interventi nel Consiglio Comunale di ieri sera. È difficile seguire il nostro Architetto Dimezzato nelle sue elucubrazioni vocali perché è una delle cose più soporifere che mi vengano in mente. Io personalmente ringrazio il cielo (e i Cinquestelle) per lo streaming perché così posso risentirmi i suoi interventi, dato che, in diretta, di solito mi appisolo ben prima della metà. E così anche stamane mi sono riascoltato i suoi due ragionamenti e devo dire che sono più interessanti del solito.
A parte i suoi ben noti barocchismi lessicali, a parte la lunga serie di cose senza senso enunciate come risposta all’interrogazione di Lucentini, c’è un passaggio che, a risentirlo, e risentirlo ancora, fa venire qualche brivido. E se lo fa venire a me dovrebbe mettere una fifa blu ai colleghi di maggioranza di Giacomino. Beverati dice: “se questa amministrazione dovesse deludere me per primo su delle tematiche che ritengo importanti sarò il primo a denunciarne le criticità”. Che significa?
Significa che Beverati si sente stretto, incompreso, emarginato. Se è vero che è il decano del Consiglio Comunale, è anche vero che, in seno alla giunta, ha pochissimo peso. Se Sel lo definisce “assessore dimezzato” (è a lui che pensa Marilungo con questa definizione, ci scommetto, altro che Roberto Basso) è anche troppo generosa nell’interpretarne il ruolo in seno allo schieramento che governa Montegranaro. Da qui le parole di Beverati suonano minacciose. Dicono: guardate che, da questa sera, siete rimasti in 9, il mio voto è determinante, fate i bravi.
Gli fa eco, però, il vicesindaco che continua la sua politica di occupazione di poltrone già occupate. Probabilmente pensava a quella di Perugini, troppo impegnato in provincia, come egli stesso ingenuamente ha dichiarato dal palco del La Perla, ma Antonelli gli è venuto in soccorso e, a questo punto, vedere un Paolo Gaudenzi Presidente del Consiglio non stupirebbe nessuno. E Beverati? In tutto questo la sua figura si dimezza ulteriormente, e non c’è Calvino che tenga. Allora pensare a un diktat alla maggioranza e, contemporaneamente, a una specie di SOS lanciato dall’altra parte ci sta tutto. Del resto, visti anche i trascorsi, non ci sarebbe nulla da sorprendersi.

Luca Craia

Contributi alla Proloco. Ma non era morta?



Quando, nel corso della prima assemblea delle associazioni convocata dal Sindaco per cercare, senza riuscirci, di creare una consulta delle stesse, obiettai che sarebbe stato più logico far funzionare la Proloco, mi fu risposto che la Proloco era bell’e morta e che, quindi, dovevamo farne a meno. Bene, ora scopro che, pur essendo morta, o moribonda che sia, e comunque inattiva ormai da oltre un anno, con determina nr. 250 del 22/10/2015 viene assegnato al capezzale della Proloco un contributo comunale di € 732.00. È per le spese funerarie?

Luca Craia

Il Consiglio Comunale è nudo!



Abbiamo assistito, ieri sera, all’ennesima prova di come la politica montegranarese, che poi nel gioco tra micro e macrocosmo specchia riducendo in scala la politica nazionale, sia scesa a livelli infimi e, ciononostante, continui a scendere. Abbiamo visto mettere alla scoperta tutti i limiti della nostra classe politica, in particolar modo di quella che ci governa, il pressapochismo, la scorrettezza, quella sottile cattiveria (che poi tanto sottile non è) che contraddistingue l’operato di taluni personaggi e appesantisce fortemente il clima generale. Chi ha assistito al Consiglio Comunale di ieri sera ha potuto vedere e constatare che, quando su queste pagine parlo di inadeguatezza, probabilmente non sbaglio. Il Consiglio Comunale è nudo, e ieri lo abbiamo visto tutti.
Interrogazioni, a che servono? Se le risposte puntualmente non vengono date, possiamo anche non farle. Non si è risposto a quella del Movimento 5 Stelle sulle barriere architettoniche, dove un vaghissimo Aronne Perugini ha parlato di inserimento nel progetto di ristrutturazione del Municipio di misure atte all’eliminazione degli impedimenti fisici per disabili e persone con difficoltà deambulatorie. Ma di PEBA ancora non si parla e quindi è come se parlassimo di aria fritta. La cosa triste è che Perugini lo sa, ma pensa ad altro. E intanto, se va bene, elimineranno quattro scalini ma Montegranaro rimarrà una città urbanisticamente ostile ai disabili.
Non ha risposto Beverati all’interrogazione di ViviAmo Montegranaro sulle gravi affermazioni fatte due anni fa circa la Calepio Scavi, ribadite in un recente Consiglio Comunale e, come se non bastasse, riconfermate a mezzo stampa. Lucentini, che ha illustrato l’interrogazione, è stato insolitamente morbido, dichiarando la sua convinzione che Beverati abbia soltanto detto una castroneria. Non sarebbe la prima. Ma Beverati non coglie l’assist, forse involontario, che il coordinatore della Lega nostrana gli fa e si impantana in un discorso inconcludente in cui, in sostanza, dice che, essendo lui legittimato dal voto, può dire tutte le castronerie che vuole. Ma non ci spiega cosa volesse dire quella volta. Speriamo che almeno i 5 Stelle vadano avanti per le vie legali più volte annunciate, in modo che si possa fare chiarezza su questa vicenda che rimane, come la giri, inquietante. Inquietante se davvero Beverati fosse stato a conoscenza di fatti gravi e li avesse taciuti ma inquietante anche se fosse vera la tesi di Lucentini, ossia che l’assessore al centro storico abbia solo detto una castroneria. Di assessori che dicono castronerie possiamo tranquillamente fare a meno.
Poi si passa al punto, non all’ordine del giorno, della creazione del gruppo autonomo di Sel. Non era all’ordine del giorno e questo fa imbufalire il vicesindaco che, fuori microfono, attacca durissimamente il Presidente Antonelli che, poco dopo, lascerà l’aula. Le motivazioni di Sel sono note, ma la maggioranza si arrocca sulla questione della richiesta dell’assessorato da parte del gruppo di Marilungo, richiesta che sarebbe stata fatta subito dopo le elezioni e, non essendo stata soddisfatta, avrebbe creato fin da allora la spaccatura che oggi porta Sel sostanzialmente all’opposizione. Si glissa, però, su quello che è il nocciolo della faccenda, ossia l’accusa che Sel fa in maniera forte e decisa alla maggioranza di essere governata da una triade (e mezzo), che non c’è dibattito interno, che non c’è partecipazione. Tutti sono sudditi di Regina, Vicerè e Presidente.
In una sola serata abbiamo visto l’uscita dalla maggioranza dei due consiglieri di Sel ma abbiamo anche assistito alla conclamazione della spaccatura insanabile tra la giunta e il Presidente del Consiglio, con un atteggiamento di sfida sfrontata da parte del Vicesindaco Ubaldi che lascia pochi dubbi su chi comandi davvero in maggioranza. Solo che, così, i numeri si fanno piccoli, lo spazio stretto. La maggioranza è solo a +1 consigliere e basta un’influenza, un raffreddore, per metterla in difficoltà. Questo il vicesindaco dovrebbe saperlo ma non sembra curarsene e prima si avventa su Antonelli senza microfono, poi, a microfono aperto, chiarisce che della figura del Presidente del Consiglio si può fare anche a meno, con un linguaggio molto politichese per non dire di peggio. Solo che il voto del consigliere Antonelli potrebbe essere utile, ma mi sa che ora se lo possono scordare.
Tra le tante scaramucce, di rilievo l’intervento dell’ex consigliere De Luca che, tirata in ballo dalla minoranza per evidenziare come l’Amministrazione Mancini stia perdendo pezzi, recapita al Sindaco un messaggio che viene letto in aula, creando un pericoloso precedente perché, a questo punto, ogni cittadino può recapitare messaggi ai consiglieri e farseli leggere in Consiglio.
Concludendo: la maggioranza è sempre più minoranza non solo a livello di consenso popolare ma anche numerico. Ora si governerà con un margine esiguo e forse toccherà davvero farsi salvare da Gianni Basso. Accadesse, ci sarebbe davvero da divertirsi.

Luca Craia