lunedì 29 giugno 2015

Che ci fanno a Montegranaro coi soldi delle multe?



La logica vorrebbe che, coi soldi provenienti dalle contravvenzioni al Codice della Strada, si facciano investimenti per migliorare le strade, appunto, e la loro sicurezza. A Montegranaro con questi proventi, pochini in verità, solo € 40.000, che ci fanno? È stata approvata una delibera di giunta, su suggerimento dell’assessore alla Polizia Locale, nonché vicesindaco, nonché un mucchio di altre cosa Endrio Ubaldi, che assegna così tali somme:

€ 5.000 per interventi di sostituzione, di ammodernamento, di potenziamento, di messa a norma e di manutenzione della segnaletica delle strade;

€ 6.000 per attività di controllo e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale, anche attraverso l'acquisto di automezzi, mezzi e attrezzature (compreranno qualche autovelox, molto più comodo piuttosto che andare in giro a fare multe per i parcheggi creativi);

€ 2.500 per forme di previdenza e assistenza complementare del personale di Polizia Locale in servizio nell’anno corrente (mi pare giusto, porelli);

€ 4.500 per assunzione di personale (che personale ci vorrai assumere con 4500 Euro è tutta da vedere.

Totale 18.000,00 più € 2.000 per FCDE (fondo crediti dubbia esigibilità, che con il codice della strada c’entrano poco).

Con gli altri 20.000 non lo so cosa ci faranno. So, però, che di questi 20.000 solo 5.000 saranno realmente utilizzati per migliorare la circolazione. I commenti li lascio ai lettori.

Luca Craia

E anche questa Veregra Street ce la siamo levata



È finita anche questa edizione del Veregra Street Festival, un’edizione piuttosto movimentata da un punto di vista politico, che ha visto l’insorgere di polemiche accese tra Comune e associazioni che faranno ricordare questa edizione come la prima senza l’apporto di quest’ultime (o quasi). È stata anche un’edizione senza teatro, visto che il La Perla è ancora inagibile nonostante dovesse essere pronto per lo scorso aprile. Brutta cosa, la mancanza del teatro, che ha costretto l’organizzazione a portare alcuni spettacoli importanti all’Officina delle Arti, troppo decentrata, condannandoli all’insuccesso di pubblico.
A me questa edizione è piaciuta. Vero, forse si è sentita la mancanza delle associazioni, una mancanza che ha dato un po’ la sensazione di una carenza di cuore. In effetti è mancata un po’ di vivacità e di quel sentimento comune che caratterizzava, gli anni passati, il festival per i montegranaresi. Ma l’organizzazione è stata buona, direi quasi impeccabile. Del resto Peppe Nuciari è bravo, checchè se ne dica, ed è stato bravo nella scelta dei collaboratori, primo fra tutti Francesco Marilungo. Se c’è qualcosa da rimproverare riguarda scelte politiche e non tecniche. Per cui un plauso a Nuciari e al suo staff.
Come tutti gli anni, quando Veregra Street finisce rimane un po’ di tristezza, di malinconia. Manca quello stimolo a uscire, a vivere la propria città. Manca l’appagamento di vedere Montegranaro viva, vivace, piena di gente, piena di iniziative, una città in cui ci si diverte anche in maniera costruttiva. Manca il piacere di girare per Montegranaro e incontrare i propri concittadini, fare due chiacchiere, scambiarsi due pensieri. Ora si torna alla consuetudine, alle strade deserte, ai Montegranaresi chiusi in casa, a viale Gramsci desolato.
A volta viene nostalgia per quei mitici anni ’80, quando d’estate si andava a fare “due vasche” dietro le mura. Oggi dietro le mura ci si dà appuntamento per andare altrove. E, finita Veregra Street, via Gramsci diventa un parcheggio, la piazza un deserto, le vie del centro un luogo silenzioso pieno degli echi degli spettacoli circensi. Forse, con un po’ di buona volontà, potremmo rendere tutto migliore, riprenderci il nostro paese e farlo vivere, ricominciando a frequentarlo, a uscire la sera d’estate, a incontrarci, a parlare, a darci una pacca sulle spalle. Ma la televisione è più forte, Facebook non ne parliamo. Aspetteremo la prossima edizione di Veregra Street sperando che, intanto, Nuciari non si stufi.

Luca Craia

La minoranza della maggioranza che comanda e non comunica



Il peggior comportamento dell’amministrazione Mancini non è legato alla qualità amministrativa che pure, in certi casi, manca. Non è nemmeno collegato alle tante promessa fatte e disattese, alla mancanza di collegamento con la gente e, quindi, coi problemi reali del paese. Non ha nemmeno a che fare con una certa arroganza e presunzione, a quella puzzetta sotto il naso di chi pensa di avere la verità in tasca ma poi, alla prova dei fatti, questa verità non l’ha neanche vista passare. E non è nemmeno insita nelle continue mancanze di rispetto verso i cittadini di taluni esponenti anche di spicco che, imperversando sui social network, assumono comportamenti degni del peggior troll informatico.  Forse ha a che fare, ma neanche tanto, con il fatto di governare rappresentando una minoranza degli elettori e, quindi, costantemente soggetti ad una maggioranza di cittadini fortemente critica.
Il problema principale, però, che questa amministrazione vive è dovuto alla mancanza di democrazia interna. È riscontrato continuamente il fatto che le decisioni vengano prese a porte chiuse e da parte di tre elementi specifici di cui uno ci deve stare per forza in quanto sindaco, e gli altri due fanno e disfano in nome e per conto di una maggioranza che non partecipa e che è esclusa sostanzialmente da ogni scelta. Il Sindaco non sembra essere molto incisivo, l’assessore Perugini è molto preso dal lavoro da svolgere in Provincia e, conseguenza, a Montegranaro le scelte politiche le fa Ubaldi, il vicesindaco, con buona pace del resto della maggioranza, compresi Sel e Presidente del Consiglio che si trovano spessissimo a discutere in Consiglio questioni delle quali poco o nulla hanno saputo (ultima la nomina di Gaudenzi al CDA della farmacia).
La conseguenza è sotto gli occhi di tutti: un paese amministrato in maniera raffazzonata, con un’ordinaria manutenzione inesistente, con scelte politiche a dir poco discutibili e frequenti imbarazzi in Consiglio. Intanto il maggior partito della “maggioranza”, il Pd, abdica a favore di un’organizzazione di destra, mentre la sinistra vera di Sel subisce in silenzio ogni tipo di insulto politico da parte degli alleati. Il gruppo di Ubaldi ha occupato mezzo Consiglio Comunale e dintorni, detta le condizioni e indica le politiche dell’amministrazione nonostante la componente più forte sia il Pd. Ma questo Pd è sostanzialmente senza una guida, senza una segreteria e senza, a quanto pare, una base. Ubaldi si rafforza in maggioranza giorno dopo giorno ma, mi pare, perde consensi nello stesso tempo e li fa perdere anche ai suoi alleati. Intanto Montegranaro attende ormai da oltre un anno di ripartire. Diciamo che, probabilmente, chi ha votato questa coalizione si poteva aspettare di più.

Luca Craia