lunedì 22 dicembre 2014

Lettera di fine anno ai soci e bilancio delle attività di Arkeo



Cari Arkeotipi (così si chiamano fra loro i soci di Arkeo, per chi legge e non lo è),

finisce anche questo 2014 e, come di consueto, come Presidente di questa associazione che mi vanto di aver fondato ormai quattro anni fa, tiro le somme di quanto ho visto accadere in questo arco di tempo relativamente alle nostre attività associative e ve ne rendo partecipi. È stato un anno difficile, complesso, pieno di difficoltà e di lavoro ma anche di grandi soddisfazioni. Lo chiuderei con un bel segno più sopra, nonostante tutto.
Abbiamo portato avanti tante iniziative, lavorato sodo, incontrato difficoltà e le abbiamo superate. Abbiamo rimesso a posto il crocifisso di Sant’Ugo dopo un ottimo lavoro di restauro, abbiamo promosso Montegranaro culturalmente e turisticamente portando migliaia di persone a visitare le nostre bellezze e facendo conoscere il nome del nostro paese in Italia e all’estero. Abbiamo lavorato sottoterra nel vero senso della parola portando quasi a conclusione la mappatura degli ipogei e della Montegranaro sotterranea. Ci siamo presi cura dei nostri beni culturali sia con attività semplici come la pulizia e l’ordinaria manutenzione sia con studi sulla staticità e la sicurezza condotti da tecnici specializzati. Abbiamo organizzato eventi culturali di grande prestigio, incontri con poeti, scrittori, studiosi, tutto finalizzato a dare vita al nostro paese. Abbiamo creato occasioni di incontro, svago, arricchimento sempre con l’occhio puntato sulla promozione del territorio. Abbiamo tessuto collaborazioni con altre realtà vicine per creare una rete di promozione territoriale. Abbiamo proposto in maniera critica e costruttiva soluzioni per il paese, per la comunità e per l’economia legata alla cultura e ai beni culturali.
Tutto questo lavoro è stato svolto da noi volontari solo con la passione e l’amore per la nostra terra. Tutto questo lavoro è stato svolto per il bene del nostro paese e della nostra comunità. Tutto questo lavoro non è costato un centesimo alla nostra comunità perché questa è la nostra filosofia. E tutto questo lavoro è stato svolto da poche persone, perché Arkeo è una piccola associazione con pochi iscritti. Lo è perché quello che facciamo forse è divertente solo per pochi, per chi come noi ama infilarsi in pertugi bui e polverosi alla ricerca di qualcosa che ci illumini il passato, per chi come noi trova appagante passare ore su documenti impolverati, trova appassionante organizzare incontri culturali usando la scopa e il microfono, il cacciavite e la tastiera del computer. Questa è la nostra passione e facciamo quello che facciamo perché, prima di tutto, ci piace farlo, nella consapevolezza che i frutti del nostro lavoro potranno essere goduti da tutti. E i frutti ci sono, si vedono e si apprezzano. E se qualche volta non ci viene attribuito il giusto merito pazienza, alla fine a noi è piaciuto fare quello che abbiamo fatto e la consapevolezza di averlo fatto noi è già soddisfazione più che sufficiente.
Ora apriamo un nuovo anno con obiettivi ambiziosi. Ci siamo proposti di restaurare la pala dell’altare maggiore della Prioria e questo è forse il progetto più pesante che abbiamo fin qui sposato. Servono otre 10.000 Euro e probabilmente non li troveremo in un anno. E per trovarli dovremo lavorare sodo e inventarci sempre nuove iniziative. E avremo bisogno di aiuto, di altra gente che possa condividere con noi passioni e obiettivi. Quindi coraggio: rimbocchiamoci le maniche e cominciamo a darci da fare già da 2 gennaio. Intanto auguri di buone feste e grazie di esserci stati. Grazie perché ci sarete. Buon Natale e felice 2015, Arkeotipi.

Luca Craia

Una commissione per indagare su debiti: il consiglio dice... No, anzi SI

Ricevo e pubblico integralmente dal Movimento 5 Stelle di Montegranaro



Nel consiglio comunale che si è svolto lo scorso giovedì sono state presentate importanti mozioni frutto del lavoro e dello studio del movimento 5 stelle di Montegranaro.
Tra le tante proposte presentate, si è dibattuto sull’istituzione di una commissione d’indagine (in riferimento a quanto espresso al CAPO V artt. 13 -14 -15 del “Regolamento per le adunanze e il funzionamento del Consiglio Comunale”) per verificare le responsabilità sugli onerosi debiti fuori bilancio che ad oggi continuano a gravare sulle spalle dei cittadini.
Sapevamo che su questo argomento c’era una volontà condivisa di contrarietà, infatti le varie forze politiche non hanno mai risposto al nostro appello fatto in campagna elettorale – clicca i 5 punti per il comune - e così è nata la nostra mozione: “una commissione d’inchiesta che possa far emergere chiaramente le responsabilità di chi ha causato i danni all’intera comunità cittadina. 
Durante la discussione nella seduta dello scorso giovedì sera abbiamo avvertito un fastidio ben distribuito, una comune tensione ad impedire un indagine ampia e a pieni poteri come gli importi e la vastità dei debiti che il comune si trova a pagare, imporrebbe.
Come si è solito fare, nel rispetto del mandato che i cittadini ci hanno dato nelle scorse elezioni, abbiamo provato ancora una volta ad essere una minoranza costruttiva, non ideologica ne demagogica.
Avendo percepito che la sola maggioranza intendesse bocciare la nostra proposta, fatta eccezione per le dichiarazioni di voto favorevoli dei ragazzi del gruppo di Sinistra Ecologia e Libertà, abbiamo accolto di ritirare la mozione per evitare strumentalizzazioni e spaccature che non avrebbero giovato alla popolazione Montegranarese e abbiamo concesso un’apertura di credito nei confronti di Perugini che si è impegnato a formulare una nuova proposta nel prossimo consiglio comunale di Gennaio , la più condivisibile possibile, riguardante la costituzione di una o più commissioni permanenti dei capi gruppo con possibilità di deleghe, che analizzi più in profondità non solo le questioni dei debiti , ma anche le varie vicende importanti che riguardano il paese, introducendo così uno dei nostri principi fondamentali: LA PARTECIPAZIONE .
Ora verificheremo se la nostra fiducia nei confronti dell’Assessore Perugini e del Sindaco è stata ben riposta.
Procedendo nel dibattimento delle successive mozioni abbiamo però avvertito un fastidioso 
atteggiamento di estromissione e di superiorità da parte della giunta. Un agire che ci ha di fatto riportato a modalità amministrative che loro stessi hanno sempre criticato con un metodo che sa di continua campagna elettorale.
Se nel dibattere la questione taglio compensi agli assessori e presidente del consiglio era palese che cambiando poltrona cambiano anche la verità e così i propositori di allora diventano gli oppositori di oggi su identiche questioni, tanto più si è palesato l’atteggiamento di chiusura nei confronti delle nostre richieste,soprattutto in quelle che avrebbero avuto una ricaduta legata a questioni monetarie ed economiche come la questione dell’impiego dei fondi delle multe o la qualità dei cibi della mensa scolastica.
Ulteriore ciliegina sulla torta , le deliranti dichiarazioni del "Sindaco di Salò” Ubaldi che ci accusa di essere stati ”costretti” a ritirare la mozione e rincara la dose affermando che noi diciamo e facciamo : “ lo matterello”.
Insomma, la vera natura d’onnipotenza del secondo Sindaco di Montegranaro si è palesata e quindi sentiamo di aver il diritto di poter ritrattare la nostra volontà collaborativa se la proposta che arriverà dalla giunta si dimostrasse uno strumento inutile, creato ad hoc per tenere buoni cittadini come noi che condividono la rabbia per l’impotenza di avere una Montegranaro più povera a causa di amministratori che pur commettendo errori gravi di omissione o di errata gestione, si trovano a non dover pagare i LORO debiti e magari a non sentirsi nemmeno debitori verso l’intera comunità. 
E mentre loro brindano al nuovo anno sicuri che nessuno si prenderà la briga di aprire faldoni polverosi dove si nascondono scottanti verità, aspettiamo con trepidazione la proposta di Perugini sperando che non ci tocchi nuovamente ripresentare una mozione con ancor più energia. 
Ora non potete più accusare il MoVimento5 Stelle di non essere collaborativo. Vi abbiamo dato l’opportunità di dimostrare che Non tutti i Politici sono uguali e che i giochetti sono finiti con la campagna elettorale.
Se Montegranaro vuole ripartire, speriamo che il Comune torni ad avere un unico Sindaco, quello che è stato chiamato legittimamente a Governare.

venerdì 19 dicembre 2014

La politica montegranarese coerentemente incoerente.



Sarebbe bastato poco per dare un segnale diverso. Non si è mai trattato, d’altronde, di voler sanare l’economia italiana (e quella montegranarese) tagliando le indennità agli amministratori. Si trattava di far vedere che chi amministra è disposto a sacrificarsi così come fanno i comuni cittadini. Invece si è dimostrata, ancora una volta, l’estrema distanza che c’è tra la vita reale e chi ne detta le regole.
Una bruttissima pagina, l’ennesima, della politica nostrana. Una scena fatta di reciproche accuse di ipocrisia e incoerenza, tutte fondate, eccezion fatta per i 5 Stelle che di indennità non ne hanno mai prese. Accuse fondate e reciprocamente giuste. Infatti, è vero che chi oggi ha proposto la mozione (Viviamo Montegranaro) l’aveva bocciata (la stessa, così come è stato dichiarato) qualche anno fa quando fu presentata da membri dell’attuale maggioranza. È anche vero che chi oggi l’ha bocciata l’aveva proposta para para. Tutto ciò dimostra tante cose e forse l’attaccamento al vile denaro dei nostri politici è l’ultima. Dimostra insensibilità, distanza dai problemi reali, scarso rispetto per i cittadini. Non ci ha commosso la strenua difesa del proprio reddito da parte degli amministratori: lo sappiamo benissimo che è giusto che vi sia un compenso, ma un gesto simbolico sarebbe stato apprezzato.
Un gesto simbolico, infatti. Questo intendevo dicendo che sarebbe bastato poco. Sarebbe bastato che la maggioranza, pur respingendo la mozione congiunta dei 5 Stelle e del gruppo di Gismondi, avesse proposto di istituire una commissione per studiare una proposta unitaria e condivisa. Invece ci si è limitati a salvaguardare il proprio gettone. Brutta scena. L’ennesima.

Luca Craia

E così tocca spalare



È passato il provvedimento voluto dal Vice Sindaco Ubaldi che obbliga i cittadini montegranaresi a spalarsi la neve da soli. Si tratta di un provvedimento illegale che porterà probabilmente una raffica di ricorsi qualora lo si voglia applicare coercitivamente. È anche un provvedimento ingiusto e, mi si consenta, stupido. È ingiusto perché nessuno ha il diritto di sfruttare gratuitamente il lavoro altrui. È stupido perché i montegranaresi, me compreso, hanno sempre dato prova di grande sensibilità e senso civico e non serve costringerli a fare nulla, lo fanno già da soli. Ricordo benissimo durante l’ultima grande nevicata centinaia di miei concittadini armati di pala a sgombrare le strade senza che li avesse precettati nessuno.
Per quanto mi riguarda, io ho sempre fatto la mia parte, spalando e dando una mano. Da oggi in poi non lo farò più. Attendo la multa o quello che si vorrà fare per costringermi a rispettare questa norma ingiusta. E poi vediamo.


Luca Craia

giovedì 18 dicembre 2014

Le Vergare - aggiornamento al 18/12/2014







Obbligo di spalare per i cittadini. Che dice la legge?



I marciapiedi delle strade, secondo il codice della strada (art. 3 comma 1 d.lgs 285/92), "sono una parte della strada, esterna alla carreggiata", quindi la "pulizia delle strade" (art. 14 comma 1 d.lgs 285/92) è di competenza dei proprietari. Nel nostro caso (strade comunali) il proprietario è ovviamente il Comune. Perciò anche la pulizia dei marciapiedi compete al proprietario cioè il Comune. Per pulizia si intende anche lo sgombero da qualsiasi tipo di materiale, compresi neve e ghiaccio. Infatti il proprietario deve provvedere alla pulizia "allo scopo di garantire la fluidità e la sicurezza della circolazione". Quindi spetta al Comune pulire, anche alla luce di recenti sentenze della Cassazione (n. 16226 del 03/08/05). Infine è dal 1961, con la legge 1014/60, che ai Comuni è interdetta la possibilità di imporre "medievali corvè" tramite ordinanza, regolamento o delibera. Ci vorrebbe una legge ma una legge che faccia obbligo ai frontisti o conceda ai Comuni facoltà di obbligare i frontisti a provvedere alla pulizia delle strade o di sgomberarne la neve e ghiaccio non esiste.

GIUSEPPE CAPUANA, DALLA PITTURA ALLA MUSICA PER ARRIVARE DRITTO AL CUORE – di Anna Lisa Minutillo



Continua il mio viaggio alla ‘scoperta’ e proposta di creativi che cercano con la loro arte e con i loro doni di arricchire la nostra permanenza su questa terra rendendola sicuramente più colorata e ricca di sfumature differenti.

Forse non arriveranno a tutti ma ci proviamo a rendere questo nostro viaggio migliore e a dedicare un po’ del nostro tempo a chi rende migliore il nostro.

Giuseppe Capuana mi ha sorpresa per il suo essere una persona semplice ma eclettica,una persona che arriva dritta, oltre che all’orecchio che lo ascolta, al cuore e questa cosa mi è piaciuta molto.
Si racconta in queste battute Giuseppe, mi racconta della sua nascita, del suo percorso interiore, delle sue scelte di vita e dei suo incontri, delle persone che hanno in qualche modo influenzato il suo cammino, della sua pausa di riflessione durata due anni dove sicuramente è maturato e ha avuto modo di sensibilizzare maggiormente la sua anima e il suo sentire, dei suoi gusti musicali e lo ascolto appuntando e fermando questo racconto che ora condivido con voi.

Ecco a voi le sue parole:

«Sono nato a Milano il 16 gennaio 1976, ho origini interamente siciliane (penso di non aver nessun parente che non provenga dalla Sicilia) e vivo in Toscana da ormai sette anni. Dal 2000 al 2006 seguo i corsi di discipline pittoriche come allievo del maestro Alberto Venditti alla Scuola d’arte applicata del Castello Sforzesco di Milano, dove curo molto l’uso del segno e della figura, avvicinandomi così alla pittura espressionista dei grandi artisti austriaci dell’800. Nel 2007 vengo premiato come miglior allievo nell’ambito di una cerimonia patrocinata dal Comune di Milano. Intanto già dal 2005, parallelamente agli studi, apro il mio laboratorio di pittura: Lab23mq dove curo alcune mostre collettive e personali. Agli inizi del 2008 mi trasferisco in Toscana, dove mi sposo e divento papà di un bambino di nome Mattia. Continuo a dipingere ancora per un paio di anni, la mia ultima mostra risale al 2009 presso il museo BeGo di Castelfiorentino, dove le mie opere rivisitano in chiave moderna gli affreschi di Benozzo Gozzoli. Inizia nel 2010 un periodo di ‘silenzio artistico’ che dura due anni nei quali mi accorgo che esistono confini di comunicazione difficili da oltrepassare con il solo uso del segno. Adotto così altre forme di espressione, mi avvicino all’uso della penna, della voce e della melodia, e mi accorgo che la musica è la strada giusta per ritornare a comunicare. In quel periodo scrivo molto, trasformo pensieri e parole in melodia aiutandomi con la chitarra, uno strumento che non suono come un musicista, ma che ‘uso’ per costruire la linea melodica delle canzoni. Ho sempre ascoltato i grandi cantautori italiani, da De Andrè a Tricarico, a Giovanni Lindo Ferretti, Niccolò Fabi, Bersani, Fossati, De Gregori ecc… e quindi è molto probabile che i loro stili abbiano in qualche modo influenzato le mie sonorità. Alla fine nasco ora come cantautore e come i bambini emulano il comportamento dei genitori io forse lo sto facendo con la musica che sento più vicina a me. All’inizio di questo percorso non ho pensato di concepire nessun progetto, i brani che ho scritto sono nati più da un ‘bisogno’ di ritornare a comunicare. 

Ho usato la musica quasi come terapia per uscire da un periodo di ‘silenzio artistico’. È nato tutto un po’ alla volta, pezzo per pezzo, in tempi e luoghi molto diversi tra di loro… Poi un giorno ho deciso di registrare le tracce delle mie canzoni, con il solo fine di non perderle con il tempo, non godo di un’ottima memoria. Mi sono recato alla Music Tribe, un centro musicale polifunzionale a Poggibonsi (Siena) e ho incontrato Giulio Iozzi che ascoltando i pezzi ne è rimasto colpito e mi ha proposto di arrangiarne qualcuno. Io ho accettato volentieri e da lì è iniziato insieme un ‘viaggio’ che ci ha portato a produrre un album di 15 pezzi intitolato Sangue di Giuda uscito lo scorso 7 Novembre. I brani, a parte due, sono nati tutti dalla mia penna e vestono tutti sonorità ‘popolari’, ma comunque molto diversi tra di loro. I Temi che affronto sono tanti, personali e sociali, legati comunque tra di loro da sfumature di vita quotidiana che appartengono a tutti».

Ciò che mi piace di questo raccontarsi è la semplicità con cui Giuseppe Capuana fa giungere a me il suo vivere e percepire le sensazioni rendendo tutto semplice con il buongusto di un buon bicchiere di vino che scalda il cuore e insaporisce il palato di note e di emozioni.

Tengo per ultima solo una domanda relativa alle aspettative future e a ciò che vorrebbe realizzare Giuseppe e anche questa risposta semplice e di grande effetto mi colpisce molto soprattutto il fatto che con i suoi ricordi non giudicanti si evince la discrezione e il grande rispetto per le vite altrui e la considerazione delle persone come tali e non come adulatori qualunque.

«Mi piacerebbe che le mie canzoni venissero percepite con leggerezza anche quando affronto tematiche importanti come nel caso del brano 20-07-2001… che aiutino a ricordare e non a giudicare».

Questo è il video di Giuseppe Capuana relativo al brano che dà il titolo al suo album:

 

Un brano dalla sonorità particolare, dalle parole che si susseguono leggere quando leggere non lo sono affatto… per me una piacevole scoperta questa giovane promessa musicale che ringrazio per questa intervista che mi ha concesso e al quale auguro di continuare a far danzare le emozioni sempre così elegantemente come solo lui riesce a fare.

Grazie a chi ha dedicato la sua attenzione a Giuseppe e anche a me che ne ho scritto.