lunedì 8 settembre 2014

Non parliamo di ronde. Ma quello sono.



Possiamo chiamarle come vogliamo, anche Filippo. Ma quando si incaricano cittadini normali, non guardie giurate, non professionisti della sicurezza, ma normalissimi cittadini, armati di buona volontà, magari esasperati, magari arrabbiati, magari desiderosi di ordine, di controllare il territorio, queste sono ronde. Non ci piace il termine ronde? Chiamiamole squadre di controllo, chiamiamole volontari per la sicurezza, chiamiamole Alberto, chiamiamole come ci pare. Rimangono ronde, puzzano di fascismo.
La sicurezza è una cosa seria. Metterla in mano a non professionisti è pericoloso, prima di tutto per loro. Non saranno in grado di difendersi in caso di reazione da parte del malvivente colto in flagrante, non saranno addestrati a sufficienza, non sapranno ben distinguere tra azione malavitosa e altro.
È lo spirito di destra che esiste, ed è molto forte, in questa amministrazione guidata e composta da una maggioranza di consiglieri di sinistra o che si ispira a valori di sinistra e una parte di destra. È contraddittorio pensare che, in una coalizione dove è rappresentata anche SEL, si parli di vigilanza da parte dei cittadini (non ho detto ronde). E questo è preoccupante anche da un punto di vista politico perché delle due l’una: o la componente di sinistra non accetterà questo modo di pensare e andremo verso a qualche tipo di spaccatura oppure la componente di destra è così forte e il desiderio di potere così radicato che qualsiasi imposizione, anche questa, verrà accettata. Vedremo.

Luca Craia

Basta alibi, ora passiamo ai fatti. Le frizioni, alla fine, si bruciano.



Sono due gli alibi che l’attuale amministrazione sta usando a giustificazione della sostanziale immobilità registrata dall’insediamento ad oggi:
1)      ci siamo appena insediati, dateci tempo;
2)      abbiamo trovato un disastro e dobbiamo rivedere i nostri programmi.
Entrambi gli alibi non tengono per un semplice motivo: gli attuali amministratori di Montegranaro non sono scesi con un disco volante (magari un UFO di quelli tanto amati dall’ex sindaco Basso) e sono giunti a noi ignari di quello a cui stavano mettendo mano. I nostri amministratori provengono da anni di opposizione. Il ruolo di opposizione è un ruolo di controllo. I Consiglieri Comunali di opposizione hanno il diritto/dovere di controllare ogni singolo atto compiuto dalla maggioranza. Da qui pare evidente che, i nostri attuali amministratori, dovrebbero essere al corrente della situazione. Essere al corrente della situazione vuol dire:
a)      essere in grado di iniziare a lavorare immediatamente, il giorno dopo le elezioni, e non dover attendere oltre tre mesi;
b)      essere consci dei conti, aver stilato un programma attendibile che ne tenesse conto e, quindi, essere in grado di rispettarlo.
Per contrastare queste argomentazioni mi è stato da più voci argomentato il fatto che l’opposizione, durante le passate consiliature, ha sempre trovato grandi difficoltà se non ostruzioni nell’accesso agli atti. Questo, se confermato, sarebbe gravissimo e non si capisce perché, allora, tali consiglieri non abbiano denunciato questa aperta violazione della legge e dei diritti democratici.
Non ci sono alibi, quindi, per questi tre mesi di fermo totale o quasi. C’è solo da augurarsi che finalmente Montegranaro riparta, come promesso, e non continui in eterno a dare gas e tirare la frizione, anche perché le frizioni non durano in eterno: alla fine si bruciano.

Luca Craia

sabato 6 settembre 2014

Buona fortuna piccolo prete. Il mio saluto a don Emanuele.




Lo chiamo piccolo prete per la sua statura fisica, certamente non per quella umana che è ben altra. Tocca salutarlo, Emanuele, don Emanuele, questo ragazzo venuto a Montegranaro qualche anno fa come diacono e a Montegranaro nato e cresciuto come sacerdote. Tocca salutarlo perché va altrove, non lontanissimo, ma altrove. Vorrà dire che, quando vorremo parlargli, toccherà prendere la macchina.
Una bella palestra, per un prete, Montegranaro, ti fa conoscere in maniera cruda quanto è difficile avere un ruolo pubblico, e quello del prete è un ruolo pubblico tra i più difficili. L’indole pacifica e combattiva allo stesso tempo lo ha fatto amare, molto, dai Montegranaresi. Credo non ci sia nessuno, a Montegranaro, che non gli voglia bene. E per questo salutarlo sarà difficile. Non faremo barricate per tenerlo da noi, non sarebbe giusto: Emanuele andrà a fare nuove esperienze che lo faranno crescere ancora, che ne faranno un grande sacerdote come mi pare sia nel suo potenziale.
Noi potremo dire, con orgoglio, di averlo visto nascere come prete, crescere e muovere i primi passi. E sono certo che ci porterà nel cuore, che questo legame che ha con la nostra città non si spezzerà mai perché Emanuele è uno di noi e lo sarà sempre, ovunque andrà. E, secondo me, andrà lontano. Dio ti benedica, piccolo prete.

Luca Craia

Partenze in salita. Montegranaro Sfriziona


venerdì 5 settembre 2014

Montegranaro Sfriziona


Spazzolatrice, idropulitrice, sostanzialmente non si ha idea di cosa sia il centro storico.

Stamattina, quando ho letto l’articolo del Carlino che riportava la notizia secondo la quale il Comune di Montegranaro sarebbe in procinto di “affittare” un’idropulitrice dal Comune di Monte Urano sono stramazzato sulla sedia. Come – mi sono detto – l’idropulitrice c’è sempre stata, quella della Protezione Civile, che veniva usata saltuariamente ma efficacemente nelle strade del centro storico per rimuovere il guano di piccione. Mi sono chiesto perché non si utilizzasse più questa attrezzatura per andare ad affittare quella del Comune “cugino”. Poi scopro che si è trattato di un refuso della pur sempre ottima Marisa Colibazzi. Capita, ci sta. In realtà si affitterebbe una spazzolatrice, da utilizzare per tirare a lustro le strade del centro.
Ho fotografato questa spazzolatrice a Pienza. Lì funziona. Ma non ci sono macchine, è tutta pianura e le strade sono sufficientemente larghe.
Ecco, il punto è questo: se si pensa che si possa pulire il centro storico di Montegranaro con una spazzolatrice si hanno idee davvero poco chiare sulla morfologia e la topografia del nostro quartiere antico. Il centro storico nostrano è irto, pieno di scalette, di vicoli strettissimi. Come si pensa di farci passare una spazzolatrice quando, in certi angoli, ci gira a stento una bicicletta? Come si pensa di farle scendere le scalette? Una spazzolatrice ha bisogno di strade sgombre dalle auto in sosta, altrimenti pulisce solo il centro della strada. Come si intenderebbe procedere? Con ordinanze di divieto di sosta nei giorni in cui il mezzo dovrebbe passare? E chi non le rispetta? Multe? A Montegranaro? La città dove non si fa la multa a nessuno, neanche se parcheggia in terza fila davanti alla porta della chiesa durante la messa della domenica? Siamo seri.
Mi pare chiaro che i nostri amministratori, ammettendo buona fede e altrettanto buona volontà, non conoscano affatto il centro storico. Eppure in campagna elettorale ne hanno fatto bandiera, promettendo grandi cose, cose che stentano a partire, progetti che sembra non ci siano, soluzioni che non risolvono, amministratori che, anziché occuparsi dei problemi radicali, come le case pericolanti, il guano di piccione, una situazione urbanistica inaccettabile, pensano a fare accordi da sbandierare alla Festa dell’Unità, senza sentire i residenti, senza preoccuparsi di farsi dire da chi li vive, visto che loro stessi non ne hanno idea, quali siano i veri problemi del cuore del paese. Montegranaro sfriziona anziché ripartire, e la marcia è ancora in folle.

Luca Craia

lunedì 1 settembre 2014

Nuova ordinanza nel centro storico. Crolla parte di un balcone.



Apparentemente un crollo di piccola entità, il distacco di un frammento di calcestruzzo da un balcone di una casa disabitata, una delle tante case vuote del centro storico, ultimamente divenuta, esternamente, dimora di piccioni tanto che il perimetro dello stabile è lastricato di guano. Il frammento è di relativamente piccole dimensioni, si direbbe (cadendo si è sbriciolato) di una trentina di centimetri per dieci, sufficienti per far male se cadute addosso a qualcuno. Inoltre non pare improbabile, tutt’altro, che possa capitare di nuovo.
Per questo, dopo la mia segnalazione, l’Ufficio Tecnico Comunale ha disposto un’ispezione stamattina, a seguito della quale è stata emessa un’ordinanza di messa in sicurezza a tutela della pubblica incolumità. L’ordinanza dovrebbe essere firmata domani dal Sindaco Mancini perché oggi il Primo Cittadino era assente da Montegranaro in quanto in visita istituzionale al Micam.
È un ulteriore segnale di quanto stia degradando il centro storico montegranarese, tra sporcizia, pericoli per la salute derivanti dal guano di piccione e case pericolanti. È un segnale anche dell’urgenza di cui si ha bisogno per porre rimedio ai tanti problemi del quartiere antico. C’è da augurarsi che questa nuova ordinanza non rimanga lettera morta come le altre fin qui emesse ma che segni l’inizio di un’azione politica atta a farle rispettare. Il centro storico di Montegranaro non può più attendere.

Luca Craia