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martedì 31 gennaio 2017

Terremotati, pagate il muto



Ci sono agevolazioni per i terremotati, almeno così dicono. Per esempio si sa che i terremotati hanno il mutuo sospeso. Tutti? Nossignore, solo privati che abbiano la casa dichiarata inagibile o aziende ubicate in stabili inagibili a causa del terremoto. Quindi un poveraccio la cui casa sia stata risparmiata dal sisma ma che abbia perso il lavoro perché l’azienda in cui lavorava è stata danneggiata non ha diritto a nulla, deve pagare. Così come un negoziante che magari ha il negozio integro ma nessuno che ci faccia più spesa perché lo Stato ha portato quasi tutti i suoi clienti nei residence sulla costa, deve pagare le sue rate. E zitti, perché dopo tre rate insolute ti pignorano l’immobile. Ecco un piccolo insignificante risvolto, un esempio di come vengono trattati i cittadini italiani.
                                      
Luca Craia

giovedì 24 novembre 2016

Il Natale che non ti aspetti: iniziativa pesarese poco generosa e priva di tatto.


Daniele Tagliolini, Presidente della Provincia di Pesaro-Urbino

Un’iniziativa nata “per rilanciare un’azione condivisa a favore dell’economia del territorio provinciale e per dare un’immagine rassicurante ai turisti che vorranno visitare i nostri bei paesi, che fortunatamente non sono stati colpiti dal terremoto”. Sono le parole di Daniele Tagliolini, Presidente della Provincia di Pesaro-Urbino in quota PD, per presentare “Il Natale che non ti aspetti”, il cartellone di eventi natalizi della provincia più a nord della Marche.
E in effetti mi aspettavo un Natale di verso da dei Marchigiani fortunati, che non hanno dovuto subire i danni, le morti e le conseguenze nefaste sull’economia che il terremoto ha portato alla parte sud della Regione. Mi sarei aspettato solidarietà, vicinanza, qualche iniziativa di supporto morale ma anche economico per le popolazioni colpite e martoriate da mesi di scosse e movimenti.
Invece dobbiamo leggere queste parole fredde, taglienti, che a me, francamente, fanno davvero rabbia. Perchè è in questi casi che si evidenzia l’accezione negativa che è anche la peculiarità della nostra Regione: il nome plurale. Ci sono tante Marche e purtroppo sembra siano slegate tra loro. Le parole di Tagliolini non lasciano dubbi.

Luca Craia