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giovedì 12 febbraio 2015

Scandalo rimborsi Regione Marche. L’elenco degli inquisiti

Ricordando che un inquisito non è necessariamente colpevole, credo sia giusto diffondere l’elenco completo dei Consiglieri Regionali indagati nell’inchiesta relativa ai rimborsi ai gruppi consiliari ai quali viene contestato il reato di peculato:

Luca Acacia Scarpetti (Idv)
Francesco Acquaroli
Fabio Badiali
Stefania Benatti
 Massimo Binci (Sel)
Giuliano Brandoni (Rifondazione Comunista)
Ottavio Brini (Forza Italia)
Raffaele Bucciarelli (Fds Pdci-Prc)
Giacomo Bugaro (Forza Italia)ù
Gianluca Busilacchi (Pd)
Valeriano Camela (Udc)
Giuseppe Canducci
Franco Capponi (Forza Italia)
Adriano Cardogna (Verdi)
Mirco Carloni (Ncd)
Guido Castelli
Graziella Ciriaci (Forza Italia)
Francesco Comi
Giancarlo D'Anna
Massimo Di Furia
Antonio D’Isidoro (Gruppo Misto)
Sandro Donati
Paolo Eusebi (Idv)
Andrea Filippini
Elisabetta Foschi
Enzo Giancarli
Sara Giannini
Roberto Giannotti (Forza Italia Ppe-Pdl)
Paola Giorgi (Idv e assessore alle pari opportunità)
Dino Latini (Api Liste Civiche-Italia)
Leonardo Lippi
Marco Luchetti (Pd e assessore al lavoro)
Maura Malaspina (Udc e assessore all’ambiente)
Katia Mammoli
Enzo Marangoni (Lega Nord)
Luca Marconi (Udc)
Erminio Marinelli (Per le Marche)
Francesco Massi Gentiloni Silveri (Pdl - Ncd)
Almerino Mezzolani
Luigi Minardi
Adriana Mollaroli
Giulio Natali
Rosalba Ortenzi (Pd)
Fabio Pagnotta (Udc)
Pietro Enrico Parrucci (Forza Italia)
Paolo Perazzoli
Paolo Petrini
Giuseppe Pieroni
Moreno Pieroni (Psi)
Fabio Pistarelli (An)
Cesare Procaccini (Partito Comunista)
Mirco Ricci (Pd)
Roberto Oscar Ricci
Lidio Rocchi (Gruppo Misto)
Franca Romagnoli (Forza Italia Ppe-Pdl)
Angelo Sciapichetti
Daniele Silvetti (Fli)
Vittoriano Solazzi (Gian Mario Spacca Presidente)
Franco Sordoni (Gruppo Misto)
Gian Mario Spacca (Presidente della Regione)
Oriano Tiberi (Forza Italia)
Gino Traversini
Umberto Trenta, Luigi Viventi (Udc e assessore ai trasporti)
Roberto Zaffini (Lega Nord)
Giovanni Zinni (Fdi).

mercoledì 6 agosto 2014

Quanto è costata la Settimana della Cultura?



La Settimana della Cultura, come si sa o si dovrebbe sapere, era un progetto proposto da Arkeo alle altre associazioni e alla Provincia di Fermo per creare un evento multiplo che coinvolgesse tutto il territorio a costo zero (0) per la collettività. Poi noi ne siamo usciti per motivi ormai noti e non abbiamo più seguito la vicenda. Ricordiamo benissimo, però, quanto l’edizione dello scorso anno costò al Comune di Montegranaro, visto che la organizzammo noi in collaborazione con altre associazioni. L’edizione 2013 costò al Comune di Montegranaro la bella cifra di 0 Euro. Zero. Niente. Nulla.
L’edizione 2014? Non sappiamo quanto sia costata agli organizzatori, sappiamo però che il Comune ha concesso € 500 alla Proloco “a parziale copertura delle spese organizzative” con delibera nr. 13 del 03-07-14. All’ultima riunione a cui abbiamo partecipato non si era parlato di spese per la collettività e mi pare che tutte le associazioni si erano impegnate a dare gratuitamente il proprio contributo. Perché allora questo ancorchè piccolo esborso da parte del Comune? A copertura di quali spese?

Luca Craia

domenica 29 giugno 2014

Chi ha pagato la porchetta?



Le elezioni sono ormai un ricordo lontano, così come lontano è il ricordo della campagna elettorale e dei tanti impegni, delle tante promesse, dei tanti “farò” pronunciati in quei mesi infuocati di lotta politica per conquistare il voto delle elezioni. Una campagna elettorale, quella montegranarese, in cui sono stati spesi tanti soldi, almeno da quello che si è visto, e dei quali, su queste pagine, chiedemmo conto. Credo, infatti, che sia un diritto e un dovere di ogni cittadino elettore sapere quanto costa una campagna elettorale e, soprattutto, chi la finanzia.
Fermo restando, infatti, che sia legittimo che ogni cittadino possa liberamente elargire denaro a questo o quel candidato sia perche vi si ripone fiducia sia perché si è convinte che, se eletto, tutelerà gli interessi propri o della propria categoria, ritengo che questo debba essere reso noto pubblicamente, in modo tale che l’elettore sappia chi ha finanziato il tal candidato e di chi questi farà gli interessi. Sarebbe opportuno che queste informazioni vengano date prima del voto ma, in mancanza di meglio, possiamo accontentarci anche di averle a posteriori.
Molti candidati, dietro gli interrogativi sollecitati dall’Ape, si impegnarono a fornire il dettaglio delle spese e delle entrate. Ad oggi, però, ancora nulla sappiamo su quanti soldi siano stati spesi per vele, feste, porchette e compagnia bella né, tantomeno, sappiamo da dove questi soldi siano arrivati. Auguriamoci di saperlo almeno prima delle prossime elezioni, in modo tale da potersi regolare di conseguenza. L’Ape continuerà a chiederne conto, su questo si può contare.

Luca Craia

martedì 20 maggio 2014

La risposta dei candidati alla proposta di pubblicare i finanziamenti alle campagne elettorali.



Qualche tempo fa lanciai la proposta di rendere pubblici i finanziamenti e i finanziatori delle varie campagne elettorali montegranaresi. Alla mia proposta hanno risposto tutti i candidati tranne Gianni Basso che, probabilmente, non segue il mio blog (e non posso certo pretendere che lo faccia).
Il Movimento 5 Stelle aveva già fatto la stessa proposta quindi non ha articolato più di tanto la risposta al mio appello.
Giovanni Mariani mi scrisse su Facebook: “Caro Luca, proprio ora mi hanno dato del Comunista solo perché ho dei nuovi cittadini in lista e perché forse parlo sempre di persone prima delle opere, la festa popolare che abbiamo fatto oggi con la porchetta offerta da Vitali è costata 800 euro ed in totale circa1200 con offerte autogestite dei candidati consiglieri. Per il resto ho pagato personalmente 2000 euro per le stampe e la tipografia e per quanto riguarda la vela ed i programmi c'è lì siamo fatti da soli il mezzo c'è stato prestato da un amico, la benzina l'abbiamo messa di volta in volta da chi di noi guidava. Il tutto sul documento previsto per legge e consegnato alla presentazione della lista. Per quanto riguarda le idee sul programma e su i suoi cittadini ho la mente ben aperta su quello che bisogna fare. Tutto mi si può dire meno che sono un bugiardo, non ho mai governato e fino ad ora non devo rendere conto niente a nessuno, mentre gli altri che si arrogano tutti i diritti mentono e continuano imperterriti nel loro bel operato.
Roberto Basso, segretario del Pd e, in questo caso, portavoce della lista Montegranaro Riparti ha scritto, sempre su Facebook: “Le spese della campagna elettorale devono essere rendicontate per legge...quindi già da ora si può vedere quanto è stato speso, come lo si è speso e soprattutto se alcune cose non sono state inserite. Per quanto riguarda la provenienza posso rispondere per la nostra lista. Naturalmente le due feste estive che realizziamo annualmente (festa dell'unità e festa tricolore), un autofinanziamento dei candidati e contributi dei montegranaresi sotto forma di partecipazione a delle cene elettorali (ne abbiamo fatte 3) e la scatola (quindi contributi anonimi) al momento della presentazione della lista. Pubblicheremo comunque il tutto anche in maniera più evidente quando avremo la certezza di tutte le spese e tutti i pagamenti effettuati...ergo già dal 26 sarà on linea con tutte le cifre al centesimo.”.
Gastone Gismondi, anche lui su Facebook, risponde così al mio appello: “Caro Luca, scusa se non ho risposto prima ma ho letto solo ora il post. Ad ogni modo per quanto riguarda le spese sostenute, come giustamente sottolinea Roberto, devono essere rendicontate per legge. In questo senso, al momento della sottoscrizione della lista, abbiamo presentato anche un bilancio preventivo e, alla fine della campagna, ne uscirà uno consuntivo in cui trascriveremo le spese sostenute. Per quanto riguarda i fondi invece vengono quasi esclusivamente da un autofinanziamento che hanno sostenuto tutti i candidati della lista. Inoltre, per la trasparenza, abbiamo aperto anche un conto dedicato per cui ogni pagamento è effettuato dietro presentazione fattura e rintracciabile tramite bonifico.”.
L’articolo 30 della legge 25 marzo 1993, n. 81 stabilisce che i candidati alle elezioni per i comuni con più di 10.000 abitanti debbano pubblicare un rendiconto delle spese elettorali. Nella mia proposta quindi, non mi riferivo a quello che stabilisce la legge ma, ovviamente a qualcosa di diverso e, se vogliamo, di più etico.
Infatti la rendicontazione delle spese viene effettuata ad urne chiuse e ci sono ben tre mesi di tempo. Quindi l’elettore non può sapere prima del voto chi ha finanziato la campagna elettorale di questo o quel candidato né può fare ragionamenti sul perché lo abbia fatto. Credo che sapere in anticipo chi sostiene i candidati sia una questione di chiarezza e trasparenza, una forma di rispetto per l’elettorato. È ovvio che la rendicontazione delle spese sarà stilata a norma di legge e che tutto risulterà (almeno si spera) assolutamente legale. Così come è legale che un cittadino finanzi il candidato che preferisce. È però giusto e opportuno che l’elettore ne sia a conoscenza e non dopo il voto ma prima, perché questo potrebbe anche determinare la scelta del cittadino. Per cui rinnovo l’invito a rendicontare le spese e i finanziatori, ma di farlo prima del voto.

Luca Craia

venerdì 18 aprile 2014

Chi paga la campagna elettorale? Pubblicate un rendiconto.



Negli USA è cosa nota che le lobby finanzino partiti e candidati e, una volta concluse le elezioni, poi passino a “riscuotere”. In Italia, invece, assistiamo a campagne elettorali sempre più roboanti e costose e non si sa con esattezza da dove escano i soldi per finanziarle. A Montegranaro vediamo vele, manifesti giganti, merende, porchette e chissà cos’altro avranno ancora in serbo per noi i numerosi candidati sindaco da qui alla fine della campagna elettorale. Credo sia lecito domandarsi chi paga tutto questo, perché tutto questo ha un costo. È lecito perché, anche considerando legittimo, come lo è in America, che gruppi o persone provenienti dal mondo economico possano finanziare questo o quel candidato per poi trovarne vantaggio successivamente, è altrettanto legittimo, anzi, doveroso che il cittadino ne sia informato preventivamente. Per questo propongo a tutti i candidati montegranaresi di rendere pubblico un resoconto di come siano state finanziate le spese sostenute per la campagna elettorale, magari omettendo i nomi dei finanziatori per rispetto della privacy ma indicando la loro eventuale presenza come “donazione privata”. Credo sia una forma di rispetto per il cittadino elettore dovuta e apprezzabile.

Luca Craia