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sabato 19 aprile 2014

La Sutor verso il naufragio. Un patrimonio che si perde.



Quando parla d’altro no, ma quando si occupa di basket e, nella fattispecie, della Sutor a Raffaele Vitali do credito perché di Sutor ci capisce davvero. Così, leggendo il suo editoriale sull’argomento, capisco che forse siamo davvero alla frutta per la storica squadra di pallacanestro montegranarese. Finiti i soldi ma, soprattutto, finita la passione. I Montegranaresi, dopo anni di pressanti richieste di denaro, denaro finito in chissà quali rivoli e scorso via senza quasi lasciare traccia, si sono stancati, disinnamorati, si sono accorti che non è più cosa. E questo, forse, segnerà la fine di quello che è, comunque, un patrimonio cittadino.
Si è evidentemente voluto fare il passo più lungo della gamba. Si è sopravvalutata la potenzialità di un territorio che, seppur ricco, non può può permettersi una squadra di serie A. I nostri imprenditori, che pure hanno dato tanto negli anni, oggi sono alle prese con problemi più seri di un pallone arancione, e non possono più sostenere la gestione di una squadra che, comunque, accusa una certa allegrezza e leggerezza. Montegranaro ha dato tanto, anche quando era palese che la squadra stava andando via, che non era più nostra. La Sutor ha chiesto e ottenuto tanto, monopolizzando ogni tipo di impegno economico della cittadinanza.
Ci è costato molto in termini sociali ed economici, a cominciare dagli investimenti sbagliati della politica, testimoniati dal rudere di quello che avrebbe dovuto essere il nostro palasport, passando per il sostegno economico dato dal Comune annualmente sottraendolo ad altre e più urgenti necessità, per finire all’impegno di ogni singolo tifoso che ha tirato fuori di tasca per sostenere un progetto che oggi sembra destinato a naufragare salvo miracoli. Forse sarebbe stato meglio volare più bassi, accontentarsi di una militanza in categorie appena minori, piuttosto che dover rinunciare alla squadra storica della città. Ma si sa, l’ambizione non ha freni, e quando questa viene cavalcata per altri fini meno nobili, sia economici che politici, i risultati non possono che essere quelli che vediamo. Speriamo in buone notizie future da parte del buon Vitali. In fatto positivo, intanto, è che questa campagna elettorale non vedrà le solite promesse ridondanti sulla Sutor.

Luca Craia

sabato 22 febbraio 2014

I potenziali sindaci e la Sutor.



Interessante l’atteggiamento dei candidati sindaco Gismondi e Mancini circa i guai che attanagliano la nostra squadra di basket. Ediana Mancini, supportata anche da Endrio Ubaldi,  riconosce ovviamente l’importanza della presenza della Sutor in seria A, ma finalmente chiarisce il punto che un intervento economico da parte delle istituzioni è impensabile. Meno chiaro e più possibilista Gismondi, che nel suo mandato ha erogato alla squadra somme anche piuttosto importanti e che lascia in qualche modo aperta la possibilità che una amministrazione da lui guidata possa continuare ad intervenire. Non sappiamo ancora quale sia l’opinione degli altri candidati e speriamo di conoscerla presto.
In effetti la questione è tutt’altro che da sottovalutare: se è vero che la Sutor è veicolo di immagine per Montegranaro e ne da lustro a livello nazionale con la sua permanenza nel campionato principe, è altrettanto vero che non si può più pensare, se mai fosse stato possibile, ad un sostegno economico da parte del Comune. Chiaramente ognuno è libero di disporre del proprio denaro come crede, e quindi ben vengano privati disposti ad aiutare la squadra con sponsorizzazioni, consorzi, associazioni. Ma il denaro pubblico è denaro di tutti e chi amministra la città deve sempre ricordare che non può disporre dei beni comuni per assecondare le proprie passioni, anche se largamente condivise dalla popolazione.
Trovo inoltre fastidiosa l’impostazione della richiesta di sostegno presentata mediaticamente dalla società sportiva, impostazione che sostanzialmente accusa “il territorio” e, di conseguenza, la sua popolazione di non essere vicino alla squadra. Ci si dimentica delle enormi difficoltà economiche che, appunto, il territorio sta attraversando. Ci si dimentica anche che la stessa società non ha esitato ad abbandonarlo, il territorio, per cercare, fallendo, di crearsi un bacino più ampio ad Ancona. Le continue richiesti di aiuto, le accuse, lo sganciarsi e riagganciarsi a seconda delle contingenze con le proprie radici territoriali come minimo creano disaffezione. Senza parlare di situazioni economiche poco leggibili che si sono verificate in un recente passato.
Quindi auguri alla Sutor, che trovi la forza economica di resistere in serie A. Ma la trovi senza impegnare l’istituzione che, in quanto tale, non può farsi carico di problemi che non riguardano l’interesse generale. E le sorti della Sutor, per quanto possiamo esserne tutti, chi più chi meno, sensibili, non riguardano affatto l’interesse generale di Montegranaro e del Fermano. Sono ben altre le priorità e i candidati sindaco dovrebbero chiarire ai propri elettori quali esse siano per loro.

Luca Craia