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martedì 26 maggio 2020

A Montegranaro arrivano autovelox e controllo elettronico del rosso.



Tempi duri per i furbi della strada, a Montegranaro: finalmente la Polizia Municipale verrà dotata di strumenti atti a controllare le infrazioni semaforiche, che sono un costume consolidato dei Montegranaresi. In particolare, i semafori di Porta Romana sono una lotteria, perché c’è sempre qualcuno che brucia il rosso. Tra qualche tempo, però, chi lo fa rischierà sanzioni pesanti, perché l’Amministrazione Comunale ha deliberato di autorizzare il noleggio di attrezzature idonee al controllo delle apparecchiature semaforiche. E speriamo che adesso possiamo attraversare strettoia e circonvallazione più tranquilli.
Con la stessa delibera si è autorizzato anche il noleggio di apparecchi per il controllo della velocità. Non è specificato che tipo di apparecchi, se autovelox o telelaser. In ogni caso, ben vengano anche questi,  purchè non se ne abusi e non si tendano trappole agli automobilisti,, come spesso si fa in comuni vicino al nostro.
Alla votazione non hanno partecipato i due assessori targati PD: Basso e Perugini.

Luca Craia

venerdì 2 dicembre 2016

Il Wi-Fi del Comune è del PCUS



In Unione Sovietica, qualcuno lo ricorderà, non c’era grande distinzione tra il PCUS, il Partito Comunista dell’Unione Sovietica, appunto, e lo Stato. In realtà il Partito era un organo dello Stato o, forse meglio, lo Stato era una proprietà del Partito, fate voi. Il moderno PD che, in qualche modo, è inquadrabile come l’erede del Partito Comunista Italiano, anche se questo fa venire il mal di pancia ad alcuni amici rimasti comunisti veri, dell’ideologia marxista ha mantenuto ben poco, diventando nel tempo un partito liberista moderato e neanche tanto. Deve però aver serbato questo antico retaggio culturale, considerando la cosa pubblica e il Partito strettamente connessi.
A Montegranaro abbiamo le prove. Ci sono i comportamenti dei nostri amministratori, che vivono la casa comune come se fosse casa loro (salvo quando il terremoto la spacca, a quel punto torna di tutti). Ma ci sono prove fisiche. Per esempio c’è la fonica comunale, l’altoparlante col quale l’amministrazione comunale ci informa, passando per le strade, delle sue mirabolanti iniziative. Ebbene, l’altoparlante non è del Comune ma del PD, c’è scritto sopra.
Altra prova piuttosto preoccupante è la rete Wi-Fi con la quale si trasmette lo streaming del Consiglio Comunale attraverso Youtube. La connessione, cari amici, non è del Comune bensì del PD, che ha la sede al piano sottostante. L’Amministrazione Mancini, in due anni e mezzo di governo del paese, non è riuscita a installare una connessione pubblica e utilizza quella del suo Partito di maggioranza. Tanto Comune e Partito sono la stessa cosa. Solo che, se tra due anni e mezzo le elezioni le vincesse qualcun altro, difficilmente è immaginabile che possa utilizzare la connessione dell’opposizione, per cui addio Wi-Fi.

Luca Craia

mercoledì 23 novembre 2016

Referendum: le cattive istruzioni del Segretario del PD



Chi avesse ricevuto per posta, a casa, nella propria cassetta, le istruzioni del segretario del Partito Democratico montegranarese su come votare al prossimo referendum costituzionale sulla riforma Renzi (giornalino Caffè Democratico), può leggersi qualche appunto che gli faccio perché, secondo me, le cose non stanno proprio esattamente come il nostro ingegnere esperto costituzionalista vorrebbe. Vediamo nel dettaglio:

E invece i senatori non vengono più eletti. Eleggiamo Sindaci, Consiglieri Regionali ma non Senatori. I Senatori li sceglieranno i partiti. Quando vado a votare per il Sindaco, caro Ingegnere, eleggo il Sindaco, non un Senatore. E il Sindaco di Montegranaro, secondo me, non andrà mai a far parte del Senato, Per cui io non eleggo Senatori.
Però, caro ingegnere, dimentichiamo la riforma elettorale con il premio di maggioranza che avete in cuore di approvare. Con quella e la riforma costituzionale, il Presidente della Repubblica ve lo eleggete comodi comodi e da soli.
Avreste allora fatto meglio ad abrogare direttamente e completamente il Senato. Così invece è venuto fuori un pastrocchio, con una Camera svuotata di quasi tutti i suoi poteri che servirà soltanto a parcheggiare su qualche comoda poltrona i personaggi che più vi faranno comodo. L’articolo 70 non è complicato, è incomprensibile. Come del resto è incomprensibile il perché ci avete dovuto mettere le mani. O forse sbaglio, il perché è comprensibilissimo.
Questo non vale la pena nemmeno commentarlo: sembra una barzelletta. Mi dica, non ci crede nemmeno lei nella stupidaggine che ha scritto. La prego, mi dica che è così.
Bene, tolti i Senatori a vita, troviamo un altro modo per sbilanciare le maggioranze, anche per quel poco che conteranno in Senato. Che bisogno c’era di questo ulteriore strapotere del Presidente della Repubblica che, come abbiamo visto, sarà uomo del Governo, se non per prevaricare ancora di più la minoranza?
Oltre che ottimo ingegnere e costituzionalista, il nostro segretario se la cava bene anche come ragioniere. Tutti questi conti solo per dirci quanto ci pagano in cambio di questa fetta di sovranità popolare che ci stanno togliendo. Bello.
E anche veggente, mi diventa, il segretario, prevedendo che, se non approviamo questa riforma, nessuno in futuro sarà talmente virtuoso da farne un’altra. Intanto direi di provare a non approvare questa, che è scellerata e somiglia tanto a un mezzo colpo di Stato, poi per il futuro vedremo. La Costituzione, piuttosto che stravolta e massacrata come si sta cercando di fare, è meglio tenersela com’è.
E questo è forse l’unico punto su cui sono d’accordo col nostro Nostradamus/ingegnere/costituzionalista/ragioniere: non si va a votare per mandare a casa Renzi, si va a votare per la riforma. Poi se Renzi dovesse dimettersi non mi dispererei di certo, ma il punto è non far passare questo scempio che vogliono spacciare per progresso. Non si tratta di progresso. Si tratta di cambiamento, vero, ma verso il peggio, un cambiamento che toglierà democrazia e sovranità al Popolo Italiano e in futuro sarà poi difficile recuperarla. Pensiamoci bene.

Luca Craia