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venerdì 10 giugno 2016

Chiude l’oratorio di San Giovanni Battista. Ma solo per poco




È forse la struttura montegranarese più adatta per incontri, convegni, assemblee. Fatto interamente ristrutturare e organizzare come oggi lo vediamo dal compianto don Peppe Trastulli, l’oratorio di San Giovanni Battista ha una capienza ideale, circa 80 posti a sedere, una buona acustica e una buona illuminazione. Inoltre è in centro, vicinissimo a piazza Mazzini e di fronte alla biblioteca. È ben servito dai parcheggi di viale Gramsci ed è facile da raggiungere. Per questo ospita da sempre la stragrande maggioranza delle manifestazioni culturali cittadine e le associazioni culturali, nonché le istituzioni, lo ritengono un bene prezioso e indispensabile.
Purtroppo, però, anche l’oratorio è sottoposto alle leggi e alle norme in tema di sicurezza e, appunto perché largamente utilizzato, si rende necessario renderlo idoneo e adeguato alle normative. Per questo motivo il parroco don Sandro Salvucci ha ritenuto opportuno eseguire dei lavori di adeguamento a partire da subito. Questo, però, comporterà l’indisponibilità della sala per un certo periodo che, assicura don Sandro, sarà il più breve possibile, solo qualche mese.
E che il periodo sia breve se lo augurano tutti, in primis le associazioni culturali che, in mancanza della struttura, rimangono prive di una sala idonea alle loro attività pubbliche. Certo, c’è il teatro La Perla, ma è molto grande e per iniziative culturali che normalmente richiamano un pubblico selezionato e, quindi, un numero relativamente esiguo di persone, risulta dispersivo. C’è anche l’auditorium Officina delle Arti ma è scomodo e fuori mano. Si potrebbe utilizzare la Sala Convegni di Palazzo Francescani ma ha un’acustica terrificante della quale si ha prova durante le sedute del Consiglio Comunale che vi si svolgono, complice anche un impianto di amplificazione obsoleto e fatiscente.
Non rimane, quindi, che sperare che il tempo necessario per sistemare l’oratorio sia breve, considerando che, in estate, lo si utilizza meno del solito. E chissà che a settembre non lo ritroviamo di nuovo disponibile.


Luca Craia

lunedì 23 novembre 2015

Comincia il Presepe Vivente con le stelle comete.


Volontarie di Arkeo che distribuiscono le stelle davanti la chiesa di San Serafino al termine della messa del sabato sera.

È stato un fine settimana intenso per l’Ente Presepe Vivente e le associazioni che vi aderiscono. Si è partititi sabato con la consegna all’Oratorio Interparrocchiale I Care dei giochi e delle attrezzature acquistati dall’Ente con il ricavato dell’edizione dello scorso anno con un incontro, alla presenza della stampa, in cui si è rimarcato come l’iniziativa sarà ricorrente. Per quest’anno ancora non si è deciso come destinare gli eventuali fondi che si raccoglieranno ma certamente saranno investiti in iniziative a favore della comunità cittadina montegranarese. È una cosa importante perché, oltre al valore assoluto dell’organizzare un evento di tale rilievo che coinvolge così tanti cittadini montegranaresi e restituisce il senso di appartenenza a una comunità, il risvolto pratico è anche la possibilità tangibile di realizzare qualcosa di concreto e utile.
Poi, tra sabato e domenica, è partito di fatto il Presepe 2015 con la consegna delle stelle comete in polistirolo che addobberanno le case dei Montegranaresi. Nella mattinata i manufatti sono stati portati nelle scuole dove i ragazzi si impegneranno a decorarle e a esporle nelle loro case. Se vorranno potranno inviare una foto all’organizzazione del Presepe che sceglierà la stella più bella e la utilizzerà nella scena della Natività. Altre stelle sono state consegnate direttamente alle famiglie all’uscita di tutte le messe del fine settimana. Ci si augura che Montegranaro presenti un’immagine unita tramite l’utilizzo di questo semplice decoro. Il Presepe, quindi, diventa anche occasione di coesione per un paese che si riscopra vivo e unito.

Luca Craia