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martedì 30 agosto 2016

Raccolta fondi pro terremoto: navette dalla costa per visitare Montegranaro



Crescono le iniziative legate alla proposta dell’associazione culturale Arkeo per raccogliere fondi da destinare al recupero di beni culturali colpiti dal sisma. Domenica 4 settembre i volontari dell’associazione coadiuveranno la socia Sabina Salusti, guida turistica abilitata, nell’offrire due tour di Montegranaro. I tour partiranno dall’antica ecclesia di Sant’Ugo per proseguire su SS.Filippo e Giacomo, piazza Mazzini e i suoi palazzi, i portali di San Francesco e della Pieve del SS. Salvatore per concludere in San Serafino.
Ora, per coloro che vorranno prendere parte ai tour e provengono dalla costa, grazie alla generosità di Francesco Reali che ha messo a disposizione un pullman e alla competenza di Paola Poggi, ci sarà la possibilità di usufruire di un servizio navetta che passerà a raccogliere i turisti nei principali camping del litorale fermano. Ovviamente il servizio è esclusivamente su prenotazione e si può richiederlo chiamando i numeri 393-7084612 oppure 0734/642391.
La partecipazione è a offerta libera e le somme raccolte saranno destinate al recupero di uno dei purtroppo tanti beni culturali danneggiati dal terremoto. Il Direttivo di Arkeo non ha ancora deciso quale sia questo bene perché si attende di conoscere i progetti di ristrutturazione che verranno portati avanti. Le somme raccolte sia con questa iniziativa che con altre che sono in fase i studio, saranno consegnati direttamente nelle mani della proprietà del bene, sia essa la Curia, la Parrocchia o il Comune. Non ci saranno tramiti.
L’idea che ha mosso Arkeo nell’organizzare questa giornata turistica montegranarese è quella che molti amanti dell’arte ma anche conoscitori dell’economia delle zone colpite stanno sostenendo: se non si recuperano i beni culturali non ripartirà l’economia delle zone terremotate, profondamente legata al turismo. Per questo è fondamentale aiutare sì le persone direttamente ma anche l’economia che fa sì che i paesi danneggiati dal sisma possano vivere.

Luca Craia

venerdì 3 gennaio 2014

Poste in tilt mensile. Piccole migliorie ma serve più rispetto per l’utenza.



File interminabili all’Ufficio Postale centrale di Montegranaro, una situazione che si ripete mensilmente a causa del pagamento delle pensioni che ingorga i pochi sportelli disponibili. È una storia antica come il mondo ma alla quale sembra non si riesca a porre rimedio anche se, a quanto pare, qualcosa si è mosso.
Vi racconto: sono entrato intorno alle 10,30 per pagare dei bollettini postali e ho preso il numero dalla macchinetta premendo il consueto pulsante contrassegnato con la dicitura “servizi finanziari”. Confrontato il mio numero con quello del display sono stato assalito dallo sconforto: 30 persone davanti. Poi, però, mi scende l’occhio su un nuovo pulsante posto sulla macchinetta distributrice di turni. Un pulsante con scritto “bollettini –f24”. Premo e mi viene fuori un numero preceduto dalla lettera C. Sul display, però, la lettera C non compariva.
Mi metto ad attendere pazientemente e, dopo circa 20 minuti, compare il mio numero sul display e riesco a compiere la mia operazione, stimando di aver guadagnato circa trenta minuti di attesa rispetto alla fila con il numero con la lettera A assegnatomi dal pulsante con scritto “servizi finanziari”. Mi rendo conto, però, che molte delle persone in fila erano lì come me per pagare dei bollettini ma avevano in mano il numero con la lettera A. Ne deduco che una misura a favore dell’utenza sia stata presa, introducendo una nuova numerazione e una nuova fila per snellire la procedura, ma che l’utenza non ne è a conoscenza. Inoltre, durante l’attesa, ho notato che persone in possesso della numerazione che inizia per E riescono velocemente ad ottenere il servizio richiesto. La lettera E è riservata ai possessori di conti correnti Bancoposta.
Conclusioni: il correntista passa davanti a tutti, e questo non è affatto giusto per un servizio pubblico al quale siamo tutti obbligati a rivolgerci, correntisti e non. Ci fosse uno sportello dedicato capirei ma, in questo caso, si tratta proprio di favoritismi, assolutamente inaccettabili. Altra conclusione: la nuova numerazione per i bollettini postali mi ha favorito ma la mancanza di informazione all’utenza è il solo motivo per il quale sono riuscito a sbrigarmela con poco. Se tutti i possessori di bollettini avessero preso il numero giusto non avremmo risolto nulla. Inoltre l’utenza ha diritto a essere opportunamente informata. Ultima conclusione: i pensionati, persone anziane, spesso non in perfetta salute, sono costretti a ore di attesa per ricevere la loro pensione, a meno che non aprano un conto corrente. Lo trovo un sistema da terzo mondo, incivile e irrispettoso. Vanno studiate misure e incentivi perché gli anziani non facciano più file interminabili: conti correnti a costo zero (e per costi intendo anche i bolli), agevolazioni per i prelievi, eccetera. Un Paese civile si vede anche da questo.

Luca Craia