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mercoledì 20 gennaio 2016

E viale Gramsci ricomincia a muoversi.



Lo avevamo detto e ripetuto su queste pagine. Ho sentito il parere di diversi tecnici e tutti mi hanno risposto la stessa cosa: la frana di viale Gramsci non è affatto ferma e gli interventi fin qui fatti nonché quelli in programma sono del tutto insufficienti per garantire il blocco della frana che già tanti danni ha fatto. Se a ciò aggiungiamo la scriteriata pulizia del crinale effettuata pochi giorni fa, che ha tolto anche quel po’ di vegetazione che, seppur di poco, teneva ferma la terra, ecco qua che il quadro diventa preoccupante.
Infatti più di una persona mi ha segnalato quella che ormai è più di una sensazione, anzi, è quasi una certezza: i giardini di viale Gramsci hanno ricominciato a scorrere verso il basso. Lo si nota con una certa evidenza, per esempio, osservando la siepe. E tutto questo nonostante che, per fortuna, la stagione finora ci è stata amica e non ci sono state precipitazioni particolarmente copiose, specie nevose, le quali sarebbero davvero deleterie.
Sono stati già buttati (nel vero senso della parola) un bel po’ di soldi per realizzare dei giardini su una frana ancora in movimento. Altri soldi verranno buttati se non si riuscirà a far rinsavire in tempi brevi l’Amministrazione Comunale. E già da ora l’osservatore attento potrà notare che qualcosa si sta muovendo. Non credevo che “Montegranaro Riparti” fosse lo slogan per indicare una repentina discesa del paese verso la valle del Chienti.

Luca Craia

lunedì 5 ottobre 2015

L’amministrazione sfasciatutto




Riflettevo sull’articolo della Pravda di ieri riguardo la volontà del Comune di indire un bando per la gestione dell’area del Parco Fluviale. C’è da riflettere, effettivamente, perché gli scorsi anni il laghetto era diventato un bel giardino, frequentato e goduto da Montegranaresi e non, e tutto questo non costava niente o quasi alla collettività. C’era la Protezione Civile che lo curava amorevolmente come fosse l’orto di casa e c’erano tante associazioni che volontariamente e senza compenso alcuno organizzavano eventi. C’era anche la Proloco, alla quale, inizialmente, la maggior parte delle associazioni cittadine dava volentieri una mano.
Poi è venuto il commissario che, ravvisate alcune irregolarità, ha fatto recintare il laghetto. Infine è venuta la coalizione di Montegranaro Riparti ed è accaduto quanto segue:
- il laghetto è rimasto recintato;
- la Protezione Civile, nel frattempo, limitava al minimo le azioni. Il motivo non lo so ma posso immaginarlo;
- la Proloco perdeva piano piano l’appoggio di quasi tutte le associazioni, ben istruita da Sindaco e assessori vari, con le due/tre associazioni accreditate in comune (tutti sappiamo quali siano, non serve nominarle) a soffiare sul fuoco delle polemiche e a costruire muri contro muri. Ricordate la cacciata di Arkeo dalla settimana della cultura che aveva ideato e organizzato con la Provincia di Fermo. Risultato: dopo pochi mesi la Proloco moriva;
- la festa del 1 maggio 2015 saltava perché nessuno voleva infilarsi in un clima così avvelenato;
azioni politiche continue spaccavano le associazioni dall’interno; intanto si provava in tutti i modi a mettere i volontari gli uni contro gli altri, allo scopo evidentemente di favorire le solite associazioni amiche (e politicizzate).
Giungiamo così a oggi: il laghetto è una giungla impraticabile, come impraticabile sta diventando il panorama culturale montegranarese, senza assessore, senza Proloco, e con un clima tesissimo nel quale va a inserirsi anche la geniale idea dell’albo delle associazioni: inutile e pretenzioso pretesto per mettere naso e mani nelle associazioni stesse, chiedendo documentazioni come l’atto costitutivo (a che pro) e una relazione, udite udite, sulle attività svolte come se il Comune ne avesse in qualche modo parte.
Quale sia l’obiettivo di Ediana Mancini e dei suoi collaboratori appare oscuro. Quali siano i risultati di questa politica attuata fin da subito e mai abbandonata nonostante i risultati nefasti è evidente. Ora tocca pure fare il bando per gestire uno spazio cittadino che, fino a poco fa, era della città e gestito dai cittadini.

Luca Craia

domenica 30 novembre 2014

Gli equilibri instabili della maggioranza e l’ansia di nuove nomine.



Che la maggioranza che governa Montegranaro si regga in piedi su più di una stampella è chiaro come il sole; come, del resto, era chiaro che avrebbe avuto un equilibrio instabile sin dalla progettazione di una coalizione così eterogenea e composta dalle molteplici facce della sedicente sinistra – che già da sole male si accordano – più una componente di destra neanche poco estrema. Ma ci domandavamo cosa c’era dietro all’ansia di nominare un nuovo CDA per la casa di riposo comunale. La risposta comincia a venire fuori. Non che ce ne fosse bisogno: chi capisce un po’ di politica sa come vanno certe cose.
Il fatto è che già circolano i nomi dei papabili al posto dell’uscente forzato presidente della fondazione, Lucio Melchiorri, che avrebbe sì, a norma di legge e di logica quasi un anno ancora di carica ma che deve essere sacrificato in anticipo per saziare appetiti e mantenere in piedi un governo che, altrimenti, si fracasserebbe sul selciato di piazza Mazzini, salvo che Melchiorri, com’è auspicabile, faccia valere le sue ragioni, se non altro, per una questione di principio.
I nomi che circolano non li faremo ma già circolano, fidatevi. E sono nomi noti, tutti riconducibili a parti, frazioni, frammenti di questo composito schieramento. Ogni nome accontenterebbe una parte. C’è da vedere chi si accontenterà e chi no, cosa avverrà a nomina avvenuta, chi sarà soddisfatto e chi non lo sarà. E c’è da vedere chi non lo sarà cosa farà di conseguenza.
In effetti, i vari mal di pancia che si erano palesati negli ultimi mesi si sono ultimamente placati non per il miracoloso effetto di qualche farmaco antispastico ma proprio per l’attesa di vedere chi poteva ottenere cosa. Tra un po’ i nodi verranno al pettine e vedremo se ci sarà stata la capacità di accontentare tutti o no. Certo il PD è contento: ha piazzato un vicepresidente in provincia coi voti del centro-destra (grazie a questo bizzarro sistema che ha salvato le abrogate province) e questo può essere appagante. Ma Sel ha le sue pretese, il centro del Presidente del Consiglio anche, mentre il Vice Sindaco e il suo inesauribile appetito cerca di piazzare altre pedine di peso. Qualcun altro sembra essere già stato fatto contento con incarichi veniali ma di visibilità mediatica.
L’unico che non ha pretese, per ora, è quello che fa da ruotino di scorta, che appoggia all’esterno, che ha detto, fin dall’inizio di questa stramba avventura, “contate su di me, quel che accada”. Non sembra che Basso cerchi nomine comunali: evidentemente punta ad altro, magari a votazioni a venire nel 2015. E nel 2015 ce ne sono di importanti. Ad’è un manicomio…

Luca Craia

venerdì 3 ottobre 2014

Eros Marilungo spiega la sua posizione con un comunicato stampa.



Riceviamo e pubblichiamo.

Caro Roberto Basso, assessore e segretario cittadino del pd di Montegranaro, non ho ancora capito dalle tue dichiarazioni se il problema è la provincia o la Variante Bisacci?
La nostra lista è una Lista Civica o Politica…? Visto che a volte parli di pd e di SEL altre di civicità…
Detto questo entro nel merito, il giorno lunedì 29 settembre 2014 durante il Consiglio Comunale ho preferito non votare il punto n. 6 del giorno e a detta di qualcuno, ho sbagliato a non dare delle spiegazioni in merito all’approvazione di perimetrazione in fase definitiva della lottizzazione all'ordine del giorno.
La mia assenza al voto non è perché non condivido la linea politica della maggioranza di cui sono Capo Gruppo, anzi, sono pienamente d’accordo con essa nel sostenere una linea politica intransigente riguardo il consumo scellerato del suolo pubblico. Vi ricordo a tutti che il sottoscritto è anche un libero professionista (geometra) e ha analizzato con cura tutta la documentazione inerente all'ultimo punto del Consiglio e posso affermare che la pratica in oggetto ha tutti i requisiti per essere approvata, infatti c’è il parere di conformità di tutti gli organi competenti, inoltre la pratica è stata anche concordata con l’attuale Ufficio Tecnico.
Vorrei anche chiarire che la lottizzazione non chiedeva di trasformare un'area agricola ad edificabile, ma tutt'altro, chiedeva una parziale lottizzazione con destinazione C1 (area edificabile).
In sintesi l’iter tecnico/amministrativo è corretto, conforme e approvabile (questo è anche il parere dell’Ufficio Tecnico di Montegranaro).
Ora vi chiedo da TECNICI ed esercenti della professione, avreste voi votato a favore della bocciatura di questa variante?
Che dichiarazione di voto avreste fatto?
Sareste andati contro i vostri principi tecnici, o contro i vostri principi politici?
Se in me prevaleva la mia parte di tecnico, dovevo smontare le affermazioni del mio assessore ai lavori pubblici ed all’urbanistica, ma contemporaneamente soffocavo la mia linea politica. Se invece in me prevaleva la mia parte politica andavo contro i miei principi morali e in tutto questo, aggiungete anche il conflitto di interesse.
DA TECNICO DEVO PRECISARE CHE CON LA BOCCIATURA DELLA LOTTIZZAZIONE L'APPEZZAMENTO DI TERRENO E' RIMASTO EDIFICABILE.
Voglio precisare che durante il Consiglio ho verificato il numero legale ed idoneo per la bocciatura della lottizzazione, ho fatto la scelta di uscire e di non votare, senza danneggiare il mio assessore e tutta la maggioranza, ma comportandomi in questo modo ho danneggiato me stesso a quanto sembra, visto che qualcuno mi da del “dissidente” o peggio ancora del traditore.
VOGLIO RIBADIRE CHE NON MI SONO ALLINEATO CON NESSUNO VISTO CHE SONO USCITO ALLA PRESENTAZIONE DEL PUNTO.
La mia posizione era molto chiara visto le due riunioni nelle quali si è parlato della variante in questione, nella prima ho mostrato le mie perplessità e ho chiesto di visionare la documentazione. Nella seconda di maggioranza dove erano presenti il Sindaco, Ass. Aronne Perugini, Ass. Roberto Basso, il sottoscritto e Peppe Viozzi, gli altri tutti assenti, abbiamo chiesto ulteriori chiarimenti o il rinvio del punto all'ordine del giorno e questo è avvenuto anche nei giorni successivi. Si deduce che non hanno considerato le nostre richieste.  
Questi sono i fatti come sono avvenuti ora potete liberamente giudicare, il sottoscritto si prende le sue responsabilità, ma voglio anche ribadire che non sono un dissidente della maggioranza, ma stò cercando di far bene per Montegranaro.
Per quello che riguarda invece le vicinanze politiche meglio non parlare … a livelli superiori PD-FORZA ITALIA lista unica provinciale nel Pesarese e sottobanco anche nel Fermano e anche a livello nazionale.
Ma poiché dopo 4 mesi dall'insediamento dell'attuale maggioranza e dopo innumerevoli richieste del sottoscritto, sia al Sindaco che ai vari componenti della Giunta di far partecipare l'intera maggioranza (tutti i Consiglieri e le forze politiche) alle scelte politiche amministrative, MA POICHE' QUESTO NON AVVIENE, il sottoscritto mette a disposizione DELL'INTERA MAGGIORANZA la delega di Capo Gruppo.
Tanto dovevo per chiarire la mia posizione.

mercoledì 9 aprile 2014

La cultura montegranarese merita di essere prioritaria.



L’assessorato alla cultura di un comune come il nostro dovrebbe avere un ruolo chiave nella politica cittadina. La cultura, infatti, può e deve diventare non solo motivo di accrescimento e arricchimento dell’individuo ma anche volano di nuove e alternative forme di economia. Purtroppo, nell’ultimo quinquennio, l’assessorato non ha svolto affatto il suo ruolo relegando l’universo della cultura in un angolo dove le tante, forse troppe, associazioni culturali sgomitano per riuscire a fare qualcosa di buono e, talvolta, per ricavarsi un po’ di visibilità individuale. Il motivo è stato, nella prima parte della consiliatura, la presenza di un assessore in tutt’altre faccende affaccendato, il quale, ricoprendo cariche istituzionali prestigiose a livello territoriale, mai si è occupato delle vicende legate alla sua delega. Una volta sostituito l’assessore in questione per inconferibilità della carica si sperava di avere maggiore dinamicità ma le speranze sono state deluse non perché il nuovo assessore non si occupasse delle questioni legate al suo ufficio quanto perché lo stesso aveva un concetto di cultura piuttosto sui generis, in cui, ad esempio, si è reputato momento culturalmente fondamentale una cena in piazza che è stata addirittura parzialmente finanziata dal Comune (con soldi pubblici) nonostante la stessa fosse a pagamento.
Ieri sera si è svolto un incontro tra i candidati della coalizione ormai nota come Lista Stranamore e le associazioni culturali cittadine. Almeno questo è quello che ci si aspettava. Invece all’incontro erano presenti non solo i sodalizi che si occupano di cultura ma anche associazioni cattoliche e sociali. Credo che questo tipo di incontro così allargato sia stato un errore, in quanto le tematiche da approfondire non sono per niente attigue e tutte meritano il rispetto di un trattamento particolare. Mi sarei, quindi, aspettato un incontro separato per ogni tipologia di associazione piuttosto che un calderone nel quale, alla fine, si è assistito al solito esercizio di ipocrisia di chi predica collaborazione ma non ne da, di chi ricama con le parole per dire che non accetta alcun tipo di coordinamento, per finire, piuttosto che parlare di pianificazione della politica sulla cultura, di lampadine fulminate in questa o quell’altra via. Auspico che, qualora la coalizione ospite vinca le elezioni, la cultura subisca un trattamento più rispettoso nella consiliatura a venire.

Luca Craia

mercoledì 12 marzo 2014

Il progetto “Teatro Novelli” oggi



Due anni fa Arkeo presentò al Comune di Montegranaro un progetto della Dottoressa Maria Letizia Vallesi per il restauro e il  recupero del teatro Novelli, la splendida struttura ottocentesca sita al primo piano del Municipio. Tale progetto allora poteva essere realizzato a costo zero in quanto erano già stati reperiti degli sponsor che ne avrebbero sostenuto gli oneri.
Il teatro, negli anni ’60, fu parzialmente distrutto per far posto all’ufficio anagrafe. Vennero irrimediabilmente persi gli ordini dei palchetti e tutte le strutture a quota bassa. Fortunatamente la costruzione di un soppalco preservò da ulteriori rovine la parte alta del locale, deliziosamente decorata a tempera, decori tutt’oggi ancora conservati. La nostra proposta, dopo una prima ricognizione, fu accantonata dall’ultima amministrazione comunale poichè, per realizzarla, era propedeutico ristrutturare almeno il tetto, in quanto è impensabile recuperare dei decori sottoposti all’azione dell’acqua piovana. Evidentemente non si reputò prioritario l’intervento e si lasciò cadere la cosa, peraltro senza nemmeno un atto di rigetto ufficiale.
Oggi, insieme alla dottoressa Vallesi, abbiamo presentato il progetto alle forze in campo per le prossime elezioni, ad eccezione delle due componenti della ex maggioranza in quanto già a conoscenza dello stesso avendolo già valutato e accantonato. Alla presenza di rappresentanze delle liste Guardiamo Avanti, Movimento 5 Stelle e Montegranaro Riparti, la dottoressa Vallesi ha illustrato il progetto e dimostrato la necessità di intervenire su questo come su altri siti di interesse culturale al fine di investire per la creazione di una nuova economia legata alla cultura. Il messaggio è stato, a nostro avviso, recepito e condiviso da tutti i convenuti tanto che è stato comune l’intento di ritenere l’intervento specifico e la questione beni culturali/centro storico come prioritarie. L’incontro ha visto svilupparsi un dibattito sereno e costruttivo anche tra competitori elettorali, anche questo fatto di rilievo e che fa ben sperare su un clima più produttivo per il futuro.
In seguito lo stesso progetto è stato presentato al Commissario Prefettizio Ianieri che lo ha valutato positivamente e che si è riservato di approfondirlo anche tramite l’ausilio dei tecnici comunali.

Luca Craia