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venerdì 19 febbraio 2016

Porte aperte alle scuole rosse: l’open day per far risorgere il centro.



Saranno i bambini di quinta elementare a fare da guida a piccoli che si recheranno alle scuole rosse per l’Open Day pensato e voluto dalle insegnanti per tentare di risollevare le sorti del plesso in crisi di presenze. Come abbiamo detto su queste pagina qualche giorno fa, la scuola più antica di Montegranaro continua a perdere iscrizioni e, se quest’anno escono due quinte, è possibile la creazione di una sola prima. Preoccupate, giustamente, per questo andamento negativo che rischia, in pochi anni, di fare chiudere il plesso, le insegnanti si sono inventate questa iniziativa, coinvolgendo gli stessi alunni e cercando di evidenziare il valore di questa scuola che, pur dovendo affrontare diverse difficoltà, eccelle per qualità e preparazione.
I bambini più grandi, quindi, guideranno i piccoli che andranno in prima alla scoperta della scuola e delle sua attività, tra laboratori, progetti svolti e in programma, mensa e palestra. Un’iniziativa lodevole, che sottolinea l’impegno e la dedizione con cui le insegnanti della scuola capoluogo svolgono il loro lavoro, testimonianza della qualità del servizio e dell’elevata preparazione dei ragazzi che ne consegue. E questo mi pare un ottimo motivo per iscrivere i propri figli in centro.
Quindi sabato 20 febbraio i genitori dei bambini che vanno in prima elementare sono invitati a vedere e toccare con mano cosa offre la scuola capoluogo, un plesso cha va salvaguardato perché è parte della nostra storia cittadina ma anche perché offre un servizio di elevata qualità nel cuore di Montegranaro. Vale la pena fare un salto.

Luca Craia

venerdì 21 febbraio 2014

Stato nemico del cittadino e funzionari idioti.



Si scende per forza nel banale quando ci si trova di fronte alla morte di un uomo ucciso dalla burocrazia, dalla crisi, dall’idiozia di funzionari dello Stato. La banalità sta nella morte stessa, nella tragedia di un uomo sopraffatto da situazioni insormontabili che si trova di fronte all’ennesima beffa del destino. Parlarne, quindi, sembra qualunquista. Eppure bisogna. Perché non si può tollerare che una persona, un uomo, un padre di famiglia, si tolga la vita perché a vessarlo, oltre a mille altri fattore, c’è anche lo Stato che, invece dovrebbe tutelarlo. Quello Stato che deve sì far rispettare le regole, ma che deve anche calarle nelle realtà più disparate. E qui ci vuole la professionalità di chi va fisicamente a fare questi controlli, ci vuole sensibilità, ci vuole intelligenza, ci vuole umanità.
E bisogna fare i controlli dove esistono veramente situazioni da sanzionare: penso ai laboratori clandestini che pure, a Napoli, pullulano e che nessuno va a toccare perché protetti dalla camorra, penso ai laboratori cinesi delle nostre parti dove si lavora notte e giorno e non sono rispettate le norme più elementari. E poi si va a punire un cittadino onesto facendo traboccare il vaso della sua tolleranza. Lo Stato smetta di essere nemico del cittadino e svolga la sua funzione. E il funzionario che ha comminato la sanzione al commerciante sia destinato ad altre funzioni: c’è tanta sporcizia per le strade, mettiamogli una scopa in mano.

Luca Craia