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giovedì 19 novembre 2015

Dopo un anno e mezzo di chiacchiere si fa qualcosa per i piccioni.



Dopo un anno e mezzo si comincia a fare qualcosa per limitare la popolazione dei colombi in paese. È stata affidato, infatti, l’incarico alla Cooperativa Sociale Naval srl Artigianelli Onlus di installare otto gabbioni per la cattura dei volatili. Si torna all’antico, con un sistema che in passato aveva dato risultati apprezzabili. È stata quindi abbandonata la bislacca idea di sterilizzare i piccioni, idea che era piaciuta alle associazioni animaliste ma che non dava garanzie di risultati né tutelava la salute stessa degli animali.
C’è quindi voluto un anno e mezzo per giungere alla decisione di catturare gli animali per poi rilasciarli lontano da Montegranaro. Una decisione quanto mai necessaria visto che il problema della sporcizia prodotta dai colombi si è esteso dal centro storico a quasi tutto il paese, interessando anche zone particolarmente sensibili come le scuole. Una buona notizia, quindi, sperando che la misura si riveli efficace come lo è stata in passato.

Luca Craia

giovedì 26 marzo 2015

Perché la cacca di piccione non è bella



Che il guano di piccione sia esteticamente deleterio non c’è nemmeno bisogno di dirlo, lo vediamo da soli. Che sia potenziale causa di problemi sanitari anche seri lo dicono gli studi. Ma voi lo sapete che la cacca di piccione fa male alle ossa?
La Curia Arcivescovile di Fermo ha dato incarico ad alcuni professionisti di catalogare i beni culturali posseduti in tutta la diocesi. Ieri il team che si occupa di questo compito si è recato a Montegranaro ed è stato accompagnato dai volontari di Arkeo per le varie chiese cittadine coadiuvandone il lavoro. Ricordiamo che ieri è piovuto parecchio e le strade erano bagnate. Tutto è andato bene finché non giungiamo alla chiesa di San Pietro Apostolo.
Ultimamente sul tetto del tempio e su quello delle case limitrofe si è creata una cospicua colonia di piccioni (anche perchè sembra ci sia qualcuno che li nutra) e la strada è perennemente imbrattata dal guano. Ovviamente nessuno pulisce. Ieri la pioggia ha aggravato la situazione. Mentre normalmente l’acqua battente scioglie e porta via buona parte del guano, in quel posto ve ne è talmente tanto che la pioggia non è riuscita a lavarlo via. In compenso lo ha ammorbidito rendendo il lastricato estremamente scivoloso. Scivoloso al punto che una dei membri del gruppo di lavoro è scivolata rischiando di finire rovinosamente a terra. È andata bene, si è aggrappata a una nostra volontaria ed è riuscita a non cadere in mezzo al guano.
Abbiamo così la prova che la cacca di piccione può nuocere gravemente all’apparato muscolo-scheletrico.

Luca Craia

lunedì 27 ottobre 2014

Chiacchiera chiacchiera, per i piccioni ancora non si è fatto niente.



Si è fatto un gran parlare, nei mesi scorsi, del problema dei piccioni che hanno invaso, ormai da anni, il centro storico di Montegranaro. Certo, è normale che nei centri storici vivano i colombi, ma nel nostro, a causa dei numerosi edifici diroccati dove gli animali trovano comodo rifugio e prolificano, la colonia di volatili è estremamente numerosa e crea disagi e problemi anche seri, a causa del guano presente massicciamente non solo in strada ma anche e soprattutto negli edifici stessi, guano che, oltre al cattivo odore e all’estetica, rappresenta anche un rischio per la pubblica salute.
Arkeo ha promosso, un paio di mesi fa, una raccolta di firme per sollecitare interventi. Si badi bene: non si suggeriva come intervenire ma si chiedeva soltanto di intervenire con solerzia. L’amministrazione comunale rispose che stava predisponendo una campagna di sterilizzazione dei volatili. Contemporaneamente subimmo l’attacco, di una violenza verbale inaudita e inspiegabile, da parte della responsabile dello Sportello Diritti degli Animali di Montegranaro, politicamente molto vicina all’assessore al centro storico, la quale accusò la nostra associazione di “istigare” l’uccisione dei piccioni, cosa da noi mai pensata né detta. Io stesso fui “punito” con l’espulsione dal gruppo Facebook dello Sportello. La cosa non era affatto tranquillizzante circa la reale volontà dell’amministrazione comunale di risolvere celermente il problema.
E infatti, ad oggi, non si è mosso nulla. Non risultano interventi nel senso indicato all’epoca dall’assessore (sterilizzazione) e le strade continuano a essere lastricate di guano senza che nessuno venga a pulire adeguatamente attrezzato (la sola scopa non serve praticamente a nulla). Nel contempo circolano voci circa una nuova soluzione ventilata da piazza Mazzini, ossia non più la sterilizzazione ma l’installazione dei gabbioni per la cattura, quelli tanto osteggiati, ad esempio, dallo Sportello Animali e che lo stesso assessore aveva giudicato, in prima battuta, inadeguati forse perché adoperati dalla passata amministrazione.
Ora, il punto è questo: non credo che a nessuno interessi quale sia il metodo che il Comune voglia utilizzare, auspicando che esso sia comunque nei termini di legalità (uccidere i piccioni, come si sa, è illegale). Quello che, però, interessa ed è improcrastinabile è che si prenda finalmente una decisione e si intervenga immediatamente con un sistema, qualunque esso sia, ma che sia rapido, efficace e risolutivo. Non più tentennamenti, quindi, non più parole al vento ma fatti concreti. Il tempo passa ed è davvero ora di passare ai fatti.

mercoledì 10 settembre 2014

Polemica strumentale dello Sportello Animali contro Arkeo



Contesto con forza la pubblicazione sulla pagina Facebook dello Sportello per i Diritti degli Animali del Comune di Montegranaro (e sulla mia personale), da parte della responsabile Francesca Testella, di un’accusa infamante verso l’associazione Arkeo che presiedo. La Testella accusa Arkeo e il sottoscritto di “ipocrisia”, perché avremmo raccolto le firme per la questione piccioni. Dice Francesca Testella: “le firme avrebbero portato all'abbattimento”. Evidentemente non ha letto il testo della petizione dove, da nessuna parte, è richiesta questa pratica alla quale siamo contrari e che è, oltretutto, illegale. Arkeo non si è nemmeno posto il problema dell’abbattimento in quanto questa pratica non è legale in Italia e, reputando l’ente pubblico Comune ligio alla legalità, abbiamo soltanto richiesto di attuare misure adatte al contenimento del numero dei piccioni. Ribadisco la nostra contrarietà a qualsiasi forma di violenza.
Resta il fatto che l’accusa della Testella è grave ed è strumentale. La nostra associazione, nei nostri spazi comunicativi, ha sempre dato risalto ad iniziative a difesa degli animali. Abbiamo anche ampliamente promosso la festa degli animali organizzata dalla stessa Francesca Testella e, se non siamo stati presenti, è perché la stessa festa è stata spostata dalla data programmata e quel giorno eravamo impegnati in altre cose. Al nostro interno ci sono persone attive nel campo della tutela degli animali e ciascuno di noi è assolutamente contrario ad ogni forma di violenza verso gli stessi. Affermare il contrario è falso.
Oltretutto è grave contestare l’uso della raccolta firme, metodo democratico e civilissimo. Evidentemente dalle parti di piazza Mazzini si ha un concetto di democrazia diverso dal nostro, ma questo è il nostro metodo di lavoro: partecipazione popolare e proposte. È un metodo valido come fare anticamera davanti all’ufficio dell’assessore preposto per chiedere per favore la soluzione di un problema, ma questo non è il nostro stile, si rassicuri la responsabile dello Sportello Animali.
La questione dei piccioni è gravissima, di lungo respiro, ed è stata fin qui sottovalutata dall’Amministrazione Comunale, lasciando il centro storico in mezzo ai miasmi del guano di piccione per tutta l’estate. Evidentemente Francesca Testella non ha un quadro preciso del problema né conosce il centro storico di Montegranaro. Arkeo si è fatta interprete dell’esigenza dei residenti e non che chiedono maggior decoro, rispetto e tutela della salute umana che, questo sì, nella nostra ottica è prioritaria su tutto. Auspichiamo che vengano prese tutte le misure necessarie per risolvere il problema e troviamo superfluo augurarci che non venga fatto alcun male alle bestiole, cosa che è assolutamente illegale oltre che riprovevole.

Luca Craia

martedì 26 agosto 2014

L’assessore gioca alla guida mentre il paese va a pezzi.



Il centro storico di Montegranaro non è mai stato così degradato come in questi giorni. Lo dico in tutta onestà, dopo anni di battaglie per sollevare la questione, dopo aver combattuto quotidianamente con la passata amministrazione comunale, dopo averlo visto diventare prioritario nelle promesse elettorali. Lo dico senza tema di smentita, perché chi ci vive, come me, sa che quello che dico corrisponde al vero. Lo dico senza astio alcuno, solo come constatazione dei fatti. Lo dico, però, anche con un pizzico di rabbia in più del solito, perché chi amministra Montegranaro oggi aveva promesso grandi cose per il paese vecchio, cose che, al momento, sembrano lontanissime dal diventare reali. E non vale più come giustificazione il fatto che la giunta si è più o meno appena insediata. Non è mai valsa, perché le questioni erano già note, perché gran parte dei componenti dell’attuale Amministrazione Comunale non vengono dalla luna ma sedevano sui banchi dell’opposizione nell’ultimo quinquennio e, quindi, devono essere a conoscenza delle problematiche in essere, perché ci è stato detto in campagna elettorale che esisteva un progetto per il centro storico e per attuare questo progetto non bisognava attendere nemmeno un’ora dopo le elezioni.
Oggi vediamo un grande impegno da parte dell’assessore al turismo per portare gente a Montegranaro. Non entro nel merito del metodo che sta usando e che contesto quasi integralmente, come ho avuto modo già di dirgli. Non ci entro ma lo farò presto. Vorrei invece focalizzare l’attenzione sulla curiosa dicotomia che si è venuta a creare tra i due ruoli che il nostro amministratore ricopre: quello di assessore al turismo, appunto, e di assessore con delega al centro storico. Mentre in un paese qualsiasi questo sarebbe piuttosto normale, essendo normalmente il centro storico di un paese meta di turismo, nel nostro questo stona, e anche tanto. Stona perché il nostro, di centro storico, è in condizioni pietose e l’assessore preposto, prima di giocare a fare la guida turistica, dovrebbe mettere in campo tutte le iniziative possibili per risolvere l’annoso problema.
Così non è. Finora si è puntato all’immagine, alla foto sul giornale. Non si è fatto un piano per la pulizia e, soprattutto, non si è fatto un piano per eliminare radicalmente il guano di piccione, che non si può semplicemente rimuovere (il giorno dopo si va punto a capo): va studiata una soluzione per limitare la popolazione dei volatili. Ancora peggio: non esiste al momento un progetto per il recupero degli edifici pericolanti. Ora io capisco la smania di far vedere che si lavora, diffondendo notizie su gruppi di turisti che vengono in visita a Montegranaro. Lo so che ci vengono, ce li porto da cinque anni e se oggi ci vengono, consentitemelo, è anche e soprattutto perché negli ultimi cinque anni c’è chi ha lavorato sodo per promuovere Montegranaro. Però io sono stato e sono tuttora costretto ad evitare le zone più degradate nelle visite che la mia associazione organizza. Lo è anche l’assessore, evidentemente, solo che questo appare quantomeno risibile proprio per il suo doppio ruolo. Anche l’assessore al turismo della vecchia amministrazione era a conoscenza del problema. Lui però non era anche assessore al centro storico e soprattutto non ha mai avuto velleità di fare il cicerone. Forse un po’ di sobrietà, un po’ di concretezza e soprattutto il coraggio di mettere in campo qualche idea propria piuttosto che pascolare sulle altrui fatiche non sarebbe male.

Luca Craia