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martedì 31 maggio 2016

Si svuota il nido e si gioca a domino con le scuole.



L’indole della maestra continua a muovere l’azione politica del Sindaco Mancini che è molto impegnata, come è sempre stato, in azioni dirette alla scuola montegranarese, anche se, a dire il vero, le idee non sembrano essere molto chiare. Dopo aver lavorato incessantemente, scontrandosi con il manifesto volere popolare, contro il tempo prolungato, dopo aver cercato di mettere le mani sui piani formativi, ora è la volta di proporre grandi movimenti spostando i ragazzi da un plesso all’altro anche con una certa disinvoltura.
Abbiamo letto ieri della proposta di spostare la scuola materna presso le scuole rosse. Contemporaneamente apprendiamo, per altre fonti, che la Dirigente Scolastica avrebbe invece proposto di spostare, sempre alle scuole rosse, le classi terze, quarte e quinte di San Liborio. A questo punto le scuole rosse, da semivuote come sembravano, diventerebbero sovraffollate.
Stamane altra notizia: il Sindaco vorrebbe spostare i bambini del nido dalla struttura attuale, invero con problemi strutturali noti e annosi, presso il plesso dell’ex IPSIA di San Liborio, proprio a causa dei problemi dello stabile attuale. A questo punto sorgono alcune domande:
- l’edificio ex IPSIA è di proprietà della Provincia di Fermo. Quanto costerà di affitto?
- L’edificio ex IPSIA va messo a norma per ospitare un nido, che segue una normativa particolare in termine di attrezzature e suppellettili. Quanto costerà la messa a norma di un edificio che non è neanche di proprietà del Comune?
- Che fine farà l’edificio che ora ospita il nido? Sono stati stanziati fondi per la sua ristrutturazione. Dopodichè? Tornerà a disposizione del nido o sarà diversamente destinato? Non sarebbe più opportuno ristrutturarlo il più velocemente possibile evitando di spendere ulteriori soldi pubblici (tra affitto e lavori) all’IPSIA?
- Con le scuole rosse che si vuole fare? Si ha un progetto? Il Sindaco, proprietario dello stabile, parla con la Dirigente?
- Come mai il Sindaco si assume ruoli non consoni alla sua figura prendendo decisioni che toccano la didattica e invadendo le prerogative della Dirigente Scolastica? Come mai la Dirigente lo accetta?
- il Consiglio di Istituto è stato consultato?
- Il CO.GE dell’Asilo Nido è stato consultato? A me risulta che sia stato convocato una sola volta in due anni e che non sia mai stato ascoltato in Consiglio Comunale per la relazione periodica prevista dal regolamento. Ora che si decide addirittura uno spostamento di plesso, quantomeno sentire il Comitato di Gestione dovrebbe essere prioritario.
Il Sindaco è un’insegnante e sono certo che è competente in fatto di scuola. Ma al momento non è Dirigente Scolastico ma Sindaco e dovrebbe seguire il suo ruolo interfacciandosi con quello del Dirigente senza prevaricarlo. Così come dovrebbe, se non altro per la tanto sbandierata trasparenza e partecipazione, relazionarsi con gli altri organismi della scuola, primo fra tutti il Consiglio di Istituto e, nel caso specifico del Nido, con il Comitato di Gestione. Al momento quello che si vede è che ci sono idee piuttosto confuse sul da farsi e, come sempre, un sacco di chiacchiere.

Luca Craia

venerdì 28 agosto 2015

Gli sprechi nella scuola (nel nostro piccolo) e la politica



Con il pensionamento della storica Dirigente Scolastica montegranarese, Annalena Matricardi, si propone un caso piuttosto rappresentativo di come funzionino le cose nei microcosmi delle realtà locali e, di conseguenza, nel macrocosmo Italia. Il caso evidenzia un immotivato spreco di denaro e di professionalità a discapito, probabilmente, della qualità del servizio che si eroga. E, in questo caso, parlando di scuola, parliamo di un servizio essenziale e fondamentale.
Veniamo al caso: la dottoressa Matricardi, in scadenza di mandato e in procinto di godersi la meritata pensione, pensa di potere essere utile ancora per un po’ e, in funzione di quanto sancito dalla legge Madia che stabilisce la possibilità di “avvalersi temporaneamente, di personale in quiescenza per trasferire le competenze, esperienze e la continuità nella direzione degli uffici, si propone come reggente per un anno senza stipendio, in modo di poter accompagnare il cambio di guardia nella maniera più leggera possibile.
La risposta del Dirigente Regionale è stata la classica risposta all’italiana: non so se si può fare, la legge non è chiara, forse sì, forse no, chieda lumi al Ministero. Così la nostra ormai ex dirigente si appresta a chiedere, appunto, lumi al ministero ma, nel mentre, viene ufficializzata la nomina della nuova Dirigente dell’Isc di Montegranaro. Il Dirigente Regionale non ha atteso neanche un minuto. Perché?
La nuova Dirigente, al dottoressa Petrelli, presenta un curriculum di tutto rispetto ed è accompagnata da fama di persona seria e competente, per cui sono certo che sarà in grado di gestire egregiamente la nostra scuola, ma credo che l’affiancamento con la dottoressa Matricardi (sia con lei che con un altro dirigente al quale fosse stato assegnato il ruolo in via definitiva e non temporanea come nel nostro caso) avrebbe sicuramente portato benefici. Anche la titolarità per un ulteriore anno lasciata alla Matricardi senza costo alcuno (ricordo che lo avrebbe fatto senza stipendio, quindi gratis) sarebbe stata positiva in quanto avrebbe garantito continuità, scongiurato traumi e non sarebbe costata nulla. Invece si è preferito spendere soldi pubblici e accorpare la gestione di due grandi istituti nelle mani di una sola persona che, per quanto capace, avrà comunque limiti di tempo e di impegno. E soprattutto non credo che lo farà gratis.
A tal proposito ricordo anche che, a suo tempo, lo stesso accorpamento tra due scuole (quella di Montegranaro e quella di Monte San Pietrangeli) fu messo fortemente in discussione da esponenti politici montegranaresi perché si manifestò il dubbio che non fosse possibile gestire bene un Isc così grande. Ora che la gestione raddoppia, non sento alcuna voce. Come mai? Negli ultimi tempi ci furono delle divergenze anche forti tra Dirigenza scolastica e Comune, che mai hanno dato l’impressione di essersi sanate del tutto. Non voglio pensare a pressioni politiche su decisioni che politiche non dovrebbero essere, ma immagino che qualcuno, col pensionamento della dottoressa Matricardi, abbia tirato un sospiro di sollievo.

Luca Craia