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giovedì 3 marzo 2016

Atti vandalici contro la corriera. I ragazzi portati a scuola tra l’immondizia.



In un colpo solo a Montegranaro si sono compiuti due atti di grande gravità. Nella notte tra il primo e il 2 marzo, due autobus della STEAT parcheggiati a Montegranaro, nei pressi della chiesa di Santa Maria, e destinati alle tratte scolastiche del mattino dopo sono stati seriamente danneggiati da ignoti. In uno dei due mezzi sono state spaccate le vetrate laterali mentre l’altro è stato aperto e gli interni cosparsi di immondizia. Infine, con un estintore presumibilmente in dotazione agli autobus stessi, i sedili sono stati spruzzati con la polvere ignifuga rendendoli inutilizzabili.
È l’ennesimo segnale di un paese, Montegranaro, che sta scivolando sempre più verso una situazione di ordine pubblico ingestibile. Non sappiamo e, forse, mai sapremo chi siano gli autori di questo gesto inqualificabile che, più di tutto, lede la dignità dei Montegranaresi. Quello che, però, è evidente – e lo testimoniano le cronache – è che, nonostante telecamere e rassicurazioni da parte della politica, la situazione pare sempre più fuori controllo. Servono pattugliamenti, serve una maggior presenza delle forze dell’ordine, serve che Montegranaro venga inclusa nelle zone più a rischio e controllata maggiormente.
Ma c’è un altro sviluppo negativo in questa vicenda ed è il comportamento della società di autotrasporti proprietaria dei mezzi danneggiati: con la motivazione che non ci sarebbe stato tempo per chiamare altri autobus da Fermo, visto che i danni sono stati scoperti alle 6,45, quindi al momento della partenza, uno dei due mezzi è stato fatto viaggiare nonostante fosse ingombro di sporcizia e materiale potenzialmente tossico. Quindi i nostri ragazzi sono andati a scuola in mezzo a sporcizia e polvere, ammassati lungo il corridoio del mezzo perché non era possibile sedersi sui sedili impolverati dall’estintore, con la bocca coperta da fazzoletti per il cattivo odore. Per questo non esiste giustificazione.

Luca Craia

giovedì 19 febbraio 2015

La corriera dei ricordi



Quando stamane ho visto la foto pubblicata da Giacomo mi è preso un mezzo colpo: la SAM ha cambiato nome? Poi mi sono tranquillizzato vedendo che sono solo due, per ora, i mezzi che hanno mutato livrea, passando dalla storica scritta SAM alla nuova e più accattivante Virgilio. Molto bella, quella nuova, sia la livrea che il marchio. Però mi è preso un colpo lo stesso: la SAM è davvero un pezzo importante della storia recente del nostro paese e vederla soppiantata, anche se solo in piccola parte, fa un po’ tristezza. Non so se in futuro tutti i mezzi dell’autolinea montegranarese avranno le nuove colorazioni e la nuova scritta, anche fosse sarebbe il naturale evolversi delle cose. Ma la scritta SAM significa molto per me come, immagino, per molti dei miei concittadini.
La SAM mi portava al mare da ragazzino: mi ricordo che cercavo di salire per primo per potermi sedere accanto all’autista (che spesso era proprio quel Virgilio, il titolare, che avrà ispirato il nuovo nome, maestro di scuola e di vita, splendida persona) su quel vecchio macinino che si apriva ai passeggeri con una porta centrale e una in fondo, porte rigorosamente con l’apertura a maniglia. Sedersi accanto all’autista equivaleva ad avere la sua stessa prospettiva della strada perché davanti a te c’era solo il parabrezza. Un’angolazione privilegiata. Ci si sedeva a sinistra perché quello strano mezzo aveva la guida a destra. E in mezzo, tra il passeggero così fortunato da essersi accaparrato il sedile monoposto di primissima fila e il conducente, c’era il vano motore, rialzato, che faceva un rumore infernale e vibrava. Sopra potevi metterci le tue cose, perché c’era un ampio spazio portaoggetti delimitato, per non farli cadere, da una modanatura cromata. La corriera era corta, coi sedili in pelle (o forse finta pelle, chissà) e i portabagagli sopra le file di poltroncine realizzati con assi di legno a vista. Niente aria condizionata, solo manovelle per aprire i vetri dei finestrini.
La SAM mi portava a Civitanova la domenica, a trovare la mia ragazza che mi raggiungeva anch’ella con la corriera. Era un viaggio pieno di aspettative, col romanticismo che si ha da adolescenti. E quello di ritorno, la sera della domenica, era triste e malinconico, ma aveva la sua dolcezza, la sua bellezza.
La SAM è nei miei ricordi tramandati verbalmente, dei racconti degli anziani che parlavano del ponte sull’Ete prima di varcare il quale occorreva scendere per alleggerire la corriera. La corriera dei racconti di mia madre, che parlavano di gite primaverili, di amici e di canzoni, di “Quel mazzolin di fiori” cantato a squarciagola alla fermata di Casette d’Ete perché i locali, per qualche inspiegabile ragione, mal sopportavano quel canto. La SAM che riportava a casa mio nonno dalla stazione dopo essere stato, col suo campionario di scarpe artigianali, a farsi un mezzo giro d’Italia in treno.
Ogni montegranarese avrà una valigia di ricordi legata a quelle corriere azzurre, valige come quelle che venivano poggiate sui portabagagli sopra i sedili. Ricordi di viaggi scolastici, di andate e ritorni dal mare d’estate con le ciabatte insabbiate e la salsedine sulla pelle, il caldo delle lamiere e l’aria sparata in faccia dai vetri aperti. Quella scritta, SAM, è nei nostri cuori. Chissà, forse piano piano Virgilio prenderà il suo posto. Ma lo zio SAM rimarrà incancellabile porzione del sangue montegranarese.

Luca Craia

giovedì 8 gennaio 2015

STEAT Fermo - Montegranaro. Anno nuovo vita vecchia.




Riparte sotto i migliori auspici l’anno scolastico di Steat, la società di trasporti che accompagna i nostri ragazzi a scuola. Dopo i gravi disservizi registrati a settembre sembrava si fosse giunti a un servizio accettabile, ma con l’inizio dell’anno si è pensato bene di rivoluzionare alcune tratte, cambiando fermate e costringendo i ragazzi a scendere o salire in luoghi diversi dal solito, magari perdendo tempo e dovendo percorrere più strada a piedi sovraccarichi di libri. Come conseguenza non da sottovalutare c’è quella che vedete nelle foto, prese sulla tratta Fermo – Montegranaro oggi alle 13,30. Queste sono le condizioni in cui viaggiano i nostri giovani. Non voglio pensare cosa potrebbe accadere in caso di frenata brusca o, addirittura, di incidente. Il Comune di Montegranaro è azionista Steat ma, fino ad oggi, la sua voce non si è sentita sull’argomento.

Luca Craia

lunedì 13 ottobre 2014

Trasporti scolastici. La sicurezza dell’incrocio della circonvallazione.




Altra questione relativa alla sicurezza dei nostri studenti, che mi viene da più parti segnalata, dopo l’assurda situazione delle corriere per Fermo sempre stracolme, è quella legata alla fermata posta lungo la circonvallazione. Gli autobus fermano sul marciapiede tra il Ristorante Veregra e l’Ufficio Postale. Le situazioni sono due, differenti ma ugualmente pericolose.
Alle sette partono gli studenti che vanno fuori. C’è un grande assembramento di ragazzi su un marciapiede stretto. È ovvio che molti scendano dallo stesso e stazionano sulla carreggiata. A quell’ora i semafori sono spenti. Perché? Lo abbiamo chiesto moltissime volte da queste pagine, segnalando la pericolosità di quel tratto di strada e la necessità che il semaforo sia sempre acceso, ventiquattro ore su ventiquattro. Non fosse altro, tale pericolosità è sancita da eventi luttuosi avvenuti in quel punto e che tutti dovremmo ricordare. Ciononostante i semafori vengono spenti a una certa ora e riaccesi al mattino intorno alle sette e mezza. Non si capisce perché. Il fatto è che, alle sette, le auto cominciano a passare in maniera copiosa e la strada, essendo dritta, invoglia alla velocità. Il semaforo lampeggiante o spento non crea alcun ostacolo e il pericolo per i ragazzi che attendono la corriera è evidente, grande ed evitabile: basta tenere accesi i semafori.
Più tardi, sempre in quel tratto di strada, si riuniscono i più piccoli per andare nelle varie scuole cittadine. Il semaforo a quell’ora è acceso ma la velocità delle auto rimane piuttosto elevata. Sarebbe opportuno un controllo assiduo e costante da parte delle autorità in modo da evitare pericoli, educare gli indisciplinati ed elevare qualche opportuna contravvenzione.
Due sono, quindi, gli interventi che i cittadini dovrebbero aspettarsi: l’accensione costante e permanente dei semafori e un maggior controllo da parte di Polizia Municipale e Carabinieri. Sono interventi che non costano nulla ma potrebbero evitare di scrivere qualche ulteriore brutta pagina di cronaca.  

Luca Craia

La Steat è sorda e continua a sovraccaricare i mezzi. È pericoloso.



 Foto scattata la mattina del 13 ottobre 2014 a bordo di una corriera della tratta Montegranaro - Fermo
Irrisolti i problemi relativi al trasporto scolastico della tratta Montegranaro-Fermo. La Steat continua a stipare i propri mezzi oltre all’inverosimile e, comunque, oltre i limiti consentiti dalla legge. Gli studenti viaggiano accatastati nonostante le proteste dei primi giorni di scuola. Viaggiare in sovrannumero è estremamente pericoloso. Immaginate cosa potrebbe accadere in caso di incidente. Immaginate cosa potrebbe accadere soltanto a causa di una brusca frenata. Non si capisce perché le autorità non intervengano visto che vengono sistematicamente violate le norme elementari di sicurezza stradale mettendo a rischio la stessa vita dei nostri ragazzi. Non si capisce nemmeno perché il Comune di Montegranaro non intervenga sulla società di trasporti di cui è azionista, andando a tutelelare la stessa incolumità dei propri cittadini. Molti genitori sono preoccupati per l’evolversi o, meglio, il non evolversi della situazione. Credo, a questo punto, sia indispensabile formare un comitato di genitori che metta in moto tutte le azioni necessarie a cambiare questo increscioso e pericoloso stato di cose. Sono a disposizione per organizzare un’assemblea. Fatevi vivi.

Luca Craia

Foto scattata la mattina del 13 ottobre 2014 a bordo di una corriera della tratta Montegranaro - Fermo

venerdì 19 settembre 2014

Disservizi STEAT. Oggi corriera in panne. E gli autobus restano stipati.



L’atteggiamento letto ieri sui giornali da parte della società che gestisce i trasporti scolastici non è certamente accomodante. Giustifica il proprio operato con motivazioni opinabili e addossa la responsabilità sugli utenti rei di scegliere liberamente quale autobus prendere (ricordiamo che, in base all’autobus che si prende si rientra a casa prima o dopo, e alle 14 e passa credo sia legittimo scegliere di prendere quello che arriva prima). Non solo, lancia la sfida contro quegli studenti che, invero esagerando, hanno minacciato azioni di forza (non condivisibili, ben inteso).
Oggi la corriera da Fermo a Montegranaro era piena come negli altri giorni, segno che la Steat non ha inteso prendere alcun provvedimento. Solo che oggi è capitato un fatto nuovo: un mezzo s’è rotto, forse proprio per il sovraccarico. In soccorso ne è giunto un altro di dimensioni decisamente più piccole, per cui immaginate voi le condizioni dei ragazzi.
La Steat è perfettamente a conoscenza del numero degli utenti che dovrà servire o, almeno, dovrebbe esserlo fin da prima dell’inizio delle lezioni, visto che è la stessa Steat a vendere gli abbonamenti. Non mi pare cosa strana fare il conto (tanti abbonamenti)=(tanti utenti a bordo). Perché il primo giorno di scuola si debbono stipare gli autobus fino all’inverosimile? Posto che si può anche sbagliare qualcosa, perché al venerdì ancora non si è rimediato? Altra domanda: dov’è la polizia in questo caso? Il sovraccarico dei mezzi pubblici è illegale, o sbaglio?
Spero che la Steat cambi atteggiamento, che capisca di avere torto in abbondanza, che comprenda che, prima di tutto, deve rispetto ai propri clienti/utenti, e che provveda fin da subito al ripristino di una condizione normale di servizio. Non sono d’accordo con le azioni di forza minacciate dagli utenti fino ad ora. Ma credo sia necessario spingere sugli organi di controllo, siano essi la Polizia Stradale o la Regione che eroga finanziamenti per il servizio di trasporto degli studenti affinchè ognuno faccia la sua parte per restituire il diritto di viaggiare in tutta sicurezza ai nostri studenti. E questo lo dobbiamo fare noi cittadini e lo deve fare anche la politica che, fin a questo momento, non si è mossa.

Luca Craia