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domenica 25 gennaio 2015

La maggioranza vendicativa e l’ira del farmacista


Avevo capito che c’era stato un accordo tra le farmacie e il Comune per tornare alla turnazione senza Monte Urano ma, evidentemente, mi ero sbagliato. In realtà pare che la cosa sia stata imposta dall’alto, senza sentire il parere di chi, poi, questi turni li deve fare mentre sindaco e assessori dormono al calduccio. Mi era anche parso di aver capito che questa amministrazione avesse intenzione di fare un punto fondamentale del proprio operato della concertazione e del confronto tra Comune e cittadini (ivi compresi anche gli operatori economici) ma anche qui mi pare di aver sbagliato. Del resto in questi primi mesi di vita l’amministrazione Mancini si è confrontata davvero poco con la cittadinanza e non sembra avere intenzione di cambiare registro (vedi il bilancio non più partecipato, ad esempio). Tant’è che i farmacisti, molto democraticamente, sono chiamati a lavorare di più di notte: deciso dal Sindaco e non si discute.
E anche Bisacci: ma su! Come si fa a pensare che questa possa essere una vendetta della giunta perché il farmacista più noto della città a quanto pare sta aprendo un contenzioso col Comune per la politicamente incredibile storia della variante al piano regolatore. Come si fa a pensare che questa amministrazione sia anche minimamente vendicativa, piccosa, irascibile. Solo perché sono più dediti a litigare coi cittadini che ad ascoltarli? Solo perché stanno facendo dell’approvazione di norme a ridosso di provvedimenti che possano creare disagio a qualcuno non troppo vicino a loro una prassi (vedi caso Venanzi)? Suvvia, magari saranno un pelino permalosi, ma vendicativi? Come si fa a pensarlo? (per chi non ci arriva, e sono tanti, sono sarcastico).

Luca Craia

mercoledì 8 gennaio 2014

La sinistra nostrana snobba i social. Attenzione ai suicidi politici.



Interessante e, per certi aspetti, divertente, non fosse per le solite implicazioni che poi vanno a coinvolgere tutti ripercuotendosi nella cosa pubblica, il siparietto apparso sulla bacheca Facebook di un noto esponente Pd nostrano, ex dirigente del partito, dove il proprietario della suddetta bacheca  mostrava tutta la sua preoccupazione per lo stato di salute dell’ex segretario nazionale Pierluigi Bersani. Nel solito dibattito che ne seguiva a mezzo commenti, con giuste considerazioni sul livello ormai paleontologico delle discussioni sul social, avvelenate da violenza e turpiloquio, si inseriva il segretario della sezione locale spiegando che, sulla pagina Facebook ufficiale del Pd, non aveva ritenuto opportuno scrivere nulla al riguardo proprio per evitare la ridda di commenti idioti che ovunque possiamo leggere, e definendo il social network un “luogo per dementi”.
Tralascio un certo moto di stizza nel leggere questa definizione essendo io un frequentatore di questo luogo e quindi anch’io definibile, a sua detta, demente, condivido la risposta datagli dal proprietario della suddetta pagina, nella quale il tutto avveniva, che accusava di arretratezza i vertici del suo partito che, in effetti, dimostrano scarso interesse se non poca dimestichezza con i mezzi di comunicazioni più moderni della lettera col francobollo. Se spulciamo, infatti, la spoglia pagina Facebook del Pd locale ci rendiamo conto di quanto poco la si utilizzi: non vi sono articoli, interventi, spiegazioni. O la sinistra di casa nostra snobba (come pare di leggere) il mezzo virtuale o ha qualche difficoltà nel suo utilizzo. Peccato, perché altri lo stanno facendo egregiamente e ottenendo anche risultati notevoli (misti anche a qualche figuraccia, che ci sta).
I social network sono certamente una giungla nella quale si possono incontrare brutte bestie che urlano, imprecano, menano (virtualmente) e rifiutano la dialettica dell’intelligenza. Ma ci sono anche molte persone raziocinanti che lo utilizzano per confrontarsi con facilità con gli altri, comunicare e condividere idee, pensieri e concetti, per concordare azioni, per divulgare il proprio progetto. Ci sono politici, anche nostrani, che fanno largo uso di Facebook anche per farsi propaganda e, visto che siamo in piena campagna elettorale, mi pare legittimo e furbo usare ogni mezzo, anche il social, per dialogare coi cittadini. Piuttosto che definirli dementi.
Una considerazione sullo scontro, se così lo possiamo definire, tra i due esponenti della sinistra di casa nostra: è la prima volta, almeno in pubblico, che si nota la contrapposizione che c’è, ed è forte, tra la vecchia guardia e la nuova all’interno del partito. La sinistra è nota per la propensione al suicidio politico, votandosi contro, facendo propaganda contro i propri candidati eccetera eccetera. Lo ricordiamo bene, almeno alcuni di noi, cosa accadde alle ultime amministrative, quando, avendo la possibilità di vincere facile pozzipozzipopopò causa la spaccatura a destra, si preferì remare contro il candidato sindaco espresso dalle primarie. Stavolta, con il totale rovesciamento del vertice del partito a livello locale e con la spaccatura che si evidenzia tra la vecchia dirigenza e la nuova, cosa dobbiamo aspettarci?

Luca Craia