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mercoledì 18 novembre 2015

FDI REPLICA A DI COSMO

Ricevo e pubblico.

Il segretario provinciale della CGIL ha sovvertito lo stato reale dei fatti. Siamo noi a chiedere che prevalga l'equità e la giustizia sociale a discapito del privilegio. Non si può utilizzare il principio di uguaglianza a proprio piacimento per giustificare le proprie posizioni ideologiche per di più disancorate dalla realtà del mondo reale. In Italia ci sono 4 milioni di italiani che hanno toccato la soglia minima di povertà ed anche qui a Montegranaro ci sono molte famiglie in difficoltà economica, alcune delle quali non riescono a far fronte nemmeno alle spese primarie . Alcune famiglie addirittura non hanno soldi per acquistare i libri di testo per i propri figli perchè entrambe i genitori disoccupati . In un contesto del genere appare chiara la necessità di dare una risposta politica forte nei confronti di queste persone. Appare incredibile , come il segretario provinciale della CGIL Di Cosmo possa dire che “ il criterio della durata della residenza sia manipolabile a seconda della nazionalità “ , in realtà questo è un criterio meritocratico e di grande equità e giustizia sociale , che non opera nessuna discriminazione : più anni risiedi sul territorio comunale , più possibilità hai di salire in graduatoria nell'assegnazione a prescindere dalla propria nazionalità di provenienza . L’introduzione di questo criterio, oltre che consentire una distribuzione equa degli alloggi popolari tra famiglie italiane e straniere , impedirebbe anche la formazione di ghetti e faciliterebbe l'integrazione degli stranieri, residenti da anni nel nostro territorio, con gli italiani. Appare, altresì, inverosimile e sconcertante, l' affermazione di De Cosmo il quale bolla come “ stravaganza reazionaria “ la nostra proposta , invitando addirittura l'amministrazione a non seguirla perchè proveniente dalla “ foresta xenofoba e razzista “ scomodando addirittura i principi della misericordia francescana e della carità cristiana . Di Cosmo , che addirittura accusa di fdi di demagogia, non sa ( o fa finta di non sapere ) che uno dei punti principali del programma politico di Fratelli d' Italia a livello nazionale e regionale , è proprio la modifica dei criteri di attribuzione delle case popolari e tutti gli esponenti politici nazionali e locali del partito si stanno dando da fare su questo tema avanzando proposte concrete nelle opportune sedi. Anziché occuparsi delle tematiche politiche ed amministrative locali , dovrebbe piuttosto concentrare le proprie attenzioni sui riflessi negativi che le sanzioni alla Russia stanno producendo sul distretto calzaturiero, le quali stanno provocando la chiusura di diverse aziende e la mobilità di molti lavoratori con conseguente perdita di numerosi posti di lavoro. 

Abramo Cimadamore Referente Comunale Fratelli d’italia – AN - Montegranaro

ALLOGGI POPOLARI: PRONTI A DISCUTERE, CGIL STIA SERENA - Comunicato stampa della Lega Nord - Coordinamento di Montegranaro






Ricevo e pubblico.

Sulla questione degli alloggi popolari di Montegranaro sta nascendo un simpatico teatrino, dove alcuni fungono da comparse ed altri muovono i fili stando dietro le quinte.
Abbiamo riflettuto sulla proposta avanzata dal Presidente del Consiglio Antonelli, sul fatto cioè di ridiscutere il regolamento che fissa i criteri di assegnazione delle case popolari e siamo pronti fin da subito a sederci intorno ad un tavolo, dove si possano concertare nuovi criteri che salvaguardino prima di tutto i cittadini italiani.
Al Presidente Antonelli diciamo che avrà tutto il nostro sostegno e lealtà nella formulazione di una nuova proposta e ricordiamo anche che questo problema lo sollevammo già con la precedente amministrazione (infatti la delibera consiliare del regolamento riporta la mia assenza nel momento della votazione) e lo abbiamo ribadito con forza all’amministrazione Ubaldi-Mancini al momento delle assegnazioni degli alloggi dell’ex ospedale.
Intanto c’è un problema di fondo, che consiste nel fatto che nell’approvazione del progetto Contratti di Quartiere II, di cui fui promotore ed artefice e per mezzo del quale la struttura dell’ex ospedale è stato rimesso a nuovo (fondi per € 1.736.000 fra parte pubblica e privata), prevedeva che i 5 appartamenti di proprietà comunale fossero assegnati alle Forze dell’Ordine. E su questo tutto tace.
Al “soccorso rosso” messo in campo dalla Cgil, che parla di stravaganze reazionarie, di foresta razzista e xenofoba e di nemici, rispondiamo che NOI sappiamo bene chi sono gli ultimi e chi sono i primi nella scala sociale e conosciamo anche le famiglie economicamente svantaggiate, che spesso, per dignità, non ricorrono ai servizi sociali, spesso impegnati con lunghe file di extracomunitari. Di Cosmo stia sereno, che Montegranaro ed i montegranaresi conoscono bene la propria identità e le proprie radici, che sono quelle del lavoro, del sacrificio, della famiglia e del volontariato, e non abbiamo bisogno di lezioni di morale da chi probabilmente ha le spalle coperte da un apparato, la Cgil, che oramai è diventato solo un costo per l’Italia e di nessuna utilità per i lavoratori. E’ quantomeno inopportuno che l’unica sigla sindacale ad aver stipulato una convenzione PAGATA da noi cittadini per lo svolgimento delle pratiche dei bonus alle famiglie bisognose (prima si facevano in comune ed erano gratis), intervenga a gamba tesa in un dibattito tutto interno al consiglio comunale e prenda le parti non si sa bene di quale burattinaio. Me ce lo immaginiamo.
La proposta del Presidente Antonelli è meritevole di attenzione proprio perché va verso la direzione di contrastare la formazione di ghetti, come lo è diventato quello del centro storico di Montegranaro, paese che si è sempre contraddistinto in tema di accoglienza e volontariato.
Antonelli vai avanti con questa proposta e non ascoltare chi vuole solamente spostare il problema su altri fronti. Noi ci siamo.

IL CONSIGLIERE COMUNALE
     Geom. Mauro Lucentini

Di Cosmo si fa prete e ci fa il sermone. Da brividi.



Ho avuto un autentico moto di stizza nel leggere l’articolo del Corriere Adriatico di stamane che riporta le parole del segretario generale della CGIL fermana, Maurizio DI Cosmo, sul tema sollevato dal Presidente del Consiglio Comunale di Montegranaro circa la volontà di riformare il regolamento di assegnazione degli alloggi popolari nel nostro Comune. Un moto di stizza, dicevo, parzialmente placato dal sollievo di apprendere, almeno in questo modo, che il segretario del maggiore sindacato italiano è vivo, respira e parla. Dubitavo di questo perché, sui temi che gli competono maggiormente, ossia quelli del lavoro, della situazione economica, dei nostri operai che languono in casse integrazioni, mobilità e contratti capestro, il segretario non ha mai parlato, tanto che pensavo fosse muto. Invece, per difendere l’impostazione dell’assegnazione delle case popolari, attualmente estremamente sbilanciata a discapito dei cittadini italiani, parla eccome.
Ma parla a sproposito, tirando in ballo addirittura la carità cristiana e San Francesco oltre che la costituzione. Ci fa un predicozzo da un pulpito che non gli appartiene che dovrebbe farci sentire davvero della gentaglia che vuole sbattere gli extracomunitari chissà dove. Parla come se volessimo instaurare delle nuove leggi razziali. Qualcuno spieghi a questo signore che l’intento era di muoversi all’interno della legge, utilizzandone gli spazi di discrezionalità concessi ai comuni, quella legge che è costituzionale e, quindi, rispetta la Costituzione di cui tanto parla. In quanto alla carità cristiana, vorrei ricordare al capo del sindacato che costruire ghetti come quello istituito nel centro storico di Montegranaro, tanto cristiano non mi pare e non va certo nella direzione di integrare il più possibile gli immigrati.
Ci mette tanto zelo, Di Cosmo, nell’incitare il Comune di Montegranaro, retto da una coalizione la cui maggioranza è del partito di riferimento del suo sindacato, a non fare nulla. Si infervora per difendere (da cosa?) gli immigrati. Ma non dice una parola per i nostri concittadini che una casa non ce l’hanno neanche dopo aver pagato per anni e generazioni tasse e balzelli, quelle stesse tasse e balzelli che pagano lo stipendio a lui. Uno stipendio che dovrebbe compensare un lavoro a favore delle classi più deboli, di italiani e immigrati. E non soltanto di questi ultimi. Ma così oggi vanno le cose in Italia. Complimenti.

Luca Craia

martedì 18 novembre 2014

La convenzione con la CGIL fa discutere e Montegranaro diventa Canosa.



Estremamente interessante, sotto molti aspetti, la discussione scaturita nella giornata di ieri sulla pagina Facebook del Comune di Montegranaro circa la convenzione tra lo stesso Comune e il Caf CGIL per la fornitura gratuita ai cittadini di servizi sociali per conto del Comune di Montegranaro. In realtà è da tempo che la questione è sul tavolo ma ieri abbiamo potuto leggere la delibera e ne è scaturito un vivace dibattito tra me, Endrio Pavoni del Movimento 5 Stelle ed Ennio Reschini di Guardiamo Avanti, dibattito a cui si è aggiunto stamattina il candidato sindaco del Movimento Guardiamo Avanti, Giovanni Mariani.
Il Comune ha pensato di fornire tramite il Caf CGIL alcuni servizi sociali finora gestiti direttamente dagli uffici comunali. Per farlo ha stipulato un’apposita convenzione col patronato del Sindacato che storicamente fa riferimento al PD a seguito di un bando pubblicato sull’Albo Pretorio e sul sito istituzionale dell’ente. Nulla da eccepire da un punto di vista legale e procedurale se non il fatto che, a quanto dichiarato da Reschini e, in seguito, dallo stesso Mariani, che è direttore provinciale dell’Epas, altro sindacato che ha uno sportello caf proprio a Montegranaro, lo stesso servizio era stato proposto più volte al Comune dall’Epas stessa per mano di Mariani con la differenza che la proposta in questione non era onerosa per il Comune, mentre l’accordo con la CGIL prevede un costo per singola pratica di € 2.50.
La domanda che ho posto e alla quale non ho avuto risposta è questa: è vero quanto afferma Reschini e, in seguito, Mariani, ossia che c’è stata questa proposta non onerosa per il Comune che non è stata presa in considerazione? La risposta, come dicevo, non c’è stata ma è singolare che, dalla pagina del Comune, si possa leggere la convenzione stipulata per i servizi bonus gas ed energia nella quale si trova un refuso ricorrente, ossia che il Comune stipulante era quello di Canosa di Puglia e non di Montegranaro. Curioso quanto afferma Mariani e cioè che si tratta della copia di un accordo redatto proprio dal comune di Canosa di Puglia e il locale patronato Epas.
Altra domanda senza risposta: quanti Caf ci sono a Montegranaro? Siamo sicuri che siano stati informati opportunamente del bando? Mariani dice che il suo non è stato in alcun modo informato. Perché, vedete, la questione in realtà è questa: al di là della legalità dell’iter che sembra inoppugnabile, resta la valutazione sul modus operandi politico. Non mi sembra che ci siano migliaia di sindacati che operano come caf o patronato a Montegranaro: sono pochini, si contano su una mano o poco più. Non sarebbe stato giusto e opportuno avvisarli tutti direttamente rendendo pubblico il bando e ottenendo un beneficio per il Comune e la collettività nell’abbattimento dei costi (che sarebbero potuti anche arrivare a 0, a quanto pare)? Invece, con la sola pubblicazione sull’Albo Pretorio e sul sito, dove certo ognuno può leggere ma non tutti vanno a leggere assiduamente, si è ottenuto che l’unico partecipante al bando sia stato proprio il Caf della CGIL. Strano? Un po’…

Luca Craia