Visualizzazione post con etichetta cantieri. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta cantieri. Mostra tutti i post

venerdì 9 settembre 2016

Asfalti e promesse. L’autunno elettorale precoce delle strade montegranaraesi



L’assessore Perugini aveva promesso, l’8 agosto scorso, che i lavori di asfaltatura delle strade montegranaresi sarebbero ripresi “quando le ditte riprenderanno la loro attività”, il che lascia supporre che si riferisse alle ferie agostane, e che quindi i lavori dovessero ricominciare già alla fine di agosto. Ci stiamo, invece, avvicinando alla metà di settembre e di macchine asfaltatrici non se ne vedono. Non che prima avessero fatto scintille, intendiamoci. Abbiamo visto mettere delle belle toppe di asfalto, ma i lavori faraonici che prometteva il vicesindaco quando minacciava i detrattori “invidiosi” (di che ancora non si è capito, forse del suo acume) di riempire Montegranaro di cantieri, non si sono visti. Forse li vedremo in un futuro prossimo ma asfaltare le strade in autunno-inverno non è una cosa molto intelligente. Ma per carità, mica vorremo capire più di cotanti laureati?
Il punto, però, è che pare che i nostri amministratori si giochino tutto sugli asfalti (e accessori). A parte il progetto di viale Gramsci che, comunque, sempre di asfalto e marciapiedi è fatto, le uniche iniziative realmente messe in campo riguardano le strade. Una volta il rifacimento dei manti stradali era il cibo delle elezioni, l’imbeccamento dell’elettore, lo spot elettorale per eccellenza. Ma le elezioni sono ancora lontane, due anni e mezzi (lunghissimi, ahimè). Non sarà presto per asfaltare elettoralmente le strade, per di più a toppe? Ma, a pensarci bene, lo abbiamo sempre detto: questa amministrazione comunale vive in campagna elettorale fin dal giorno dopo le ultime elezioni, anzi, non ha mai smesso la vecchia.

Luca Craia

martedì 19 maggio 2015

Veregra Street: viale Gramsci sarà pronto?



È di ieri l’ordinanza della Polizia Locale di Montegranaro che proroga la modifica della viabilità in viale Gramsci così come è stata disposta già da qualche tempo a causa della presenza contemporanea dei due cantieri del teatro La Perla e della scarpata del viale. La proroga è motivata dal fatto che i lavori sembra non siano destinati a terminare nei tempi stabiliti. La cosa preoccupante è la data di scadenza dell’ordinanza: il 19 giugno. Si tratta dell’immediata vigilia della prima giornata del Veregra Street Festival.
Certo è che, se il giorno prima dell’apertura ci fosse ancora la presenza dei cantieri, anche parziale, sarebbe un problema serio per il Festival stesso, visto che in viale Gramsci trovano spazio sia gli stand di street food che diversi spettacoli di contorno. Inoltre pare difficile pensare di gestire l’enorme flusso di gente che normalmente Veregra Street richiama con uno spazio limitato e occupato da cantieri. Speriamo che la Polizia Locale si sia “tenuta larga” e che i cantieri possano essere rimossi con maggiore anticipo, altrimenti vedrei questa edizione 2015 del Festival complicarsi ulteriormente, dopo i pastrocchi combinati dall’Amministrazione Comunale con le associazioni culturali.

Luca Craia

venerdì 23 maggio 2014

Il Villaggio del Lavoro, la porta a est di Montegranaro di cui vergognarsi






Non c’è bisogno che scriva molto, basta guardare le immagini. Si riferiscono alla nuova zona industriale di Montegranaro, il Villaggio del Lavoro nella sua parte edificata nella zona del fiume Chienti. Da anni, nonostante vi si siano insediate diverse aziende, vede le opere di urbanizzazione incomplete a causa del fallimento della Calepio Scavi. Di conseguenza lo spettacolo è indecoroso: erbacce, buche, cantieri abbandonati, mucchi di terra e ghiaia. Questo è quello che vede chi arriva a Montegranaro provenendo da Civitanova Marche, quindi dall’autostrada. È evidentemente l’ingresso principale della città e presenta un biglietto da visita inequivocabile. Alla faccia delle eccellenze delle quali ai nostri governanti piace tanto parlare.

Luca Craia

martedì 21 gennaio 2014

Pattinaggio artistico per le vie del centro





È ovvio (e ci mancherebbe altro) che noi residenti del centro storico dobbiamo essere più che grati del fatto che si stiano finalmente aprendo tanti cantieri per ristrutturare altrettanti ruderi. Però ogni medaglia ha il suo rovescio e, in questo caso, il rovescio è piuttosto scivoloso. I mucchi di sabbia edile, la polvere delle demolizioni, cementi e malte, il vai e vieni di macchine operatrici depositano in strada un’importante quantità di materiale polveroso. Sporco sì, ma tollerabile finchè è asciutto. Il problema sorge con la pioggia o, peggio ancora, con la nebbia. L’acqua impasta la polvere formando a terra una patina viscidissima e scivolosissima che rende pericoloso il transito pedonale. In sostanza si pattina come e peggio che sul ghiaccio. Come ovviare al problema? Ovviamente pulendo sistematicamente la strada, cosa che andrebbe comunque fatta, a maggior ragione in questo caso per il quale si mette a rischio la sicurezza dei cittadini. Purtroppo nel centro storico non vediamo qualcuno a pulire dai tempi dei dinosauri, per cui forse è ora di provvedere.

Luca Craia



sabato 11 gennaio 2014

Coi centri storici non si scherza e non si temporeggia.


Il crollo di una palazzina a Matera

Crollano le palazzine, si scava con le mani per salvare o cercare di salvare le vittime sepolte dalle macerie, arrivano ministri e viceministri costernati, i sindaci piangono a favore di telecamera. È il solito palcoscenico della tragedia dove si gioca al teatrino dello scarico di responsabilità, dell’elogio ai soccorritori e della passerella televisiva. Un teatrino che, però, spesso costa la vita alle persone e questo si può evitare.
Quando dico, e lo dico da un sacco di tempo, che con le case pericolanti, con i centri storici lasciati all’abbandono, con l’incuria e il degrado non si scherza intendo questo. Non è una questione di decoro o di estetica, non è solo dare una migliore qualità della vita a quei cittadini che vivono spesso in condizioni difficili nei centri storici dimenticati dalla politica e rispolverati soltanto in campagna elettorale. È una questione di sicurezza, di pubblica incolumità, di rispetto per le vite umane.
A Montegranaro tutti conosciamo in che condizioni versa il nostro centro storico. La situazione non è nata ieri ma è frutto di decenni di abbandono da parte di chi ha amministrato la città e di vero e proprio menefreghismo da parte di una larga fetta della cittadinanza. Oggi, invece, assistiamo a un certo interesse da parte dei Montegranaresi per la questione. Un interesse che, però, somiglia a una moda, a una tendenza. Una tendenza che, sapientemente, qualche politico cavalcherà.
Nell’ultimo periodo, grazie a pressioni piuttosto insistenti da parte di alcuni cittadini tra i quali metto anche me stesso, si è ottenuto qualcosa: diversi stabili pericolanti stanno subendo interventi di recupero e questo è un grande passo avanti verso la soluzione del problema che, però, è estremamente complessa.
La passata Amministrazione ha stretto un accordo con l’Unicam per effettuare uno studio e un progetto di recupero globale del centro storico: una cosa encomiabile se non fosse l’unico intervento che si intende fare. Invece questo è ciò che è accaduto. In attesa del progetto si è fermato tutto, la pubblica amministrazione non ha programmato alcuna azione sul quartiere vecchio in attesa dell’Unicam come fosse la panacea di tutti i mali. Nel frattempo il degrado non si è affatto arrestato, anzi. La caduta dell’amministrazione, poi, ha peggiorato le cose perché del suddetto progetto si sono perse le tracce. Ancora se ne sente parlare ma nessuno, credo, lo ha ancora visto, tantomeno le associazioni come quella che presiedo e che si occupa proprio della questione e che non è mai stata consultata, come forse sarebbe stato opportuno, né dal Comune né dall’Unicam. Però ancora si parla del progetto. Attendiamo di conoscerlo. E intanto che facciamo? Incrociamo le dita e preghiamo che non crolli nulla.

Luca Craia