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venerdì 9 settembre 2016

Asfalti e promesse. L’autunno elettorale precoce delle strade montegranaraesi



L’assessore Perugini aveva promesso, l’8 agosto scorso, che i lavori di asfaltatura delle strade montegranaresi sarebbero ripresi “quando le ditte riprenderanno la loro attività”, il che lascia supporre che si riferisse alle ferie agostane, e che quindi i lavori dovessero ricominciare già alla fine di agosto. Ci stiamo, invece, avvicinando alla metà di settembre e di macchine asfaltatrici non se ne vedono. Non che prima avessero fatto scintille, intendiamoci. Abbiamo visto mettere delle belle toppe di asfalto, ma i lavori faraonici che prometteva il vicesindaco quando minacciava i detrattori “invidiosi” (di che ancora non si è capito, forse del suo acume) di riempire Montegranaro di cantieri, non si sono visti. Forse li vedremo in un futuro prossimo ma asfaltare le strade in autunno-inverno non è una cosa molto intelligente. Ma per carità, mica vorremo capire più di cotanti laureati?
Il punto, però, è che pare che i nostri amministratori si giochino tutto sugli asfalti (e accessori). A parte il progetto di viale Gramsci che, comunque, sempre di asfalto e marciapiedi è fatto, le uniche iniziative realmente messe in campo riguardano le strade. Una volta il rifacimento dei manti stradali era il cibo delle elezioni, l’imbeccamento dell’elettore, lo spot elettorale per eccellenza. Ma le elezioni sono ancora lontane, due anni e mezzi (lunghissimi, ahimè). Non sarà presto per asfaltare elettoralmente le strade, per di più a toppe? Ma, a pensarci bene, lo abbiamo sempre detto: questa amministrazione comunale vive in campagna elettorale fin dal giorno dopo le ultime elezioni, anzi, non ha mai smesso la vecchia.

Luca Craia

mercoledì 3 giugno 2015

Il vicesindaco e l’SMS inesistente



Vorrei tanto occuparmi d’altro ma il nostro vicesindaco è una fonte inesauribile di spunti e non posso esimermi dal coglierli. Questo non perché abbia una sorta di infatuazione per questo nostro politico, tutto sommato, non così interessante. Solo che i suoi comportamenti stigmatizzano la mentalità generale del governo della città e, quindi, vanno analizzati, se non altro, per capire certi meccanismi. Così quando si picca per la sua caricatura pinocchiesca e poi esce sul giornale per smentire se stesso bisogna per forza parlarne, come si fa?
Dunque vediamo: c’erano degli invisibili che raccontavano storie inesistenti, secondo il nostro vicesindaco, e io (e non solo io) ho pensato che si riferisse al fatto di essere stato sgamato nell’ingenuo invio di sms elettorali contro Gismondi proprio la domenica del voto, documentato su queste pagine il giorno stesso. Per un attimo ho anche pensato di essere stato informato male. Poi stamattina leggo il giornale e il nostro, candidamente, ammette di avere inviato il messaggino. Quindi, quando affermava che si raccontavano storie inesistenti, non si riferiva al messaggio ma a qualcos’altro. Sarebbe interessante sapere cosa. Oppure si riferiva al messaggio per poi cambiare versione una volta capito che nessuno gli avrebbe creduto. A proposito: il testo integrale del messaggio io ce l’ho e so cosa c’era scritto.
Non so, non so spiegare né mi pare rilevante, tutto sommato. In realtà quello che conta è questo comportamento mai chiaro, questo modo di parlare con frasi sibilline, questo dire e non dire, questo continuo uso di minacce velate e sottointesi, questo riferirsi sempre a qualcuno senza mai nominarlo, sputando veleno a ventaglio. E, a proposito si sputare veleno, anche oggi (e immotivatamente) torna ad attaccare l’ex sindaco sul giornale. A che pro non si sa. È come se il vicesindaco facesse opposizione all’opposizione. Con tutto l’astio possibile.
Credo (e l’ho detto più di una volta) che Ubaldi abbia difficoltà nell’uso dei moderni mezzi di comunicazione. Ciononostante ama molto usarli e questo, mentre danneggia lui stesso, dà a noi la possibilità di capire l’uomo-vicesindaco, evidenziandone i lati caratteriali e la reale capacità politica. E questa è cosa buona e giusta.

Luca Craia

giovedì 30 aprile 2015

Un Sindaco che fa campagna contro? Solo a Montegranaro



Non dovrebbe, il Sindaco, essere il Sindaco di tutti? Anche di Gastone Gismondi?
Non essendo, il Sindaco, candidato direttamente alle regionali (e ci mancherebbe pure, o fa il Sindaco o fa il Consigliere Regionale) perché interferisce, approfittando della sua carica, nella campagna elettorale?
Non capisco questa presa di posizione del nostro Sindaco, Ediana Mancini. Non capisco nemmeno quella del vicesindaco ma, ormai, siamo abituati alle sue uscite estemporanee che poco hanno a che vedere col ruolo istituzionale che ricopre. Ma dal Sindaco mi aspettavo un profilo più alto, uno stile più elevato, una caratura istituzionale maggiore, un’intelligenza politica migliore.
Perché, vedete, un Sindaco che fa campagna elettorale approfittando del suo ruolo, nemmeno a favore di qualcuno, ma proprio contro qualcuno non fa una bella impressione. Non da quell’idea di distacco dai giochi di potere che ci si dovrebbe aspettare dal buon padre di famiglia. Non ci lascia tranquilli circa la serenità con la quale svolge il suo ruolo di amministratore.
Da piuttosto l’idea di un grande livore, di un modo vendicativo di approcciarsi alla politica, di vera e propria cattiveria che non è giustificata nemmeno da un’eventuale reazione ad altra presunta cattiveria. Perché il Sindaco dovrebbe essere superiore, dovrebbe essere il Primo Cittadino, il pater familias (mater, nel nostro caso), e non l’amico del giaguaro e il nemico di questo e quello.
Purtroppo fin dal primo giorno abbiamo avuto l’impressione che questa amministrazione ha i suoi prediletti e i suoi reietti. E se fa così coi cittadini, figuriamoci con gli oppositori politici.
Chiariamo una volta per tutte: non voterò Gastone Gismondi alle regionali. È un amico, gli voglio bene ma non lo voterò. Io lo posso dire, non ho cariche istituzionali, sono un cittadino qualsiasi che dice quello che pensa. Il Sindaco  no, il Sindaco è il Sindaco.

Luca Craia