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sabato 23 luglio 2016

Prosegue la petizione del comitato Buon Senso. Alcune firme sottratte dai punti di raccolta.



Nonostante sia già stata protocollata la petizione contro il progetto di viale Gramsci del Comune di Montegranaro, firmata da quasi 1200 persone, il comitato Buon Senso, promotore dell’iniziativa, prosegue, come annunciato, nella raccolta delle firme allo scopo di rafforzare l’istanza volta a far cambiare progetto all’Amministrazione Comunale.
“Siamo arrivati complessivamente a oltre 120 firme di commercianti” dicono dal Comitato, “e questo è un segnale forte della contrarietà al progetto da parte della stragrande maggioranza degli esercenti montegranaresi”. Ai commercianti si stanno aggiungendo anche molti altri cittadini le cui sottoscrizioni andranno a sommarsi a quelle già depositate in Comune il 12 luglio scorso e protocollate. Nel frattempo sembra che la petizione sia giunta sui tavoli degli amministrazioni, dopo che, in un primo momento, sembrava fosse andata smarrita.
Si può ancora firmare, quindi, recandosi presso la Farmacia Bisacci. “Abbiamo deciso di creare un solo punto di raccolta per poter monitorare meglio la petizione, anche perché in precedenza alcuni fogli con diverse firme sono stati sottratti dai luoghi di raccolta”. Un fatto piuttosto grave, sia che rappresenti una bravata che qualcosa di diverso.

Luca Craia

lunedì 24 agosto 2015

Ancora si fa opposizione all’opposizione



La cosa che più mi stupisce riguardo alla sentenza del Tar sulla cosiddetta “Variante Bisacci” non è tanto la mistificazione mediatica che vi si sta intessendo attorno, facendo passare un pronunciamento nel merito amministrativo come una sentenza che possa spazzare via altri tipi di complicazioni, quanto l’ansia di dimostrare quanto sia stata cattiva l’opposizione ad utilizzare la questione sul piano politico. In realtà, come ho avuto già modo di dire, la rilevanza maggiore di tutta la vicenda è, appunto, politica. La sentenza del Tar attesta la possibilità di agire, da parte del Sindaco, con assoluta discrezionalità in materia di piano regolatore. Questo non implica, però, il fatto che le scelte non debbano avere una giustificazione politica.
Ecco, questa giustificazione politica, la spiegazione all’elettorato del perché è stata effettuata una scelta in questo senso (avendone fatte altre, su situazioni del tutto simili, in senso contrario) ancora non è stata spiegata. Però c’è stata la furiosa ricerca della rivincita, della dimostrazione del fatto che l’opposizione avrebbe sbagliato. Io non so se l’opposizione abbia sbagliato o giocato semplicemente il suo ruolo. Non so nemmeno se la notizia della ventilata indagine penale sia reale o no. So soltanto che finora a tutto si è pensato tranne che a rendere l’elettorato edotto di motivazioni, scelte e conseguenze di quanto sta accadendo. E questo credo che sia il dato più rilevante, specie di fronte a chi ha fatto della trasparenza un cavallo di battaglia che, ad oggi, è rimasto ancora al palo.

Luca Craia

venerdì 21 agosto 2015

Il TAR dà ragione al Comune. Sul piano amministrativo soltanto.



È uscita oggi la sentenza che respinge il ricorso presentato contro il Comune per la questione della ormai famosa cosiddetta “variante Bisacci”. Si ricorderà che il Consiglio Comunale bocciò la richiesta di variante al piano regolatore per questa lottizzazione e fu fatto ricorso perché si ritenne la disparità di trattamento tra questa decisione e altre simili prese nello stesso periodo dalla stessa Amministrazione. Ora il TAR dà ragione al Comune ed è inutile che vi racconti la soddisfazione di Vicesindaco e Assessore ai Lavori Pubblici espressa su Facebook, specie riguardo alla notizia di una indagine della magistratura penale sulla stessa questione circolata nei mesi scorsi.
Vorrei però fare due considerazioni, una di carattere tecnico e una di carattere politico. Tecnicamente la sentenza dice che, amministrativamente, l’operato del Comune è corretto. Amministrativamente. La procedura penale è un’altra cosa e, qualora fosse vero che sia in corso un’indagine questa poco c’entra con il pronunciamento del Tribunale Amministrativo. Né dice nulla la pubblicazione, da parte dell’Assessore ai lavori Pubblici, del certificato dei Carichi Pendenti intonso, a dimostrare la falsità della suddetta notizia. Infatti tale certificato attesta che non ci siano procedimenti penali a carico ma non che non si stiano svolgendo indagini. Infatti il carico pendente viene a manifestarsi quando parte il procedimento penale e non in fase istruttoria.
Infine la considerazione politica, che esula da sentenze e ricorsi: il comportamento politico dell’Amministrazione Mancini non è lineare. Si adottano costantemente e in ogni campo due pesi e due misure e questo va valutato non dalla magistratura ma dall’elettorato che ultimamente sta diventando molto più attento che in passato.

Luca Craia