Come abbiamo più volte detto
e ripetuto, l’assessore Roberto Basso è di una prontezza impressionante ogni
qualvolta si debba intervenire su tematiche varie, che possono spaziare dal
Veregra Street ai lavori pubblici, passando per l’associazionismo, ma non si
dimostra altrettanto pronto e loquace quando si tratta di fornire spiegazioni
circa il suo operato specifico di assessore all’ambiente. Molto combattivo e,
se vogliamo, circostanziato nelle risposte, vanta anche un nutrito gruppo di
supporter che ne amplificano la voce nel tentativo di annichilire chi osi mettersi
in contraddizione, supporter che arrivano da ogni dove, con esponenti politici
di lusso come Piero Mennò che interviene da Fermo e nientepopodimenochè il Consigliere
Regionale Giaciniti, nonché i soliti noti supporter montegranaresi.
Vorrei sollecitare tanta
prontezza del nostro assessore circa il suo assessorato formulando una domanda
che rimbalza nel panorama politico montegranarese da tanto, troppo tempo, senza
che si sia mai accennato a rispondere. Ci sono anche interpellanze scritte da
parte, per esempio, del Capogruppo di Sinistra Italiana, Eros Marilungo, che si
è molto dedicato allo studio della situazione. La domanda che formulo a Basso è
questa: come mai il Comune di Montegranaro, pur nell’evidente inadempienza
contrattuale della ditta che gestisce la raccolta differenziata, in merito al
mancato svolgimento di alcuni servizi accessori previsti dal contratto, come la
pulizia periodica delle caditoie, non ha applicato alcuna penale? Può
rispondere come vuole, Basso: sulla pagina de L’Ape Ronza, sul suo profilo
Facebook (dove sono interdetto ma qualcuno mi riferirà senz’altro), sul
giornale, sul giornalino del Comune. Basta che risponda, si faccia aiutare dal
drappello di assistenti qualificati su cui può sempre contare ma risponda. Così,
tanto per coerenza e rispetto verso quei cittadini montegranaresi con le cui
tasse si pagano i servizi, anche quelli non svolti.
Luca Craia
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