martedì 7 novembre 2017

Castelsantangelo: fast ferme e ricostruzione bloccata. La lamentela dei cittadini



È comparso da qualche giorno, sulla pagina Facebook “Torniamo a Ussita”, un post che lancia un forte grido di allarme circa le procedure fast a Castelsantangelo Sul Nera, il piccolo comune dell’Alto Nera epicentro dell’ultimo evento sismico. L’ordinanza fast è la procedura propedeutica e imprescindibile per procedere alla messa in sicurezza e alla ristrutturazione degli immobili privati. Senza questa ordinanza non è possibile far partire qualsiasi tipo di intervento sugli edifici.
A quanto pare e, comunque, secondo quanto esposto sulla pagina, a Castelsantangelo le ordinanze fast non vengono emesse. La motivazione addotta è che, prima di emetterle, si deve attendere il termine delle procedure di microzonazione sismica, di esame delle aree a rischio idrogeologico e della perimetrazione. Sono procedure molto lunghe che richiedono tempi estremamente dilatati. Il problema diventa serio, quindi, perché in questo modo non si può provvedere a mettere in salvo edifici che potrebbero non superare le avversità dell’inverno mentre, se si interviene subito, si possono recuperare.
Seguire questa logica equivale a bloccare totalmente la ricostruzione che potrebbe slittare nel tempo di anni, persino decenni. Qual è  la volontà politica che determina questa scelta che, a quanto ci risulta, viene seguita solo in questo Comune tra quelli più colpiti? Possiamo formulare delle ipotesi, forse ci sono calcoli politici, forse c’è la consapevolezza che il protrarsi dell’emergenza aumenta la possibilità di ottenere vantaggi politici ed elettorali, o forse è l’estremizzazione della pignoleria. Ma sono solo ipotesi. Quello che è certo è che il piccolo comune dell’Alto Nera, in questo modo, è condannato ad avere una ricostruzione lunghissima o a non averne affatto. Nell’ipotesi di accorpamento dei tra comuni della zona, questa possibilità è tutt’altro che irrealizzabile.


Luca Craia

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