Il “Rosatellum”
è stato approvato dalla commissione Affari costituzionali della Camera
e martedì prossimo approderà nell'Aula di Montecitorio. Il Governo ha posto la
fiducia provocando fortissime reazioni da parte soprattutto del Movimento 5
Stelle. In realtà si tratta dell’ennesima presa per i fondelli nei confronti
degli elettori, con un sistema che consente ai partiti di nominare direttamente
i parlamentari e orchestrarsi con i cosiddetti “inciuci” fregandosene della
volontà elettorale.
Ma come
funzionerà questo sistema? Ecco una breve sintesi:
231
deputati, appena più di un terzo, saranno eletti in collegi
uninominali maggioritari tramite coalizioni di partiti. Gli
altri verranno eletti con un sistema proporzionale costituito da listini
bloccati in cui inserire dai due ai quattro nominativi. Vediamo il dettaglio:
- collegi
maggioritari: saranno 231, il 36% dei Seggi della Camera. I
partiti potranno coalizzarsi per sostenere un comune candidato.
- proporzionale:
tra i restanti 399 deputati, saranno ancora eletti dalle Circoscrizioni Estere 12
parlamentari col sistema proporzionale. In Italia con l’eccezione della Valle
d'Aosta, che elegge un deputato in un collegio uninominale, i restanti 386 rappresentanti
verranno eletti con metodo proporzionale in listini bloccati di 2-4 nomi. La
legge dà delega al governo di definire questi collegi, che sembra saranno circa
65. Le Circoscrizioni saranno 28 e saranno fondamentale per il recupero dei
resti. In Senato saranno 20.
- soglia:
viene introdotta una soglia minima di sbarramento che, nella parte
proporzionale, sarà del 3% sia alla Camera che al Senato.
- unica
scheda: ci sarà una scheda unica per la parte proporzionale
e quella maggioritaria, al contrario del Mattarellum in cui le schede erano
distinte con possibilità di voto disgiunto. Di fianco al nome del candidato troveremo
i simboli dei partiti che lo sostengono e, facendo la croce sul partito, il
voto verrà attribuito al candidato del collegio e allo stesso partito per la
parte proporzionale.
- voto
disperso: i voti degli elettori che avranno barrato
soltanto il nome del candidato del collegio uninominale verranno attribuiti in
maniera proporzionale ai partiti che lo sostengono.
- firme:
servirà metà delle firme per la presentazione delle liste da parte dei nuovi
partiti o formazioni che non sono in Parlamento. Quindi il numero di firme da
raccogliere passa a circa 750 contro le 1500/2000 che servivano col Mattarellum.
Anche gli avvocati abilitati al patrocinio in Cassazione potranno autenticare
le firme per la presentazione delle liste.
Luca Craia
(fonte Ansa)
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