È di ieri la notizia della volontà, da parte di un privato, di avviare
la costruzione di un polo commerciale-direzionale
su un terreno che sorge lungo il crinale a nord della circonvallazione montegranarese, all’altezza dell’Ufficio Postale.
Un progetto molto complesso, a quanto si può capire, che stravolgerebbe, se andasse in porto, la vita economica e sociale di Montegranaro, anche tramite
modifiche sostanziali alla stessa viabilità cittadina.
Ogni amministrazione comunale dovrebbe avere una sua linea politica, un suo progetto, una
visione di insieme dei problemi del paese che amministra che ne detti le azioni
e le scelte. Così ci si aspetterebbe dall’Amministrazione Comunale di
Montegranaro, che prosegua nella linea intrapresa col progetto di riqualificazione dell’area via Gramsci – largo Conti,
un progetto discutibilissimo e discusso, sbagliato nella sua quasi interezza, ma
che indica come prioritario, per quanto con scelte sbagliate, l’investimento
nel centro. Spendere mezzo milione di
Euro per un marciapiede significa, oltre che una scarsa capacità di gestire
i soldi pubblici in maniera oculata, anche che è in quell’area che si sta
puntando l’attenzione, che si vuole in qualche modo ridare vita al centro del paese che, se non è morto, è moribondo.
Invece, avallare il progetto di costruzione di un centro commerciale disassato rispetto al centro città,
indica un altro tipo di volontà. Un polo commerciale spostato dal centro,
ovviamente, catalizzerà attività e
iniziative nell’area in cui sorge, con conseguenze prevedibili sul resto
del paese, in particolare del cuore della città. Sarebbe, in sostanza, una pietra tombale su ogni speranza di recupero
del centro e la condanna a morte definitiva del centro storico stesso. È una
scelta politica, discutibile, per me
da combattere, ma pur sempre una scelta politica legittima di cui l’autore
dovrebbe assumersi la responsabilità, appunto, politica.
Ma se si sono appena spesi 500.000
Euro di soldi pubblici su un progetto di riqualificazione urbana in centro,
sarebbe legittimo pensare che è al centro che si punta come zona prioritaria.
Poi, invece, apprendiamo dell’altro progetto, e possiamo dedurre quindi che la
zona di interesse non è più il centro la l’area intorno alla circonvallazione.
Si è cambiato idea? Nel frattempo, però, il mezzo milione in viale Gramsci è
stato speso.
E l’idea sembra essere cambiata anche riguardo altri aspetti dell’urbanistica
montegranarese. Ricordiamo il concetto di “consumo
del suolo zero” espresso più volte dai nostri amministratori in campagna
elettorale. Secondo questo principio sono stati bocciati progetti simili che richiedevano varianti al PRG. Questo,
invece, sembra incontrare i favori e l’entusiasmo dell’Amministrazione Mancini.
Anche qui il pensiero non pare così lineare, con un conseguente comportamento
che diventa sempre più incomprensibile, vicino alla schizofrenia. C’è da
preoccuparsi, sia per le sorti di Montegranaro che per coerenza che sembra avviata a morire insieme al centro del paese.
Luca Craia
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