Sono andati i Carabinieri a portare via dalla sua casetta di San
Martino di Fiastra Giuseppina Fattori, la signora di 95 anni che viveva in un
fabbricato di legno realizzato dalla sua famiglia sul suo terreno, dopo che il
terremoto le aveva distrutto la casa. Ci sono andati, pare, addirittura con due giorni di anticipo su quanto concordato con la famiglia. Secondo lo Stato Italiano la casetta di
Giuseppina è abusiva e va abbattuta. Quindi la signora dovrebbe essere sfollata
per forza, deportata come le masse di persone terremotate in luoghi lontani da
quello di origine, al quale si appartiene.
A 95 anni essere sradicati è una violenza inaudita, più grave di
quella subita dagli altri sfollati. Costringere una donna a lasciare tutto è
disumano. Uno Stato che non riesce a comprendere questo, che non ha al suo
interno quei meccanismi di umanità che ne farebbero un organismo civile e
moderno è uno Stato che si pone in antitesi col proprio cittadino.
Giuseppina verrà probabilmente portata altrove. Probabilmente potrà
andare a vivere coi figli, lontana da San Martino, lontana dalle sue radici.
Nessuno sa l’effetto che questa enorme violenza, più forte e spietata della
forza della natura che le ha distrutto la casa originaria, possa arrecare al
suo fragile esistere. Ma sappiamo una cosa: ancora una volta lo Stato è
lontano, e si avvicina al cittadino per fargli male troppo spesso, molto più
spesso di quanto lo faccia per arrecare bene.
Luca Craia
(foto Quotidiano.net)
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