sabato 29 luglio 2017

Montegranaro non investe nel risparmio energetico? Domandiamoci perché.



Estremamente interessante l’articolo di Marco Pagliariccio di stamattina sul Corriere Adriatico. Il giornalista questa volta punta il faro su una questione che sembra irrilevante ma irrilevante non è, anzi, è un indice importante di quello che sta accadendo a Montegranaro e di cui pare nessuno si accorga. I dati forniti dall’articolo ci parlano di una Montegranaro insensibile al tema ambientale che non investe in risparmio energetico nonostante gli incentivi e il ritorno economico e sociale che ne deriva. I vantaggi dell’investire in questo campo sono innegabile e vanno dalla bolletta più leggera ai benefici fiscali ottenuti grazie all’investimento. Sono insensibili, questi Montegranaresi? Sono sporchi inquinatori? Direi che le ragioni vadano cercate altrove e, per come la vedo io, sono ragioni molto preoccupanti.
Per investire in risparmio energetico occorre avere i soldi da investire. Non costa poco installare un impianto fotovoltaico e, per quanto si possa rientrare dell’investimento in tempi relativamente brevi, per investire occorre avere disponibilità contante. Ecco il punto: chi ha la disponibilità di contanti, oggi, a Montegranaro? Pochi. Pochissimi. E questo è il nodo della questione, il segnale preoccupante che arriva dal dato dell’Enea.
Montegranaro sta vivendo la crisi generale molto peggio che altre realtà. Ai problemi congiunturali del momento, un momento che, comunque, sta durando da anni, vanno aggiunti quelli legati al comparto calzaturiero che monocolturale per il paese. La consapevolezza pare esserci, ma non c’è la capacità, se non la volontà, di trovare delle soluzioni.
Un paese in cui non si investe, con un mercato immobiliare paralizzato e i relativi prezzi tracollati, testimoniato dal bilancio comunale che non riesce a introitare quanto previsto per gli oneri di urbanizzazione, un comparto industriale decimato, lavoratori in cassa integrazione, disoccupati, artigiani rimasti senza attività, commercio in sofferenza: in questo quadro è impensabile che ci sia la capacità di investimento in qualsiasi settore, anche quelli più importanti e remunerativi come potrebbe essere l’efficienza energetica. E questo diventa un forte campanello di allarme.
Campanelli di allarme che suonano in ogni dove ma non vengono ascoltati. Si è fatto un Consiglio Comunale anticrisi, pochi mesi fa, che si è rivelato la solita operazione di facciata, con politici e politicanti a fare passerella, telecamere e fotografi a inquadrare sorrisi di circostanza e strette di mano magari col coltello nell’altra. Il risultato non c’è stato: nulla di fatto, nessun tentativo, nessun provvedimento. Intanto la situazione non migliora, anzi. La conseguenza, anzi, una delle conseguenze, è quella di cui parla Pagliariccio stamattina sul Corriere.

Luca Craia

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