Vi siete per caso chiesti come mai la politica di questi giorni bui
sia così distante da quella che è la reale esigenza del Paese? Vi siete per
caso chiesti perché i principi democratici sanciti dai Padri Costituenti (e tra
loro non posso non ricordare il mio concittadino, Giovanni Conti,
vice-presidente dell’Assemblea Costituente) vengano quotidianamente calpestati
senza che vi sia uno scandalo, un’indignazione istituzionale, una presa di
posizione contraria?
Scendiamo a un livello più basso: vi siete per caso chiesti come sia
mai potuto venire in mente alla Regione Marche di spendere i soldi degli SMS
solidali per fare una pista ciclabile? Vi siete per caso chiesti come faccia
questa gente a non provare nemmeno un po’ di vergogna per averlo soltanto pensato,
figuriamoci per averlo proposto, approvato e poi cancellato per non incorrere
nelle ire popolari? Ecco, stamane un personaggio di livello politico piuttosto basso,
suo malgrado, ci ha fornito un bell’esempio di come funziona il pensiero di un
politico dei giorni nostri.
Si tratta di Giampiero Feliciotti, Presidente dell’utilissima Comunità
Montana dei Monti Azzurri e convinto sostenitore del progetto della ciclabile
Abbadia di Fiastra – Sarnano, che oggi, intervenendo in una discussione su
Facebook, dice espressamente, rivolgendosi a chi contesta la bislacca idea di
finanziarla coi soldi solidali: “volete determinare voi il nostro futuro? Credo
che non vi competa”. Ecco, come si fa a spiegare al nostro amico che il Popolo
ha competenza eccome sul proprio futuro, una competenza sancita dalla stessa
Costituzione al cui articolo 1 è scritto “La sovranità
appartiene al popolo"?
È questo delirio di onnipotenza che affligge i nostri amministratori
e governanti, anche a livello medio piccolo come in questo caso, a determinare
la lunga serie di provvedimenti illogici e antidemocratici a cui assistiamo
quotidianamente. L’affermazione del signor Feliciotti è stupefacente, specie dopo
che mezzo mondo ha gridato vergogna se non vendetta di fronte a un
provvedimento assurdo come quello di finanziare la ciclabile coi soldi del
terremoto. Ciononostante, con un’arroganza cieca e presuntuosa, il nostro si
scaglia contro il mondo intero armato di uno scettro immaginario urlando una
specie di “Dio me l’ha dato e guai a chi me lo tocca”. Mi spiace per lui e per
quelli come lui ma, non so ancora per quanto, la sovranità ancora appartiene al
Popolo ed è bello, come in questo caso, quando il Popolo la esercita con forza
e determinazione, nella consapevolezza piena della ragione. Con buona pace di
Feliciotti e di quelli come lui, che sono tanti.
Luca Craia
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