martedì 11 luglio 2017

La farmacia e la trasparenza. Attendiamo comunicato.

I trasparenti. Quelli che non devono nascondere nulla perché non hanno nulla da nascondere. Eccoli qua, quelli che comunicano, che sono moderni, social. Sono quelli che pagano 5.000 Euro di soldi pubblici (nostri) ogni sei mesi per un professionista che scriva comunicati al posto loro (e al quale dare la colpa quando i comunicati fano arrabbiare qualcuno). Eccoli, ci hanno vinto le elezioni con la trasparenza, accusando gli altri di opacità, di non dire le cose come stanno.
Il pignoramento della farmacia comunale era cosa nota. Io, personalmente, lo sapevo da almeno venti giorni, ma non ne ho voluto parlare perché di queste cose non ne parla un blog, ne deve parlare la politica. Non mi serve lo scoop, mi serve il ragionamento. Ed ecco la politica che ne parla, finalmente. Ma è l’opposizione a tirare fuori la storia, la maggioranza tace. Eppure è pensabile che fossero a conoscenza del problema prima ancora che arrivasse al mio orecchio, visto che la quota della farmacia che si pignora appartiene al Comune e, quindi, a noi tutti. È pensabile che lo sapessero prima che ViviAmo Montegranaro scoperchiasse il pentolone e lo facesse sapere a tutti.
Perché loro, nella loro trasparenza, non hanno sentito la necessità di comunicare questa quisquiglia di problema alla cittadinanza? Hanno un professionista per queste cose, pagato coi soldi nostri. Perché questo silenzio? Vergogna? È legittimo, bisognerebbe vergognarsi. Però la trasparenza non può andare a intermittenza, non si può accendere o spegnere col telecomando. O sei trasparente sempre, oppure ci hai raccontato un sacco di fregnacce.
Adesso aspettiamo il comunicato di rito. Ci spiegheranno che non è colpa loro, che la responsabilità è di chi c’era prima e un sacco di bla bla bla. Però non ci spiegheranno perché hanno taciuto fino a oggi, quando si sapeva già da tempo, quando i cittadini avevano e hanno diritto di sapere come si amministrano i beni pubblici, i soldi pubblici. Attendiamo.

Luca Craia

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