I trasparenti. Quelli che non devono nascondere nulla perché non hanno
nulla da nascondere. Eccoli qua, quelli che comunicano, che sono moderni,
social. Sono quelli che pagano 5.000 Euro di soldi pubblici (nostri) ogni sei
mesi per un professionista che scriva comunicati al posto loro (e al quale dare
la colpa quando i comunicati fano arrabbiare qualcuno). Eccoli, ci hanno vinto
le elezioni con la trasparenza, accusando gli altri di opacità, di non dire le
cose come stanno.
Il pignoramento della farmacia comunale era cosa nota. Io,
personalmente, lo sapevo da almeno venti giorni, ma non ne ho voluto parlare perché
di queste cose non ne parla un blog, ne deve parlare la politica. Non mi serve lo
scoop, mi serve il ragionamento. Ed ecco la politica che ne parla, finalmente.
Ma è l’opposizione a tirare fuori la storia, la maggioranza tace. Eppure è
pensabile che fossero a conoscenza del problema prima ancora che arrivasse al
mio orecchio, visto che la quota della farmacia che si pignora appartiene al
Comune e, quindi, a noi tutti. È pensabile che lo sapessero prima che ViviAmo
Montegranaro scoperchiasse il pentolone e lo facesse sapere a tutti.
Perché loro, nella loro trasparenza, non hanno sentito la necessità di
comunicare questa quisquiglia di problema alla cittadinanza? Hanno un
professionista per queste cose, pagato coi soldi nostri. Perché questo
silenzio? Vergogna? È legittimo, bisognerebbe vergognarsi. Però la trasparenza
non può andare a intermittenza, non si può accendere o spegnere col
telecomando. O sei trasparente sempre, oppure ci hai raccontato un sacco di
fregnacce.
Adesso
aspettiamo il comunicato di rito. Ci spiegheranno che non è
colpa loro, che la responsabilità è di chi c’era prima e un sacco di bla
bla
bla. Però non ci spiegheranno perché hanno taciuto fino a oggi, quando
si
sapeva già da tempo, quando i cittadini avevano e hanno diritto di
sapere come si amministrano i beni pubblici, i soldi pubblici.
Attendiamo.
Luca Craia
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