mercoledì 5 luglio 2017

Delibera liberticida: il momento più brutto della storia politica montegranarese.



La polemica su Veregra Street poteva finire dopo due giorni, magari cercando di coglierne costruttivamente i suggerimenti positivi che ne scaturivano, e ce n’erano, per cercare di migliorare tralasciando, una volta tanto, la pretesa di infallibilità che caratterizza il pensiero di certi amministratori. E invece chi aveva il maggiore interesse acciocché tutto si placasse, ha soffiato sul fuoco, ha fomentato, ha stimolato un qualcosa che tutto era meno che un dibattito costruttivo, ha ingigantito, attribuito cose mai dette, accusato, innescando una spirale negativa, quella sì dannosa, fino a giungere alla famosa delibera.
Una delibera che rimarrà alla storia, non credo solo a Montegranaro (ne stanno già parlando in luoghi ben lontani), una delibera che, come dice stamane Andrea Taffi sul Corriere Adriatico, merita uno “studio antropologico”. Si è riusciti non solo ad attaccare antidemocraticamente la libertà di stampa e di opinione, si è riusciti a rompere ancora di più un tessuto sociale già fortemente danneggiato da anni di accuse e veleni, creando spaccature difficilissime da sanare a livello sociale e di comunità. Si è accusata l’informazione ma anche i cittadini che, come me, utilizzano il web per illustrare la propria opinione. Si è addirittura ipotizzato il complotto, mettendo in mezzo addirittura il povero Lucentini che è stato probabilmente l’unico, forse anche troppo prudentemente, a non prendere la minima posizione sulla vicenda. Si è intrapresa una via che, se perseguita, potrebbe avere esiti molti incerti e potrà esporre le casse comuni al rischio di risarcimenti; e lo si è fatto per motivi del tutto incomprensibili.
Non entro o, meglio, rientro nella polemica, restando tranquillo con la coscienza in attesa di eventuali sviluppi, pronto a tutelare me stesso e la mia, di onorabilità, qualora ve ne fosse la necessità. Ma sottolineo quanto questo fatto sia politicamente brutto. Non ho altri termini: è brutto e basta. È forse l’episodio più triste della storia politica di questo paese, il momento più basso, la rappresentazione di un modo di intendere la politica che trascende dal dibattito democratico, dal confronto costruttivo, dall’azione positiva finalizzata alla crescita del paese. Come diceva ieri Marisa Colibazzi su Il Resto del Carlino, si è creato un “precedente” pericolosissimo che va a ledere la libertà di parola e di opinione da questo momento in poi, evocando scenari antichi che fanno paura. E tutto questo senza riuscire a vedere il vantaggio pratico per il paese. Un momento buio, apice di un lungo periodo oscuro cominciato tre anni fa. E abbiamo altri due anni davanti. Che Dio ci assista.

Luca Craia

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