Ieri sera ho preso un po’ in giro l’ex Vicesindaco di Civitanova,
Giulio Silenzi che, in un post sul suo profilo Facebook, esponeva la sua
preoccupazione derivante dal ritrovamento di un’imbarcazione stracarica di
marijuana. Il motivo della presa in giro era dovuto alla posizione ambigua
tenuta dal partito di Silenzi, il PD, circa l’uso delle cosiddette “droghe
leggere” che, fossero legalizzate, renderebbero vana ogni preoccupazione di Silenzi.
Devo però dire che condivido in pieno la riflessione del politico
sangiustese. Se sulla spiaggia di Porto Recanati si arena una barca con
quintali di erba, quell’erba era presumibilmente destinata al mercato locale,
quindi quello civitanovese e di tutto il circondario. È quindi abbastanza
evidente, ma lo sapevamo già, abbiamo solo un ulteriore prova, che nella nostra
zona c’è un fiorente mercato di stupefacenti.
È quindi curioso, diciamo così, al di là delle considerazioni su Silenzi
che, comunque, era amministratore fino alla scorsa settimana, che le
amministrazioni pubbliche locali non si pongano minimamente il problema, anzi,
in qualche caso lo neghino. Ora, non vorrei ricondurre il dibattito sul tema
della definizione di droga leggera o droga pesante o sull’opportunità di
legalizzare l’uso e la vendita di queste sostanze. Il punto fermo è che la
legge le definisce, attualmente, come sostanze illegali e, come tali, ne va
contrastata la diffusione.
Sappiamo tutti molto bene, in primis le forze dell’ordine, quanto
queste sostanze siano diffuse nei nostri paesini e sappiamo, per esempio, che
Montegranaro rappresenta uno dei punti nevralgici del mercato. La prova
consiste nelle frequentissime risse tra spacciatori, tutte più o meno
inquadrabili nell’ambito dell’ambiente dello spaccio. Sarebbe quindi opportuno
che chi amministra si ponga il problema e apra immediatamente un ventaglio di
opzioni per contrastarlo. Invece assistiamo al nulla assoluto e, in questo,
Silenzi ha perfettamente ragione.(Foto Picchio News)
Luca Craia
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