Se ci voleva così poco, perché abbiamo aspettato nove mesi per
metterci mano, lasciando la chiesa chiusa? Questa è la considerazione di Niki
sulla pagina Facebook di L’Ape Ronza relativamente alla notizia che, per mettere
in sicurezza la chiesa di San Serafino, sono stati appaltati lavori “di somma
urgenza” per una cifra estremamente bassa: 29.000 Euro. La considerazione di
Niki è quella che fanno in molti, se si parla con la gente. Se si può sistemare
la chiesa del Santo Patrono con una cifra così irrisoria, perché si è atteso
tanto?
Abbiamo trascorso tutto il periodo post terremoto senza chiese in
centro. La Parrocchia del SS. Salvatore si è adattata tra celebrazioni nel
teatrino e messe a SS.Filippo e Giacomo, ma le due chiese principali, San
Francesco e San Serafino, appunto, sono tutt’ora chiuse. San Francesco è di
proprietà della Curia, ma San Serafino è del Comune. Perché il Comune ha atteso
tanto?
Non è un problema trascurabile: il centro storico vive, per quel poco
di vita che c’è rimasto, anche grazie alla presenza delle chiese. Lasciarle
chiuse equivale a togliere un po’ di speranza al quartiere antico, già in
condizioni disperate. Quindi il ragionamento non fa una piega: se si poteva
risolvere il problema con il prezzo di un’imbiancatura anche piuttosto
economica, perché si è aspettato tanto?
Ma questa cifra, i 29.000 Euro stanziati, lascia perplessi anche per
altri motivi, soprattutto perché pare strano che un danno che pareva molto
serio (caddero calcinacci sui fedeli, a ottobre) che andava a sommarsi a una
situazione per niente tranquilla, con una messa in sicurezza iniziata dopo il
crollo del tetto e mai terminata, tanto che, tutt’ora, dietro l’altare maggiore
ci sono i puntelli messi all’epoca e non rimuovibile pena il rischio di nuovi
crolli. Quindi, in realtà, il 29.000 Euro non sembrano una somma che possa
finanziare un intervento risolutivo e duraturo.
La chiesa di San Serafino è molto frequentata, oggetto di grande
devozione e punto nevralgico della vita comunitaria cittadina. Ricordiamo che i
funerali della parrocchia del SS. Salvatore vengono tradizionalmente celebrati
qui, la messa del sabato, la festa patronale, le messe mattutine e la devozione quotidiana che trova il tempio sempre aperto. Da qui l’augurio che si siano valutate molto bene le condizioni dell’edificio
e che lo si riapra il piena sicurezza per i fedeli e i cittadini, altrimenti ci
si assumerebbe una gravissima responsabilità.
Luca Craia
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