domenica 25 giugno 2017

Veregra Street 19 archiviata. A che servono 3 risse e 9 ambulanze?

Per la gioia dei soliti onanisti che, già da ben prima che il Festival iniziasse, attendevano con ansia un mio intervento, nella segreta speranza di tapparmi la bocca in perfetto stile renzian-mussoliniano, a giochi finiti una valutazione veloce su Veregra Street la faccio. E non è per niente positiva. Del resto il giudizio sta al pubblico e, se abbiamo visto il pieno solo nei due sabato, e manco tutto questo pieno, qualcosa evidentemente non ha funzionato.
Il problema non è tanto nella formula, che spezza il gioco a metà in una sorta di coito interrotto, e nemmeno nella scarsa presenza degli spettacoli da cappello, quelli degli artisti di piccolo calibro che caratterizzavano tutta la festa, dando colore e calore più di strutture roboanti, frizzi lazzi e cotillon, o nel fatto che tutto è diventato il trionfo della puzza di fritto e della spina della birra (ma per quello le feste non mancano). Il problema è che non c'è più un obiettivo.
Veregra Street è nata quasi vent'anni fa da un'idea benedetta dell'allora assessore Nazzareno Fortuna, coadiuvato dalle innegabili capacità organizzative di Capitan Nuciari che c'è sempre stato. Ma il fine era di valorizzare il centro storico, già a quei tempi in degrado. Oggi il centro storico subisce soltanto ma non trae benefici dal festival. E non si vedono altri vantaggi per il paese se non quello di avere un pretesto per uscire e viverlo, cosa positiva ma un po' troppo costosa, anche in funzione del cospicuo calo di sponsor registrato. Quindi quid prodest?
Certamente non ai protagonisti del bollettino di guerra dell'ultima sera: nove interventi del 118 e tre risse tra ubriachi. Però pare tagliato su misura per questi ultimi, il Veregra Street dei tempi moderni. Una notte bianca priva di attrattive se non la birra (e altre cose meno legali) e la musica a tutto volume a rompere timpani e palle ai residenti del centro storico (quello, magari, tutte le sere grazie ad apposita ordinanza del Sindaco in deroga alle leggi nazionali). Non c'era uno spettacolo dopo la mezzanotte, a meno che non si giudichi spettacolare chi vomita in mezzo alla strada. Risultato finale: gente sobria che va a dormire, gran lavoro per le ambulanze, chiazze di residui organici sparse in tutto il centro, e un po' di roba sfasciata, tanto per non farci mancare niente.
Veregra Street è una bella festa e io la adoro. Ma non può essere questa. Questa, tra pochi anni, magari quando Patron Nuciari andrà in pensione, migrerà versi altri lidi, magari rivieraschi, magari quelli che già stanno facendo le prove generali sempre con la consulenza dell'ottimo Nuciari. Veregra Street ha bisogno di darsi un obiettivo, uno scopo. E deve essere comunque connesso al bene collettivo, ma collettivo collettivo, non delle poche centinaia di danzatori notturni. Altrimenti Veregra Street muore, dopo un ventennio di cospicui investimenti. E si porta dietro le ultime speranze di Montegranaro. E adesso, smaltita la sbronza, sotto col linciaggio, assessori compresi.

Luca Craia

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