È stata assegnata, con determina numero 69 del 3 giugno scorso, la
gara per l’assegnazione dell’incarico di redigere un progetto per il centro
storico di Montegranaro, progetto di cui tanto si è parlato negli ultimi mesi e
intorno al quale è stata siglata, di fatto, una sorta di “pace” tra Comune e
associazioni che si occupano di centro storico, dopo mesi di ferri corti. Il
progetto dovrebbe ragionare a tutto tondo sulle tante problematiche che
affliggono la città antica, partendo dalla questione architettonica e
urbanistica per finire a quella sociale e di rivitalizzazione dello stesso.
È proprio sotto l’aspetto prettamente tecnico e strutturale che l’assegnazione
della gara mi lascia perplesso. Infatti ad aggiudicarsi l’incarico è una
cooperativa sociale, la “Nuova Ricerca Res” di Fermo che si occupa,
normalmente, di iniziative legate al sociale, appunto. Mi sarei aspettato una predilezione
verso la parte tecnico-architettonica o, quanto meno, un’equiparazione tra questo
aspetto e quello di rivalutazione e inclusione sociale. Invece, dal una prima
impressione, si direbbe che l’aspetto preponderante sia quello sociale, visto
che l’aggiudicatario non mostra, almeno a prima vista, specifiche competenze di
carattere architettonico e urbanistico ma sembra molto ferrato sul campo dell’inclusione
sociale.
È comunque presto per preoccuparsi. Ora attendiamo che si costituisca
una sorta di tavolo di confronto tra chi ha vinto la gara e i soggetti
interessati, in particolare le associazioni specifiche del centro storico,
ossia Arkeo, Il Labirinto e Città Vecchia, e vediamo di cominciare a lavorare
quanto prima, nella speranza che si possa produrre qualcosa di positivo anche perché
il centro storico non ha più tempo da perdere.
Luca Craia
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