Deludenti a dir poco le parole di scusa del Sindaco di Camerino, Gianluca
Pasqui, che ieri non è andato alle celebrazioni della Festa della Repubblica
come altri Sindaci del cratere, tipo Pazzaglini di Visso, per dirne uno, che hanno preferito testimoniare con l’assenza l’abbandono
sostanziale dello Stato piuttosto che fare ancora buon viso a cattivo gioco, ma
oggi ci tiene a comunicare che era “assente ma a malincuore”.
Ritengo che un
Sindaco, in questi casi, abbia il dovere di scegliere da che parte stare, e di
farlo con la massima chiarezza. Non andare a Roma per sfilare in pompa magna
sotto i sorrisi compiaciti dei rappresentanti di uno Stato assente se non
colpevole, era un atto di coraggio apprezzabile e apprezzato. Evidentemente
Pasqui ha cambiato idea e si è inventato una risibile scusa: era impegnato “a
lavorare su uno dei temi fondamentali per la ripartenza della città: le scuole”. Scuole che, evidentemente, non potevano attendere qualche ora dopo aver atteso
mesi e mesi.
Pasqui non mi convince. Io credo che avesse deciso di non andare
per protesta, ma poi deve averci ripensato o qualcuno ce lo ha fatto ripensare. Una brutta mossa per chi si candida
a coordinatore dei sindaci del cratere. Se parte così, dimostra solo di non
riuscire a coordinare nemmeno se stesso e le proprie decisioni. Male.
Luca Craia
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