domenica 4 giugno 2017

Pasqui tentenna: non va alla festa ma chiede scusa. Così non si va da nessuna parte




Deludenti a dir poco le parole di scusa del Sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui, che ieri non è andato alle celebrazioni della Festa della Repubblica come altri Sindaci del cratere, tipo Pazzaglini di Visso, per dirne uno, che hanno preferito testimoniare con l’assenza l’abbandono sostanziale dello Stato piuttosto che fare ancora buon viso a cattivo gioco, ma oggi ci tiene a comunicare che era “assente ma a malincuore”. 
Ritengo che un Sindaco, in questi casi, abbia il dovere di scegliere da che parte stare, e di farlo con la massima chiarezza. Non andare a Roma per sfilare in pompa magna sotto i sorrisi compiaciti dei rappresentanti di uno Stato assente se non colpevole, era un atto di coraggio apprezzabile e apprezzato. Evidentemente Pasqui ha cambiato idea e si è inventato una risibile scusa: era impegnato “a lavorare su uno dei temi fondamentali per la ripartenza della città: le scuole”. Scuole che, evidentemente, non potevano attendere qualche ora dopo aver atteso mesi e mesi. 
Pasqui non mi convince. Io credo che avesse deciso di non andare per protesta, ma poi deve averci ripensato o qualcuno ce lo ha fatto ripensare. Una brutta mossa per chi si candida a coordinatore dei sindaci del cratere. Se parte così, dimostra solo di non riuscire a coordinare nemmeno se stesso e le proprie decisioni. Male.

Luca Craia

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