sabato 24 giugno 2017

L’ordinanza fantasma, i problemi a Santa Maria e il sociale del Comune



Stamattina Il Resto del Carlino, puntualmente, parla di un caso anomalo verificatosi a Montegranaro. L’anomalia non esiste nel fatto in sé quanto nei retroscena, retroscena che partono da lontano. Ma partiamo dalla stranezza più recente: l’ordinanza di cui parla il giornale, in realtà, non è mai stata pubblicata. Eppure si tratta di un provvedimento “contingibile e urgente”, quindi necessitante della massima pubblicità perché interessa intrinsecamente la pubblica incolumità. Però, invece di pubblicare l’ordinanza sindacale, l’albo pretorio del Comune di Montegranaro pubblica uno strano documento in cui si comunica l’emissione dell’ordinanza, se ne forniscono gli estremi, ma non si spiega cosa riguarda, omettendo l’indicazione dell’immobile interessato. In questo modo non si dà ai cittadini la possibilità di rispettare l’ordinanza stessa né di mettersi eventualmente al sicuro da potenziali pericoli. Inoltre non si rispetta la norma che vorrebbe la pubblicità degli atti comunali.
A svelare parzialmente il mistero è stata Marisa Colibazzi sul Carlino che, col suo noto intuito, ha capito che ci fosse qualcosa di anomalo. E così abbiamo saputo che lo stabile interessato è il solito complesso di edilizia popolare di proprietà comunale sito nel quartiere Santa Maria. Da un appartamento di questo stabile, secondo il giornale, sarebbe stato fatto uscire l’occupante perché sarebbero venute a mancare le “condizioni ambientali”. Poi il giornale approfondisce e spiega che ci sono stati problemi di convivenza tra condomini che hanno portato a questa decisione. E questa è un’ulteriore anomalia.
Il punto è questo: ora questa persona, che evidentemente ha qualche problema a relazionarsi con il prossimo, che fine farà? È stato predisposto un nuovo alloggio? Se sì, dove? Perché se il problema è relazionarsi, questo problema va affrontato e risolto e certamente un’ordinanza di sgombro non è sufficiente come soluzione. Inoltre ogni persona ha diritto a un alloggio decente, per cui mi auguro che se ne sia trovato uno anche per questa.
Ma la domanda più inquietante è questa: perché si è sollevata questa coltre di fumo sulla vicenda, tanto da non rendere pubblico nemmeno un atto pubblico del Comune? Tra i tanti comunicati inutili dell’Istituto Luce de Noatri, spero di trovare anche qualche risposta a questa domanda e alle altre che, riguardando comunque un essere umano, credo meritino una risposta.

Luca Craia

Nessun commento:

Posta un commento