Credo che lo
ius soli sia l'ennesimo fumogeno acceso per dirigere aneliti e discussioni
lontano dalle questioni reali. Senza approfondire in questa sede la questione,
credo serva una regolamentazione seria del diritto alla cittadinanza che sia di
tutela per tutti, senza però svendere cultura e identità.
Però ritengo
quantomeno irritante che, in una situazione in cui le classi deboli si trovano
in condizioni al limite della dignità, queste non trovino rappresentanze
politiche e sindacali mentre tutti coloro che si ergono a tutori delle,
appunto, classi deboli siano impegnatissimi nella difesa a spada tratta di un
cavillo legale che, in realtà, non giova a nessuno.
Così come
non giova a nessuno l'accanimento di certe frange ideologizzate che continuano
imperterrite nell'accusa, assolutamente infondata, di razzismo verso il Popolo
Italiano. Mi stimola in negativo quanto accaduto a Monte San Giusto, dove una
congrega di personaggi sedicenti di sinistra si è premurata di
"dedicare" le lotte contadine ai migranti, citando a più riprese la
figura di Emmanuel, il Nigeriano ucciso a Fermo da un disadattato durante una
lite scoppiata a causa di insulti razzisti. Si continua a usare la figura di
questo pover'uomo come bandiera di un'ideologia naftalinizzata ma lesiva della
dignità di un popolo che certamente razzista non è.
Ma, dalla
stessa parte politica che una volta era l'estrema difesa delle classi deboli,
non si leva una voce, non si alza un dito, non si prendono iniziative per
operai, esodati, pensionati e tutti coloro che stanno perdendo dignità e
diritti nel silenzio di istituzioni e organi di informazione. Evidentemente la
visibilità data da un Nigeriano ammazzato o da discussioni sterili sullo Ius
soli non è paragonabile con l'antica, ma necessaria più che mai, tutela delle
classi deboli.
Luca Craia
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