Porta la firma di Marco Marchetti, deputato fanese, e di Camilla
Fabbri, pesarese, entrambi in quota PD, un emendamento alla cosiddetta “manovrina”
che vorrebbe inserire la provincia di Pesaro-Urbino tra quelle che
beneficeranno della ristorazione economica per i danni indiretti causati dal
terremoto. E c’è da scommettere che passerà, tra le pieghe della leggina, perché
i due onorevoli piddini lo hanno promesso ai loro elettori e certamente non
vorranno deluderli, specie in odore di elezioni.
È un qualcosa che travalica l’opportunità e la difesa del proprio
territorio, cosa legittima e comprensibile, perché tutti sappiamo o, meglio,
dovremmo sapere, come sta procedendo a rilento la fase post emergenziale nelle
zone colpite direttamente e sappiamo anche che i soldi a disposizione sono
insufficienti. Eppure c’è qualche marchigiano che ritiene giusto sottrarre
fondi al cratere, perché di questo si tratterà, alla fine, per mantenere il
proprio prestigio elettorale.
La provincia di Pesaro avrà sicuramente subito danni indiretti dal
sisma, come il rallentamento del turismo che generalmente si registra in tutta
la regione e nel centro Italia. Ma occorre essere responsabili, capire quali
siano le risorse in campo ed evitare di disperderle in provvedimenti che non
possono certo essere prioritari. Ma questa non sembra essere la logica che
muove i due deputati del PD e, se l’emendamento verrà approvato, sapremo con
certezza, come se ce ne fosse bisogno, che per la maggioranza di governo il
terremoto non è l’ennesima opportunità politica da sfruttare elettoralmente.
Luca Craia
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