Fa quasi tenerezza, ormai, il vicesindaco di Montegranaro, Endrio
Ubaldi, nella sua opera di apologia del sistema di videosorveglianza a spada
tratta. Sembra quasi un mantra, quello recitato dall’incravattato avvocato
montegranarese e dal suo fedele e meno incravattato scudiero, Paolo Gaudenzi,
che somiglia sempre di più al pappagallo appollaiato sulla spalla del pirata
Barbanera, ove Barbanera è, appunto, il vicesindaco. “Le telecamere sono buone, le telecamere sconfiggeranno il male”, sembra recitare il nostro, e si
culla beato tra le ultime notizie, selezionando con cura quelle che rendono merito
al sistema di videosorveglianza tra quelle che, invece, parlano di una
situazione relativa alla sicurezza in paese tutt’altro che tranquillizzante.
Non riesce a trovare un equilibrio, il vicesindaco, e sembra non
capire che, se è vero che la videosorveglianza è senz’altro un utile strumento
di indagine e in alcuni casi può essere decisiva per l’identificazione del
criminale, specie quando questi sia uno sprovveduto, magari ubriaco o,
comunque, non proprio un genio del crimine, è altrettanto vero che servono ben
altri mezzi per tutelare la sicurezza dei cittadini e dei loro beni, e questo è
testimoniato dalle continue notizie di furti o tentati furti che si susseguono
quotidianamente, notizie che Ubaldi sembra non leggere.
Basterebbe equilibrio, appunto, continuando nell’apprezzabile lavoro
di installazione delle telecamere, importante e da perseguire, ma tenendo ben
presente che non può essere questa l’unica soluzione e che è necessario mettere
in campo altri interventi. Basterebbe che il vicesindaco e il fedele Gaudenzi
si adoperino anche per sollecitare presso il Prefetto una maggior presenza
delle forze dell’ordine, o per chiedere alla Procura maggior severità per i
criminali noti. Di tutto questo non abbiamo notizie, mentre continuare a
leggere le lodi delle telecamere comincia davvero a essere stucchevole. E poco
tranquillizzante.
Luca Craia
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