mercoledì 17 maggio 2017

Telecamere, risultati e pubblica sicurezza. I pregi e i limiti del sistema da far capire al Vicesindaco



Fa quasi tenerezza, ormai, il vicesindaco di Montegranaro, Endrio Ubaldi, nella sua opera di apologia del sistema di videosorveglianza a spada tratta. Sembra quasi un mantra, quello recitato dall’incravattato avvocato montegranarese e dal suo fedele e meno incravattato scudiero, Paolo Gaudenzi, che somiglia sempre di più al pappagallo appollaiato sulla spalla del pirata Barbanera, ove Barbanera è, appunto, il vicesindaco. “Le telecamere sono buone, le telecamere sconfiggeranno il male”, sembra recitare il nostro, e si culla beato tra le ultime notizie, selezionando con cura quelle che rendono merito al sistema di videosorveglianza tra quelle che, invece, parlano di una situazione relativa alla sicurezza in paese tutt’altro che tranquillizzante.
Non riesce a trovare un equilibrio, il vicesindaco, e sembra non capire che, se è vero che la videosorveglianza è senz’altro un utile strumento di indagine e in alcuni casi può essere decisiva per l’identificazione del criminale, specie quando questi sia uno sprovveduto, magari ubriaco o, comunque, non proprio un genio del crimine, è altrettanto vero che servono ben altri mezzi per tutelare la sicurezza dei cittadini e dei loro beni, e questo è testimoniato dalle continue notizie di furti o tentati furti che si susseguono quotidianamente, notizie che Ubaldi sembra non leggere.
Basterebbe equilibrio, appunto, continuando nell’apprezzabile lavoro di installazione delle telecamere, importante e da perseguire, ma tenendo ben presente che non può essere questa l’unica soluzione e che è necessario mettere in campo altri interventi. Basterebbe che il vicesindaco e il fedele Gaudenzi si adoperino anche per sollecitare presso il Prefetto una maggior presenza delle forze dell’ordine, o per chiedere alla Procura maggior severità per i criminali noti. Di tutto questo non abbiamo notizie, mentre continuare a leggere le lodi delle telecamere comincia davvero a essere stucchevole. E poco tranquillizzante.

Luca Craia

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