Ogni tanto è bello raccontare una storia che dia speranza, che ci
faccia credere a un futuro migliore nonostante oggi i segnali negativi siano
così numerosi e deprimenti. La storia che vi voglio raccontare è quella di un
amore, un amore sincere non verso una persona ma verso la propria comunità, il
proprio paese. Amore e sensibilità, consapevolezza che una comunità è tale
anche e se si prende cura della propria casa, questo è quello che viene fuori
da questa storia che io ho trovato bellissima e che mi accingo a raccontarvi.
Il centro storico di Montegranaro ha molti problemi, vive un degrado
antico, radicato, determinato da fattori molteplici che ne complicano la
soluzione. Ma la soluzione passa attraverso la consapevolezza che il paese
antico è un patrimonio dell’intera collettività e, in quanto tale, è l’intera
collettività che deve prendersene cura.
Gli Scout del Gruppo Agesci di Montegranaro si riuniscono nei locali
sottostanti l’oratorio di San Giovanni Battista, proprio all’ingresso dell’antica
Montegranaro. Frequentano il centro storico, vi fanno tante attività e tante
cose buone hanno fatto all’interno delle mura castellane. Così, un pomeriggio, alcuni
ragazzi hanno proposto agli altri Scout di fare qualcosa di concreto per
dimostrare amore per la propria città.
C’è un piccolo spazio verde, all’interno del centro storico, proprio
sopra piazza Leopardi, di fronte all’ospedale vecchio. È un fazzoletto di terra
recintato dove erano state poste delle panchine, sistemata la pavimentazione,
installata l’illuminazione e ingentilito un muro di contenimento con un
coccodrillo sgargiante e rassicurante, opera dell’artista montegranarese
Alessio Santoni. Ne era venuto fuori un bell’insieme, uno spazio per
incontrarsi, rilassarsi, godere il fresco d’estate.
Col tempo, però, l’incuria e l’inciviltà di alcuni che, per quanto
forse minoritari, sovrastano i cittadini civili, hanno portato questo spazio al
degrado. Le panchine sono state rotte, la pavimentazione parzialmente divelta,
lo spazio sporcato e deturpato e, ciliegina sulla torta, due innamorati davvero
poco educati hanno imbrattato il bel coccodrillo con una scritta sdolcinata.
Risultato: il giardino è diventato un piccolo letamaio.
Ed ecco la proposta dei giovani Scout: risistemare l’area e
restituirla ai Montegranaresi. Hanno iniziato a lavorarci a marzo, sotto la
supervisione degli adulti ma, ci tiene a precisare Massimo Manghi, responsabile
del gruppo, al quale ho chiesto come è andata, “hanno fatto tutto da soli”.
Hanno chiesto il permesso al Comune che, naturalmente, lo ha fornito insieme
alla garanzia del rimborso delle spese sostenute, spese in realtà esigue perché,
più che altro, i ragazzi hanno speso fatica e impegno.
Da marzo a oggi, tutti i sabati in cui il tempo meteorologico lo ha
consentito, hanno faticato duro, restaurando le panchine e lucidandole con olio
impregnante, ripristinando la recinzione, ripulendo tutta l’area e cancellando
la scritta fatta con la bomboletta ai danni del povero coccodrillone. Il lavoro
ancora non è finito, mancano alcune rifiniture, ma già quello spazio degradato
è tornato a essere bello e godibile.
Ci lavoreranno ancora nei prossimi sabati, gli Scout, perché devono
lucidare la palizzata e rifinire alcuni dettagli. Installeranno anche un
tavolo, da loro realizzato, per rendere quel giardino ancora più confortevole.
Metteranno un cestino attrezzato per le deiezioni canine donato dal Comune e si
spera che venga usato. E, a lavoro finito, faranno una festicciola per
restituire il tutto a Montegranaro. Che ringrazia sentitamente, sia per il
lavoro che per il bellissimo esempio.
Luca Craia
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