Stupefacente la faccia tosta del Segretario Regionale del Partito
Democratico, Francesco Comi, che oltretutto è anche membro della Direzione
Nazionale che, in una nota diffusa oggi, si permette di dichiarare: ''Il
Pd con i suoi amministratori locali, regionali, i parlamentari ogni giorno,
senza tregua, senza bandiere, non senza difficoltà di fronte a quanto è
accaduto, è impegnato ad affrontare l'emergenza terremoto. Domenica, l'ennesima
di tante più anonime, sarà una occasione ulteriore per ascoltare, con umiltà,
senso di responsabilità, senza enfasi, con la voglia di fare sempre meglio per
il bene di tutti''.
Sono
parole impegnative e forse Comi non se ne rende conto. Se è vero quello che il
Segretario afferma, infatti, vuol dire che siamo di fronte a un totale
fallimento, dal quale egli per primo, ma dopo di lui tutti i vertici del
partito, sia interni che istituzionali, dovrebbero ammettere la loro incapacità
e dimettersi. Perché se è vero che esiste questo impegno è altrettanto vero che
i cittadini non ne hanno visto traccia. Questo può soltanto voler dire che
questo impegno è sprecato, non produce frutti, è totalmente sterile.
Comi
dovrebbe sapere che, a nove mesi dal terremoto, non si sono tolte nemmeno le
macerie, non c’è traccia di
ricostruzione leggera, quella pesante nemmeno la si pensa. Nel frattempo c’è il
disastro degli sfollati, la diaspora delle imprese produttive, la
desertificazione di gran parte del cratere. Se di questo Comi non si è accorto,
si vede che sta ascoltando altre cose o non capisce quello che ascolta. Oppure
lui, il presidente Ceriscioli, gli amministratori regionali, i membri del governo,
il segretario nazionale del PD ci stanno allegramente prendendo per i fondelli.
Luca Craia
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