Una larga
quota della farmacia comunale di Montegranaro era già stata venduta a privati
anni fa, durante il secondo decennio dell’amministrazione Basso, ma era rimasta
una quota di poco più del 20% di proprietà comunale. Oggi si decide di cedere
anche quella. La decisione potrebbe essere condivisibile o no, dipende dai
punti di vista e da come verrà utilizzato il ricavato della vendita. Certo è
che, vendere un bene senza reinvestire, non è mai un’azione proficua e questo
sembra il caso. Infatti i proventi della vendita serviranno per coprire le
spese di interventi di ordinaria manutenzione, come la rimozione della
copertura in amianto della rimessa comunale. Quindi in futuro non avremo più un
bene pubblico e, a fronte della sua vendita, non verrà acquistato o costruito
un altro bene. È un brutto segnale, di questo passo potremmo venderci anche il
municipio.
Il punto,
però, è che il Consiglio Comunale di Montegranaro non si è mai espresso su
questa possibilità e non lo farà nemmeno in futuro. La decisione, infatti, è
stata già presa dalla Giunta e passerà in Consiglio Comunale solo per la
votazione rituale, che avrà esito scontato dato che si presuppone che la
maggioranza voti compatta. Ma non ci sarà una discussione e un confronto atto a
ragionare su questa eventualità. Come sempre l’Amministrazione Mancini agisce
con atti autoritari, non prevedendo la minima partecipazione dell’organo
democratico per eccellenza nel governo della città, ossia il Consiglio Comunale
che appare sempre più inutile e svuotato di ogni ruolo.
Luca
Craia
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