martedì 14 marzo 2017

Legittima difesa tra cronaca, bufale e proposte di legge che scompaiono.



Con i recenti fatti di cronaca, in particolar modo dopo quello di Lodi in cui un ristoratore ha sparato a un ladro che stava svaligiando il suo ristorante, è rispuntata la proposta di legge dell’anno scorso promossa da Italia Dei Valori. In questi giorni sta girando sui social (Whatsapp e Facebook) una catena di Sant’Antonio che invita a recarsi nel proprio comune per firmare per un fantomatico referendum sulla legittima difesa. Si tratta dell’ennesima bufala che fa riferimento alla proposta di legge di cui sopra, e quindi non a un referendum, che però ha visto il termine per la raccolta di firme nel giugno dello scorso anno. Quindi non andate in Comune perché non c’è nulla da firmare.
La bufala ha però riacceso la curiosità di molti sull’esito della raccolta firme dell’IDV, raccolta che, perlatro, era andata piuttosto bene contando, al termine della campagna, oltre un milione di firme racimolate. Nel settembre del 2016 le firme erano state consegnate in piazza Montecitorio nel corso di una manifestazione, indetta dallo stesso IDV, in cui decine di scatoloni, probabilmente contenenti i moduli con le firme, facevano bella mostra di sé con la scritta “Io dico sì”. Da allora non abbiamo più avuto notizie.
In realtà l’ordinamento italiano non obbliga il Parlamento a discutere una proposta di legge, per quanto essa goda dell’appoggio popolare. Per cui è pensabile che l’iniziativa di Italia dei Valori sia finita in un mucchio di altre proposte di legge per giacere lì nel secoli dei secoli amen. Nel frattempo, comunque, sembra essere scomparsa, oltre alla proposta di legge, anche l’organizzazione che l’ha promossa, visto che non sentiamo più parlare di IDV da mesi e mesi. Per cui, nonostante sia evidente che serva un riordino della legislazione in materia di legittima difesa, ho come l’impressione che nulla si farà.
                                      
Luca Craia

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