sabato 25 marzo 2017

Cambia la Valutazione di Impatto Ambientale. Ora possono fare come vogliono.

Venerdì 10 marzo è stato approvato dal Consiglio dei Ministri un nuovo decreto che cambia i criteri di Valutazione di Impatto Ambientale, la cosiddetta VIA che tanti ostacoli, per fortuna, ha creato ai vari lestofanti che lucrano su centrali a biomasse, inceneritori e fabbriche di veleni varie. Il nuovo decreto semplifica molto la vita a chi intende massacrare l’ambiente italiano, e lo fa dando loro diverse nuove possibilità che, se non lasciano mano libera, poco ci manca.
Per esempio, e senza scendere nel dettaglio giuridico, che potrete comunque approfondire facilmente online, ora si potrà agire in sanatoria. Vuol dire che si potrà aprire un cantiere senza la VIA e, qualora ci sia una decisione del TAR contraria, si potrà comunque procedere coi lavori su decisione dell’autorità competente, come lo stesso Ministero dell’Ambiente. Si potranno iniziare lavori in assenza della valutazione e, anche non si fosse nemmeno presentata domanda, ci sarà un lasso di tempo che, tra l’altro, non viene nemmeno definito, per mettersi in regola.
Il progettista potrà semplicemente presentare uno “studio preliminare ambientale” sulla base del quale potrà iniziare i lavori. In questa fase viene estromessa completamente la cittadinanza che non potrà più presentare osservazioni contrarie all’opera. Lo stesso elaborato necessario per presentare domanda di VIA sarà estremamente semplificato e chi non conosce il progetto nel dettaglio, come gli enti locali e gli stessi cittadini, non sarà probabilmente in grado di valutare la portata del progetto da così scarne notizie.
Insomma, un via libera agli scempi che arriva nel preciso istante in cui, a causa del terremoto, una fetta del centro Italia rimane spopolata e priva del controllo naturale dei cittadini. In questo modo è facile e lecito immaginare un futuro fosco per le nostre montagne.
                                      
Luca Craia

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